C'è un assurdo contrasto che caratterizza l'annata del Chelsea e il periodo che sta attraversando la squadra inglese. In genere quando le squadre attraversano un periodo difficile, di cosiddetta Banter era, un periodo di scarsi risultati sportivi, spesso delle volte è per il fatto che non si possa investire più di tanto. È un periodo di ristrettezze economiche, per cui la società deve ingegnarsi e tirare fuori dei conigli dai cilindri oppure fare di necessità virtù.

Il caso del Chelsea è piuttosto raro, come il fuoco blu, anzi, visto che stiamo scrivendo del Chelsea, possiamo chiamarlo fuoco blues. Perché la squadra inglese, capitanata dal presidente Todd Boehly ha investito somme ingenti nella campagna acquisti e ha possibilità di investire. Il Chelsea, come molte squadre inglese, è un club ricco di suo, ha infrastrutture di proprietà, il Chelsea ha sia lo Stamford Bridge, il suo stadio di proprietà, e sia il suo centro sportivo di proprietà e ha possibilità di spesa. Il problema è che il Chelsea ha comprato tanto ma ha speso male. E anche il comprare tanto richiede un periodo di amalgamento perché quando si inseriscono tanti volti nuovi,  bisogna anche dare loro tempo di familiarizzare con la nuova realtà, sia per quello che concerne i discorsi relativi al campo, quindi modulo nuovo, metodi di lavoro nuovi, compagni nuovi, coach nuovo, ma anche vita nuova, città nuova, realtà giornaliera nuova e quant'altro. Tutto questo richiede del tempo per essere assimilato da un nuovo calciatore. Richiede un periodo di ambientamento.

Presi uno a uno non si può di certo non constatare che il Chelsea dispone di un organico altamente competitivo se guardiamo i solisti, ma una orchestra può avere musicisti che fanno degli ottimi assoli ma se poi quando c'è da suonare tutti insieme non si riescono a coordinare diventa un caos assoluto.

Il Chelsea può contare su Cole Palmer. Il fortissimo calciatore inglese può essere considerata una sorta di vendetta Karmica che il destino ha offerto al Chelsea per pareggiare i conti con il Manchester City. I blues lo hanno comprato dal City per "soli" 45 mln di euro ed è stato un affare vero e proprio. Una gallina dalle uova d'oro e in qualche modo si vanno a pareggiare i conti con il passato perché nel Chelsea ci è passato anche un certo Kevin De Bruyne, che nei blues è stata una meteora ma nel Manchester City è diventato un top player. Percorso inverso per Cole Palmer, meteora nel City ma stella assoluta con i blues.

Il Chelsea non sa stare senza italiani. La squadra inglese ha da tempo un forte imprinting italiano e una sorta di liason con i calciatori e anche i coach del bel paese, difatti a gennaio dopo soli 6 mesi di prestito al Leicester City, in Championship, è stato richiamato alla base Cesare Casadei, che ha così esordito in prima squadra con il Chelsea, come ha fatto il Milan con Matteo Gabbia, che è stato anzitempo richiamato dal prestito al Villareal, con risultati più che soddisfacenti visto che il difensore italiano è tornato al Milan nettamente migliorato come se avesse passato il suo periodo in Spagna nella stanza dello spirito e del tempo di Dragon Ball. Ed è tutto a guadagno del Milan e della nazionale italiana azzurra. Gabbia è migliorato in maniera esponenziale.

Tornando al Chelsea, Mauricio Pochettino, coach argentino dei blues utilizza il 4-2-3-1. La certezza, nonostante sia avanti con l'età, in difesa è Thiago Silva. Le stelle, tra i profili più importanti del Chelsea, sono Cole Palmer ed Enzo Fernandez oltre al capitano Reece James. In avanti manca qualcosa. 

Il Chelsea può sempre contare sul duttile Sterling, che è un esterno d'attacco ma si diletta, e anche piuttosto bene, come punta centrale. Il titolare è Jackson, che sta avendo un buon impatto ma deve fare di più. Essere il titolare in attacco del Chelsea è un impegno non da poco e non per tutti.

Chi deve fare di più, anche alla luce dei circa 117 mln investiti su di lui è Caicedo, centrocampista preso dal Brighton di Roberto De Zerbi.

