Uno stadio intero ha fischiato il Milan dopo la sconfitta contro l'Udinese per uno a zero in quel di San Siro. Sui social impazza l'hashtag #PioliOut. Di questo passo si rischia di macchiare anche lo scudetto più bello della storia del Milan, quello numero 19 con Pioli coach rossonero. Perché ormai la stragrande maggioranza di noi tifosi milanisti NON NE POSSIAMO PIÙ DI STEFANO PIOLI. E soprattutto non ne possiamo più di questo contare le monetine che è diventato un gioco veramente snervante da parte della proprietà.

Spesso delle volte nel calcio più spendi e meno spendi. Senza essere estremisti né in un senso e né nell'altro. Occorre un atto di coraggio e perdonatemi il francesismo, ma un po' di palle anche da parte dalla proprietà. Il diciannovesimo scudetto resta un bellissimo ricordo e una forte emozione nel cuore di tutti i tifosi milanisti, ma non basta. Il Milan non è una provinciale. È un top team dove ci sono determinate pressioni e pretese. Qua bisogna vincere. Non basta un trofeo ogni dieci anni. La proprietà del Milan, Red Bird, deve essere ambiziosa.

Di quanti altri disastri e orrori occorrono prima di capire che ormai il ciclo di Stefano Pioli è esautorato del tutto? È finito. Il ciclo Pioli è terminato. Doveva essere terminato già alla fine della scorsa stagione, dove solo la penalizzazione della Juventus ha permesso al Milan di andare in Champions. Altrimenti in un anno siamo passati da un primo posto ad un quinto posto. In Serie A si sono persi quattro posti. In Champions si è arrivati in semifinale. Risultato importante ma non è un trofeo. Al Milan non si festeggiano i piazzamenti. Non siamo una provinciale.

Avete visto l'atteggiamento della squadra? Sono svuotati di energia, non hanno motivazioni, non hanno fame, non hanno voglia di lottare. Sono sfiduciati e non hanno fiducia nel loro condottiero. Mi dispiace dirlo perché il Milan ha davvero un ottima rosa che a me piace molto, ma il tanto bistrattato Paolo Maldini, voleva esonerare Pioli, capendo che aveva fatto il suo tempo al Milan e prendere Andrea Pirlo. Ora Maldini, anche quando scelse Marco Giampaolo, ha dimostrato di non essere una cima nella scelta dei coach, ma sul fatto che voleva esonerare Pioli aveva ragione!

Mi preoccupa il fatto di vedere una squadra senza anima, senza grinta e senza cattiveria, ma soprattutto sapete cosa mi spaventa? Parlo da tifoso, da spettatore: io quando seguo il Milan non sono più tranquillo. Pioli a me tifoso mi trasmette paura, insicurezza. Come se inconsciamente si partisse già battuti. Vedo un tecnico poco poliedrico, poco umile, che è diventato presuntuoso e che trasmette insicurezza. Se la trasmette a me tifoso, figuriamoci alla squadra che lo segue e si allena ai suoi comandi ogni giorno o quasi. Pioli sembra avere solo un piano di gioco. E soprattutto non ha quella grinta alla Zlatan Ibrahimovic. Non trasmette mentalità vincente. La squadra non sembra unita. Si sono rotti degli equilibri all'interno dello spogliatoio. E se la squadra non è con l'allenatore c'è solo una cosa da fare: sollevare il tecnico dall'incarico.

Una società ambiziosa che vuole vincere e andare in Champions non prende, se esonera Pioli, un traghettatore perché manderebbe un messaggio di arrendevolezza. Donadoni o Shevchenko con Tassotti possono essere idee affascinanti ma rischiose e non vincenti. La promozione di Abate sarebbe una scelta patetica. Abate non è pronto e soprattutto sta facendo un ottimo lavoro con la primavera e interromperlo sarebbe sciocco e da irresponsabili.

Gallardo o altre scelte "esotiche" men che meno. Sarebbe un disastro annunciato. Allenare in Europa e soprattutto allenare un top team europeo è diverso da allenare in Sudamerica. E poi immaginatevi l'impatto che possa avere sulla squadra. La squadra non sarebbe motivata.

Come per la punta, dove ormai sono anni che rimandiamo l'investimento su di essa, e facciamo di necessità virtù andando avanti con l'attempato Giroud, pagato un milione di euro, che sta facendo il suo alla grande, e Jovic, che è da rilanciare e che è stato un cadeau della Fiorentina, e abbiamo visto che giocare a fare il tirchio stile Zio Paperone non porta risultati vincenti, non si faccia lo stesso errore con l'allenatore. Sarebbe da miserabili. Un errore scritto, telefonato, annunciato.

Si deve investire in maniera importante su un top coach come Antonio Conte o Zinedine Zidane. Sono allenatori che hanno già vinto, che hanno personalità e che sanno stare in piazze calde e gestire top player. Sanno motivare e possono portare la giusta scossa. E hanno già allenato e vinto con dei top team. Sono scelte che richiedono investimenti importanti ma sarebbero una svolta positiva. Pensate alla squadra che si vede arrivare a dirigere l'allenamento un Conte o Zidane. Verrebbero tutti galvanizzati. Capirebbero che la proprietà è ambiziosa, che non si vuole buttare la stagione ma si vuole vincere. C'è questa componente psicologica ma anche il messaggio che arriva all'esterno per noi tifosi. Si ricrea entusiasmo. Arriva il messaggio che non si molla nulla e che si vuole vincere. Inoltre credo che Antonio Conte, da allenatore esperto quale è, non sia un uomo stupido. Sento dire che Conte gioca con la difesa a tre e che questo Milan non sia adatto per la difesa a tre. Ma chi lo ha detto che Conte, alla sua età e con la sua esperienza, sia così sciocco e talebano da fare la difesa a tre nonostante non abbia gli uomini adatti per farla? È come dargli dell'idiota o dell'imbecille. Questa è una convinzione di molti basata su un passato da allenatore di Conte che però era in altri contesti. Con altre rose da allenare e spesso dall' inizio. La vita di un professionista è fatta di sfide nuove che lo obbligano a fare anche cose diverse dal suo consueto mantenendo lo stesso atteggiamento ma attuando modifiche necessarie in base al contesto in cui si trova. Avere il giusto spirito di adattamento. Un uomo intelligente non fa il talebano.

Se arriva un traghettatore il messaggio che arriva è di una società che non vuole spendere e che in questa stagione ormai non si ha più niente da chiedere. Con un traghettatore rischi anche di uscire dalla Champions, di arrivare quinto, sesto e quindi il danno economico sarebbe maggiore rispetto ad un ingaggio di Conte o Zidane. E anche dal pagare in aggiunta Pioli con i suoi 4 mln netti fino al 2025 se non trova un'altra squadra. Con Conte e Zidane si gioca per vincere e raggiungere la Champions è il minimo. E ovviamente a gennaio occorrono investimenti importanti sul mercato, almeno un cinquanta o sessanta milioni per la punta e in più qualche altro investimento sul vice Theo per esempio. Ma sarebbero soldi ben spesi, per quelle che devono essere le ambizioni del Milan. E qui mi ricollego al concetto espresso prima, più spendi e meno spendi.

Questo Milan ormai è sciatto. Non emoziona più. Occorre una forte scossa che possa rianimare e ravvivare l' ambiente rossonero. E profili alla Antonio Conte e Zinedine Zidane possono essere giusti. Pioli ha esaurito il suo tempo. Continuare con lui sarebbe come fare del tafazzismo, farsi del male da soli.