Avevo iniziato questa riflessione ieri, a caldo, ma poi ho preferito accendere la PS4 e mettermi a giocare, piuttosto che scrivere eccessivamente di impulso, rischiando di essere poco oggettivo. Ci tengo a chiarire che questo commento non nasce dopo la partita di ieri sera. Non mi ritengo il classico tifoso occasionale che sale sul carro dei vincitori, ma non appartengo nemmeno a quella schiera di "puristi" che "No, la squadra non si critica in alcun caso!". Credo fortemente che per migliorare, nello sport come nella vita, servano le critiche e che queste debbano partire dall'interno, ancor prima che da chi ci sta intorno.

Detto questo, ecco quali sono le 3 verita' che la partita di ieri sera ha confermato sui bianconeri.
1. Questa Juve non e' da scudetto. E chiariamo subito: puoi perdere (in realta' no!) con l'Inter in uno scontro diretto e quindi lasciare per strada 3 punti pesanti. Al limite posso anche concepire che si incappi in una delle piu' brutte prestazioni di sempre e che si regalino anche 3 punti alla Fiorentina, che con quella vittoria ha probabilmente gia' centrato l'obiettivo stagionale. Ma oltre a questi (6) punti, la Juventus ne ha lasciati per strada tanti altri. Basi pensare ai tanti pareggi stagionali: Atalanta, Benevento, Lazio, Verona, Crotone Roma. Anche volendo ammettere che i pareggi con Atalanta, Lazio e Roma "ci possano stare", altrettanto non si puo' dire di quelli con Benevento, Verona e Crotone. Tirando le somme, mancano altri 6 punti all'attuale classifica dei bianconeri e la la storia insegna che, se vuoi vincere lo scudetto, devi anche saper gestire al meglio gli incontri con le "piccole".

2. Inadeguatezza dell'organico. L'ho detto gia' piu' di una volta e mi ripetero': la Juventus e' orfana di una programmazione degna di questo nome. In estate la scelta (coraggiosa? azzardata?) di Pirlo in panchina ha probabilmente cambiato molti dei piani per il mercato bianconero, ma cio' non deve essere una giustificazione o una scusante. Andiamo reparto per reparto. In difesa la coperta e' corta. Manca un esterno di sinistra capace di sopperire all'assenza di Alex Sandro. Frabotta e' ancora acerbo e Bernardeschi non e' un terzino. Manca 1 jolly difensivo. 4 centrali (De Ligt, Bonucci, Demiral e Chiellini) sono sufficienti solo a patto che tu abbia un giocatore che si adatta a fare il centrale, il che e' facilmente identificabile con Danilo, ma se sposti il brasiliano al centro, ti manca un esterno che possa far rifiatare Cuadrado. A centrocampo c'e' abbondanza di buoni giocatori, ma manca il trascinatore. Arthur (70 milioni!) finora ha fatto rimpiangere Pjanic; Rabiot e' cresciuto rispetto allo scorso anno, ma rimane un oggetto misterioso; Ramsey e' una mezzala atipica che probabilmente poco si inserisce negli schemi di Pirlo; Bentancur soffre dell'attuale disposizione tattica ed e' sembrato involuto in un ruolo che sembrava poter ricoprire con grande efficacia. Si salva, con grande sorpresa, probabilmente il solo McKennie, arrivato in estate tra la curiosita' di tutti. Lo statunitense ha dimostrato di saper aggiungere alla mediana bianconera quel dinamismo e quella cattiveria agonistica che nessun altro in squadra possiede. Ultimo ma non ultimo, l'attacco. Sborsati 100 milioni (piu' o meno) tra Chiesa e Kulusevksi per avere lo svedese che si accomoda in panchina e l'ex viola impiegato come esterno di centrocampo, ma su questo c'arriviamo in un attimo. Dybala e' al momento il lontano parente della Joya che abbiamo ammirato finora, ma dopo la positivita' al covid e qualche acciaccio inatteso, si deve dare tempo all'argentino di recuperare la forma. La questione rinnovo non aiuta (altra mancanza di programmazione!) e la societa' avrebbe fatto sicuramente meglio a risolvere questa annosa questione prima dell'apertura del mercato di riparazione. Ronaldo non si discute, anche se delle volte risulta troppo narcisista, tanto da soffocare alcune giocate che sarebbero invece naturali, incaponendosi in soluzioni personali non sempre efficacissime. In ultimo Morata. Lo spagnolo al prodigo ha giustificato il suo ritorno a Torino, offrendo maggior peso in avanti e spesso levando le castagne dal fuoco con le sue reti. 

3. Confusione tattica. Gia' accennato il discorso su Chiesa e Kulusevski. Lo stesso si applica alla mediana, con Rabiot, Ramsey e Bentancur spesso impiegati fuori ruolo. In ultimo l'esperimento di Bernardeschi terzino o esterno basso che dir si voglia. La sensazione e' che, tatticamente, Pirlo abbia dato un'impronta alla squadra, ma non tutti gli effettivi della rosa bianconera si sposano con questi dettami. Manca il collante tra i reparti. Se Artur puo' esserlo tra difesa e centrocampo, manca effettivamente un collegamento tra centrocampo e attacco. Impensabile puntare sempre sul lancio lungo dalla difesa, cosi' come non e' possibile pensare di risolvere tutte le partite con le giocate individuali. Piccolo riferimento alla partita di ieri sera: ad un certo punto, gia' sul 2-0 per i nerazzurri, c'eano sia Chiesa sia Kulusevski sull'out di destra a pestarsi palesemente i piedi. Questa situazione elimina completamente la possibilita' per i bianconeri di un cambio gioco, o di poter semplicemente costruire un'azione offensiva degna di nota. 

Chiudendo, piccola nota sul mercato. Leggo di un forte interessamento per Scamacca, buon giovane ma niente di piu'. Investire 25 milioni allo stato attuale e' irrealistico e non credo sia una mossa oculata. Avevo (provocatoriamente) invocato il ritorno di Mandzukic che invece, sorpresa, finira' al Milan da svincolato! Se la Juve vuole davvero ringiovanire la rosa e andare al risparmio, puntasse sui giovani che ha gia' in casa, invece di investire 25 milioni su un perfetto sconosciuto. Puntasse sui vari Dragusin, Frabotta, Portanova, Petrelli (questi 2 ceduti frettolosamente e sacrificati sull'altare del bilancio), Wesley, Pieteers e Correia giusto per citarne alcuni.