Il Chelsea deve sicuramente fare qualcosa in attacco ma ha un ottimo organico. Va assemblato meglio e amalgamato per bene. È un Chelsea che ha grandi risorse ma che non deve sprecare. Cosa che ha fatto. Ha speso tanto e male. E sta deludendo molto. Ma per sua fortuna ha le possibilità di rifarsi.

Il problema è che i soldi se li spendi male non sono un vantaggio ma sono uno svantaggio. Occorrono figure migliori come direttori sportivi. Pochettino non è Alex Ferguson, e il Chelsea non ha mai dato pieni poteri di mercato ai suoi coach, come si usa fare spesso in Inghilterra con i coach che sono appunto dei manager all'inglese, ovvero oltre ad allenare si occupano anche della costruzione della squadra essendo figure attive nel calciomercato.

Paul Winstanley insieme a Laurcence Stewart, i direttori sportivi del Chelsea, sono stati nella loro carriera fondamentalmente degli scouting, che è un lavoro diverso dal direttore sportivo.

Addirittura Paul Winstanley è la prima volta che fa il direttore sportivo. Nella sua carriera è stato direttore area scouting del Brighton, match analyst nel Derby County e in precedenza perfoming manager nel Wigan mentre Laurence Stewart ha avuto esperienza come direttore sportivo solo nel Monaco. In precedenza ha fatto scouting ed è stato osservatore e ha lavorato per una squadra di New York, per il Bragantino e il Lipsia. Magari come direttori sportivi figure con maggiore esperienza nello specifico sarebbero di gran lunga preferibili.

Si dice che chi c'ha il pane non c'ha i denti. Il Chelsea ha il pane, ovvero le risorse economiche le ha, ma non riesce a mordere il pane come dovrebbe per gustarselo al meglio. Ora occorre qualcuno che sappia mettere ordine a tutto questo caos dando delle chiare direttive e dei ruoli specifici. Il presidente/proprietario non deve giocare a fare il direttore sportivo. Il mercato va fatto fare da figure che abbiano l'esperienza necessaria e siano di livello alto, come richiede lavorare in un club prestigioso come quello del Chelsea.

In questo momento si ha la sensazione che il Chelsea sia come una stanza disordinata. Occorre pulire e rimettere ordine buttando tutto ciò che non serve. Il Chelsea ha gli strumenti per tornare a splendere e a vincere, ma occorre fare ordine in mezzo al caos.

Rosa Chelsea annata 2023-2024 dopo calciomercato di gennaio 2024

PORTIERI: Robert Sanchez, Djordje Petrovic, Marcus Bettinelli, Lucas Bergstrom

DIFENSORI: Levi Colwill, Axel Disasi, Benoit Badiashile, Wesley Fofana, Trevoh Chalobah, Malanga Sarr, Thiago Silva, Alfie Glichrist, Ben Chilwell, Marc Cucurella, Reece James, Malo Gusto

CENTROCAMPISTI: Romeo Lavia, Moises Caicedo, Lesley Ugochukwu, Enzo Fernandez, Conor Gallagher, Carney Chukwuemeka, Cesare Casadei, Christopher Nkunku, Cole Palmer, Mykhaylo Mudryk, Diego Moreira, Noni Madueke 

ATTACCANTI: Nicolas Jackson, Raheem Sterling, Deivid Washington 

COACH: Mauricio Pochettino 

ETÀ MEDIA: 23, 4 anni 

*Fuoco blu

Si tratta di un fenomeno molto raro chiamato “chemiluminescenza naturale”. Tale fenomeno va distinto dalla bioluminescenza che, pur implicando anch'essa, una reazione chimica, è derivata da una reazione biochimica verificatesi in seno ad un essere vivente, come il è il caso dei fuochi fatui.

Quando una sostanza brucia si ossida a contatto con l’ossigeno presente nell’aria, che è necessario per una combustione ottimale: meglio avviene il mescolamento con questo ossigeno e più la fiamma è blu.

Nei fornelli il metano si mescola molto bene con l’ossigeno ed è per questo che il colore della fiamma è blu. Nel caminetto, invece, il mescolamento, non essendo controllato, non è ottimale e la fiamma esce rossa.

Quindi, il colore blu del fuoco non è solo una questione di materiali ma anche di ossigeno.