In Serbia c'è una leggenda metropolitana, un racconto horror che narra di una donna serba che balla da sola per strada di notte con un coltello in mano e tenta poi, a un certo punto, di uccidere l'ignaro o l'ignara che ha osato guardarla ballare un volta che lei se ne accorge.

Viene chiamata Serbian Dancing Lady. È una creepypasta.
La leggenda narra che una donna serba, che era detenuta in un istituto psichiatrico, fu vista di notte ballare da sola e poi con un coltello aggredire degli ignari passanti compresa una mamma e un bambino piccolo, dopo essersi accorta di essere osservata da loro.
Sono tutte leggende metropolitane, i classici racconti horror fantasy. La storia è venuta fuori nel 2019 ed è divenuta virale grazie al social network Tik Tok. Poi a fine articolo per completezza vi pubblico il racconto della Serbian Dancing Lady.


Al Milan c'è un attaccante serbo, di cui, ai tempi dell'Eintracht Francoforte, si diceva un gran bene, tanto è che il Real Madrid lo prese dal club tedesco per 60 mln di euro, e che si chiama Luka Jovic, classe 1997. La speranza è che anche la storia di Jovic, giocatore forte e attaccante competitivo, non diventi una leggenda metropolitana e la sua esperienza al Milan non diventi un racconto horror del calcio.
Da Serbian Dancing Lady a Serbian Player Very. Perché Jovic è davvero un attaccante serbo molto forte e mi rifiuto, nella maniera più assoluta, di credere che un classe 1997, che arriva a 25 anni al Milan, sia un ex giocatore che non ha più la testa e la voglia per affermarsi nel club rossonero ed essere competitivo ad alti livelli.

Esco pazzo quando sento dire che non c'è con la testa, non ha la giusta fame e determinazione, non ha la giusta voglia di impegnarsi e fare bene, non ha la grinta per spaccare il mondo e fare la storia in rossonero. Ma come si fa a non avere tutto questo, a non essere motivati quando si gioca nel Milan. Non gli manca nulla. Deve solo allenarsi bene e pensare a giocare e a dare il massimo quando viene chiamato in causa. Alla fine i tifosi vogliono questo, vederti dare tutto e impegnarti al massimo delle tue possibilità senza mai risparmiarti e dare tutto per la maglia. Quando noi tifosi vediamo questo, sosterremo sempre il calciatore in questione che si comporta così. Se ti impegni sarai sempre rispettato.
Quanti calciatori possono raccontare di aver giocato sia nel Real Madrid e nel Milan. Quando da bambino si sognava di fare il calciatore, quando si sogna questo, in genere si sogna in grande. Ci sono tanti club importanti a livello mondiale ma nell' immaginario collettivo, per via dei trofei internazionali vinti, i due club più prestigiosi della storia del calcio mondiale sono il Real Madrid e il Milan. Qualcuno o qualcuna mi deve spiegare come si fa a non essere motivati quando si gioca in dei top club del genere.

Perché il problema di Jovic è di testa. È mentale. Posso accettare un iniziale periodo di appannamento se si viene da una stagione non particolarmente convincente, ma poi a un certo punto, una volta che hai preso le misure e inizi ad avere confidenza con la tua nuova realtà, le motivazioni devono venire da sé e Jovic deve spaccare la porta avversaria.
Qualche chilo in più non può essere assolutamente un problema. Ronaldo il fenomeno al Milan venne un po' ingrassato e quando Ancelotti glielo fece notare, lui rispose facendo una doppietta al Siena con la maglia del Milan. Era immarcabile anche quando venne al Milan. Lo stesso Higuain non è mai stato in pace con la bilancia, eppure la palla la metteva dentro spesso e volentieri. Potrei citare anche Akinfewa, ex attaccante inglese di origine nigeriana che pesava 105 kg circa e nella sua carriera ha giocato prevalentemente in Championship, la serie B inglese, probabilmente la seconda divisione più difficile al mondo, o tra le più difficili al mondo, e i suoi gol li ha sempre fatti. Dipende anche dal ruolo perché se sei un difensore centrale in un modulo in cui si gioca con la difesa alta, magari essere in forma perché bisogna essere veloci è nettamente preferibile, anzi obbligatorio. Se sei un esterno o terzino idem. Ma una punta non deve sempre essere Usain Bolt. Deve essere più veloce di testa, di pensiero, deve avere intuizione, perché alla fine gioca in un fazzoletto di campo, deve fare degli scatti brevi, ma soprattutto deve essere bravo a muoversi negli spazi e deve avere senso del gol sotto porta. Deve essere lesto di pensiero e deve sapere leggere bene l'azione e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. E avere freddezza e cinismo sottoporta, in un modulo, quello del Milan che prevede due esterni di attacco a fianco della punta centrale.

