La scelta di Andrea Pirlo come nuovo tecnico per la panchina della Juventus, piaccia o non piaccia, indica qualcosa di chiaro: la dirigenza si è voluta affidare ad un elemento che, da giocatore, aveva dimostrato ampiamente di comprendere il gioco del calcio nella sua essenza, riuscendo a trasmettere i movimenti e quel pensiero a tutta la squadra. Che Andrea Pirlo non abbia esperienza come allenatore è fuor di dubbio, ma l'intelligenza calcistica è una dote innata e ci si augura che Pirlo possa trasmetterla alla squadra, fino a plasmare il gruppo secondo le sue idee di gioco. Il dubbio principale che rimane è capire fino a che punto la dirigenza vorrà assecondare le richieste del nuovo tecnico verso quella che, a tutti gli effetti, sarà una rivoluzione radicale per la rosa bianconera.

Sì, perché una cosa chiara come sole, oltre al fatto che le idee di Sarri non avessero mai attecchito, è che questa rosa ha dei limiti palesi, probabilmente figli di una programmazione sportiva più attenta al bilancio che non alle necessità tecnico-tattiche. Da qui, presto fatto l'elenco dei tagli che saranno necessari per Madama per attuare questo restyling, nonché un necessario ringiovanimento della rosa.Detto di Pjanic che ha già staccato il biglietto di sola andata con destinazione Spagna, quasi certi di lasciare Torino sono anche Higuain, Khedira e Matuidi. L'argentino probabilmente farà ritorno in patria, mentre per i due centrocampisti si profila la rescissione del contratto. Se il francese sembra vicino ad approdare in MLS, per l'ex Real ci sarà sicuramente tempo per valutare le opzioni a disposizione. Oltre ai suddetti, la rosa ha decisamente bisogno di qualche altro taglio, ancor prima di pensare agli innesti. Andando per reparto, la Juventus ha già messo sul mercato molti elementi della rosa attuale che non hanno pienamente convinto nella stagione appena conclusa. Rugani, De Sciglio, Ramsey e potenzialmente Bernardeschi,  potrebbero essere i prossimi a staccare un biglietto di sola andata per altri lidi. In discussione poi, potrebbero essere anche Danilo e Alex Sandro, per i quali, tuttavia, è più complicato trovare una destinazione e rimpiazzi che migliorino il livello delle performance offerte dai due laterali brasiliani.

 Cosa serve, quindi, alla Juve? Non starò a fare nomi, giacché ne circolano già molti, alcuni credibili altri decisamente surreali. Alla Juve, tuttavia, serve dinamismo, quel dinamismo e quella fantasia troppo legata agli acuti di Dybala e che, oltre all'argentino, poco si è vista quest'anno. Vuoi per il rapporto conflittuale tra la squadra e Sarri, vuoi per le idee di gioco dell'ex Chelsea, ma la Juve della stagione appena conclusa è spesso apparsa compassata e in attesa di un episodio che volgesse le sorti della partita a proprio favore. Se spesso questo in Italia basta per assicurare il compitino, come visto, in Europa non è stato mai sufficiente e i bianconeri hanno fallito, negli ultimi anni, nel compiere quel passo in avanti per arrivare sul tetto d'Europa. Arriveranno Kulusevski e Arthur che di sicuro abbasseranno l'età media della rosa, e sui quali si fonderà la nuova Juve. Detto di De Ligt e Demiral che saranno i pilastri della difesa del futuro, Rabiot e Bentancur lo saranno del centrocampo, si dovrà capire che ne sarà dei vari Romero e Pellegrini, per i quali è probabile un altro anno di apprendistato in giro per l'Italia. Insomma, la rivoluzione parte dai giovani e non potrebbe essere altrimenti. Sperando in una programmazione più accurata dello scorso anno (6 centrocampisti e 1 sola punta), si parte da una grossa novità rappresentata da Pirlo, al quale prima erano affidate le chiavi del centrocampo bianconero e da qualche giorno sono affidate le chiavi dei futuri successi della Vecchia Signora. Prima di questo, occorre rifondare e questa sarà la prima vera sfida che ci dirà che tipo di allenatore sarà il Maestro e che rapporto creerà con la dirigenza bianconera.