Che ieri sera si sarebbe dovuta giocare Juventus-Napoli lo sappiamo tutti e sappiamo pure, per sommi capi, cosa sia successo. Il Napoli non parte per Torino seguendo le indicazioni (per nulla chiare in materia di effettivo impedimento) dell'ASL 2, salvo il non interpellare la Lega Calcio prima per chiedere il rinvio del match. La Juventus, dal canto suo, si attiene al regolamento e applica in toto anche il protocollo varato dal CTS, presentandosi regolarmente allo Stadium per quello che doveva essere il big match della terza giornata di Serie A. Morale della favola: i bianconeri attendono per 45 minuti nel tunnel che porta al campo di gioco dello Stadium, fino all'annullamento della partita per mancata presenza della squadra avversaria. 
Adesso la Lega Calcio prenda una posizione chiara e forte. Applicando il regolamento, si profila la sconfitta per 0-3 a tavolino e 1 punto di penalizzazione per i campani, con il Napoli che ha gia' annunciato un eventuale ricorso contro questo provvedimento. 

Torniamo al regolamento. E' chiaro, e' inequivocabile e non lascia spazio ad interpretazioni. La Lega Calcio, a questo punto, non puo' non assegnare la vittoria a tavolino ai bianconeri, soprattutto perche' e' necessario marcare un chiaro solco tra quelle che sono le autonomie regionali e quelli che sono i regolamenti e i provvedimenti su scala nazionale. Inoltre, qualora non venisse assegnata ai partenopei la sconfitta a tavolino, ma anche nel caso in cui questa venisse poi annullata in sede d'appello, si creerebbe un precedente pericoloso che andrebbe di fatto a scombinare (per non usare la parola "falsare" tanto cara ai supporter azzurri) tutti gli equilibri legati al "normale" svolgimento del campionato. In questo scenario, infatti, qualunque societa' riscontri delle positivita' tra i tesserati del gruppo squadra potrebbe far ricorso ad enti locali, come la ASL appunto, per giustificare il rinvio di una partita. Il regolamento in merito esiste gia' e, come detto, e' molto chiaro: la partita viene rinviata nel caso in cui una squadra non possa presentare 13 giocatori sani nella distinta.
Per la cronaca, per il Napoli sarebbero stati assenti solo Zielinski ed Elmas per la suddetta positivita', oltre poi a Insigne indisponibile per infortunio. Ecco, a voler essere profondamente malizioso, mi viene da pensare che il Napoli, nella persona del suo Presidente, abbia fatto quattro calcoli e viste le assenze, abbia fatto il possibile per evitare di andare a Torino. E' apparso subito chiaro, anche a seguito delle parole del Presidente Agnelli, che i partenopei non abbiano rispettato in toto il protocollo sanitario previsto in caso di positivita'. A riprova di cio', gli azzurri si sono anche affrettati a rimuovere i report degli allenamenti della settimana scorsa, i quali avrebbero ulteriormente avallato l'ipotesi di una mancanza di accortezza da parte di Gattuso & co.
Lasciando da parte la fede calcistica, ma nel pieno rispetto della severita' della situazione mondiale legata alla pandemia del COVID-19, la cosa che ritengo piu' urtante e' che i partenopei abbiano, implicitamente o meno, affermato di meritare un trattamento differente da quello riservato ad altre societa' che, in condizioni analoghe, hanno rispettato gli impegni sportivi nel pieno rispetto delle norme sanitarie.

Da Juventino, mi aspetto la vittoria a tavolino, da sportivo avrei sinceramente preferito che la partita non si giocasse nel rispetto delle indicazioni di un ente preposto al controllo della salute pubblica, ma in nessun caso ritengo ammissibile che una societa', seppur con il supporto di tali enti, si erga al di sopra di un regolamento, aspettandosi poi di non pagarne le conseguenze.