Luka Jovic fece 27 gol in 48 presenze complessive tra Bundesliga e Europa League con l' Eintracht Francoforte nel 2018-2019, dove tra l'altro c'era anche Rebic, croato ex Milan, suo compagno di squadra in quella esperienza tedesca. Nel Francoforte giocava in un tridente con Haller e Rebic. Era un tridente abbastanza fluido dove c'erano molti interscambi di posizioni, quindi una manovra offensiva più impegnativa rispetto a quello che deve fare al Milan con due esterni come Pulisic e Leao o Chukwueze e Okafor ai suoi lati.
La punta centrale del Milan deve fare gol e farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Non gioca sul filo del fuorigioco, deve anche dialogare, essere assist man quando c'è l'inserimento di qualcuno che si butta dentro, deve anche essere un po' di manovra, ma fondamentalmente nel Milan la punta centrale deve essere un finalizzatore. Deve solo avere il killer instinct sottoporta. Quindi deve essere lucido di testa, concentrato e sempre sul pezzo. Sapersi muovere bene, smarcarsi ed avere senso del gol. In un fazzoletto di campo. E questo lui ce l'ha.
Tra l'altro da Jovic mi aspetto anche un sussulto di orgoglio. È ancora quello di Francoforte. Ne sono certo. Anzi, voglio fare un gioco di veggenza, come se questo fosse un articolo scritto da un futuro prossimo e scrivere, sottolineandolo che Jovic ha stupito tutti gli scettici facendo bene al Milan e andando in doppia cifra e guadagnandosi il rinnovo di contratto. Il bomber serbo è tornato quello ammirato in Germania, nella sua prima esperienza al Francoforte. Spero che queste ultime righe descrivano bene il prossimo futuro di Jovic al Milan. E che tutto si sia avverato. 

Le critiche sono feroci e penso che anche lo stesso Jovic voglia in qualche modo fare ricredere tutti quelli che dicono che è un ex giocatore. A 25 anni essere definiti un ex giocatore è una critica feroce. Una critica forte. Ecco perché scrivo che mi aspetto una reazione di Jovic, che queste critiche non lo abbattano ma il contrario, gli diano quella forza, quella grinta, quella rabbia e quella fame per svoltare e lasciare il segno in rossonero. E per fare ricredere tutti i suoi critici e fare rosicare tutti i suoi haters.

Jovic a me piace. Mi piaceva quello del Francoforte e siccome uno non può uscire da se stesso, e ciò che uno sa fare non può disimpararlo, ma al massimo scordarlo, per cui è solo una questione di testa, penso e sono convinto proprio per questo che sia ancora potenzialmente il calciatore ammirato nel Francoforte. Ricordo ancora una volta che è un classe 1997. Potenzialmente ha ancora 10 anni di carriera ad alti livelli se non si farà scappare questa occasione gentilmente offerta a lui dall' Ac Milan. Chance unica e irripetibile.

Io resto sul carro di Luka Jovic. Il carro scricchiola ma regge ancora. E io ci resto ancorato.
Per ora...


La Serbian Dancing Lady - La storia
Era il 2019 quando sulla rivista Serbia Today uscì un articolo su una donna che danzava la Kola (un ballo tipico serbo) in piena notte, sotto la luce di un lampione; e fin qui tutto bene, tranne per il fatto che quella donna si trovava poco distante da un ospedale psichiatrico di Belgrado, e che in mano reggeva un coltello col quale ha aggredito diverse persone, tra cui, sembrerebbe, una donna incinta e un bambino.
Immediatamente il video è diventato virale, e in molti hanno cercato di dare un nome a quella donna misteriosa.
Anche la polizia ha iniziato a cercarla, ma non ha trovato nessuna traccia.

Mira
Questo è il nome della ‘Dancing Lady’; Mira era originaria di Kvetkova (Serbia), ed era stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico, anche se nessuno sa la motivazione, e cosa ancora più strana, nessuno conosce Mira, o ha visto il suo volto.
Secondo alcune teorie, nel 2019 Mira era fuggita da una clinica e ha iniziato ad aggredire i passanti con un coltello.
Quando la struttura è riuscita a riprendere la donna, per non creare scandali, ha messo a tacere tutto, negando di avere tra i propri pazienti la Serbian Dancing Lady.