Non provateci! Lo dico subito, chiaro e tondo! 14 anni fa e' servita Calciopoli per smantellare una corazzata, una squadra capace di dominare in Italia, scontentando palesemente tutti coloro che non tifano per i colori della Madama di Torino. 
Ad oggi, leggendo molti giornali, sembra che si stiano ponendo le basi per un altro processo mediatico servito al tribunale del bar dello sport per andare a colpire una squadra che a livello sportivo e dirigenziale ha poche, pochissime pecche. 
Andiamo per ordine.
L'(ex ormai) obiettivo di mercato della Juventus Luis Suarez sembrerebbe coinvolto, suo malgrado o meno, in uno "scandalo", che tale non si puo' definire, giacche' il malcostume degli esami e dei concorsi truccati e' usanza da anni, (ma di certo fa molto piu' scalpore se nel mezzo ci si infilano i bianconeri) legato all'esame per ottenere la cittadinanza italiana. E allora giu' di titoloni e a chiamare in causa l'avvocato, l'agente, l'amico, il professore, il bidello e non si sa chi altro. Da qualche parte ho letto il pezzo che, di fatto, rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso. Titolo: "Cosa rischia la Juve?Partendo dal presupposto che nessuno e' colpevole fino a prova contraria, i soggetti finora coinvolti nelle verifiche (nemmeno indagini al momento) non sono tesserati della Juventus, quindi in nessun modo la societa' puo' ritenersi oggettivamente responsabile dell'operato di persone esterne ad essa. 
Torniamo alla domanda "Cosa rischia la Juve?". La prima ipotesi, la piu' soft se volete, porta ad un'ammenda. Ammenda per cosa, scusate? Una multa perche' apparentemente degli intermediari/agenti del giocatore, in nessun modo legati alla Juventus, avrebbero contattato un qualche rappresentante dell'Universita' di Perugia chiedendo (pagando?) che Suarez passasse il test di italiano per conseguire la cittadinanza?  Seconda possibilita', la chiusura dello stadio. Mi viene da ridere pensando che lo stadio sia comunque chiuso, quindi che sarebbe mai qualche partita in piu'? Facile ironia a parte, torno al punto di cui prima. 
Ma la chicca assoluta e' la terza ipotesi paventata in questo sedicente articolo giornalistico. La Juventus rischierebbe niente meno che l'esclusione dal campionato! E diciamolo, ci va anche bene! Fosse per me, infatti, vorrei i dirigenti in ginocchio sui ceci in sala mensa e fustigazione pubblica in piazza! Finora ho usato del facile sarcasmo per introdurre al vero punto della mia riflessione. 14 anni fa servi' qualcosa di extracalcistico per togliere dall'equazione una squadra che chiaramente dava fastidio. Venne fuori che il malcostume era qualcosa di praticamente diffuso in tutto l'ambiente del calcio italiano e la Juve venne condannata solo sulla base di un patteggiamento infame che suono' come un'ammissione di colpa. Non mi addentrero' sulle sentenze, ma piu' o meno concorderete tutti nel dire che le sentenze di allora furono inique (per la stessa violazione del regolamento c'e' chi pago' 10, chi pago' 100 e chi 1 milione). Non voglio riaprire una ferita che ancora fatica a marginarsi, ne' voglio scendere in discussioni con tifosi di questa o quell'altra squadra (per questo evitero' per la prima volta da quando scrivo di rispondere a commenti sul tema), ma voglio porre l'accento sul fatto che, mediaticamente, si stiano nuovamente creando tutti i presupposti per un processo iniquo in cui la Juventus e' gia' una condannata alla colpevolezza a priori e in cui l'opinione pubblica fara' da pubblico ministero e da boia. 
Non sara' per caso che aver ricostruito dalle ceneri, aver costruito lo stadio di proprieta' ed essere tornati dove compete stia scomodo a qualcuno? Sara' mica che per interrompere un ciclo unico nella storia serva sempre un fattore esterno al campo di gioco? 
La Juventus non e' riuscita (o non ha voluto) concludere l'acquisizione di Luis Suarez, il che sportivamente parlando priva la Juve di un attaccante di sicuro valore, ma oltre al danno si vuole anche la beffa: si vuole nuovamente porre al centro della cronaca i bianconeri per qualcosa che non li riguardano, probabilmente al fine di destabilizzare l'ambiente e scombinare le carte in tavola. 
Fate pure, ma non ci sara' un'altra Calciopoli, perche' oggi la squadra ha una dirigenza alle spalle che non lascerebbe correre, una dirigenza che, ad oggi, continua a combattere per quei due scudetti vinti sul campo, e non un gruppo di incompetenti, che alla prima occasione accettarono l'oblio per paura di difendere quella che per milioni di italiani e' piu' di una squadra di calcio.