Siamo solo alla sesta giornata di campionato, con la seconda di Champions che si avvicina rapidamente, e già più volte Mister Allegri ha elogiato la prestazione della propria squadra che per "x" tempo ha disputato una buona partita. 
Ecco, questo genere di commento risulta ormai deleterio, fastidioso e quanto meno inappropriato, soprattutto all'indomani dell'ennesima partita casalinga in cui non si impone il dominio che ci si aspetterebbe tra le mura amiche dello Stadium. 

"Abbiamo giocato bene per 20 minuti" ha dichiarato Allegri nel post partita. Vero, la Juventus parte con un buon ritmo e con un piglio interessante, ma ad onor del vero, non si rende quasi mai realmente pericolosa dalle parti di Sepe. Basterebbe questo per sollevare dei punti di domanda. 
Passati questi 20 minuti, l'ennesimo blackout stagionale di una squadra in debito di tutto: ossigeno, personalita', fondamentali e abilita' nel mantenere un qualsiasi piano tattico. Vero, i due goal della Salernitana nascono da altrettanti "episodi": sull'1-0 Cuadrado sbaglia l'intervento, favorendo la giocata di Mazzocchi (impressionante ieri sera) che crossa per Candreva che, quasi colpito dal pallone, insacca il vantaggio campano. Sul 2-0 stessa dinamica: Paredes liscia l'intervento, Salernitana che arriva alla conclusione e tocco di braccio di Bremer che concede il rigore agli ospiti. 
Il problema e' che questi "episodi" sono il frutto di un piano tattico ben studiato e applicato da Nicola e dai suoi. La Salernitana, che non avra' le individualita' della Juventus, gioca da squadra, applicando pressing, intensita' e corsa, tutti elementi estranei ai bianconeri. 
Fatto sta, la Juve "reagisce" e accorcia con Bremer che si improvvisa ariete d'aria e incorna sull'ennesimo cross di Kostic, uno dei pochi a salvarsi ieri sera. 
Ecco, veniamo a Kostic: al 78' Allegri lo sostituisce per fare entrare Danilo. Questo cambio dice, di per sé, tutto sulla visione delle partite del mister bianconero. Togliere dal campo l'unico che, in quel momento, offriva corsa e cross, per un giocatore prettamente difensivo e' sinonimo del fatto che il livornese non sapesse piu' che pesci pigliare.  Serve uno spunto di Alex Sandro (buono il suo impatto) per conquistare un rigore al 92' e agguantare il pari.

Non commentero' quello che succede dopo, in parte perche' brucia ancora, in parte perche' non voglio ricadere nei soliti piagnistei. 
Ma, caro Max, vorrei ricordare che le partite durano 90 minuti (piu' recupero). Andare in conferenza a dichiarare che la squadra ha giocato bene per 20 minuti (iniziali con la Salernitana), o per 45 (il secondo tempo con il PSG) o, ancora, per 65 (contro la Roma) ormai e' del tutto irrilevante e decisamente fastidioso. Serve una squadra che regga il campo per 90 minuti, che sia in grado di mantenere un ritmo costante nei momenti di controllo e di strappare quando serve. Ma piu' di tutto, serve che chi mantiene il timone della squadra metta in campo gli 11 migliori, compatibilmente con infortuni e calendario, certo, e ancor di piu' che sappia dare un'impostazione tattica e mentale per cui non accada piu', in futuro, che una squadra come la Juventus venga surclassata sul piano del gioco (ancora prima che nel risultato) da una squadra come la Salernitana, alla quale va tutto il mio rispetto e complimenti per aver giocato ieri una grande partita. 

Quindi, caro Max, risparmiaci le solite dichiarazioni di facciata per cui la squadra si e' espressa bene per 20, 45 o anche 89 minuti, perche' le partite durano 90 minuti (piu' recupero) e non si possono regalare agli avversari distrazioni e blackout come quelli visti in questo anno sotto la tua guida. "Meglio antipatici e vincenti che simpatici e perdenti" erano state le sue dichiarazioni del pre-partita. Beh, stamattina, caro Max, c'e' una parte d'Italia che gongola per quanto accaduto al VAR (sì, avevo detto che non ne avrei parlato ma non ho resistito) e, ancor di piu', per il fatto che la Juve sia all' 8° posto in campionato, con gli stessi punti del Torino, 4 in meno di Napoli, Atalanta e Milan e 3 in meno dell'Udinese!
C'e' anche un'altra parte d'Italia che, torti arbitrali a parte, e' stufa di vedere una squadra che sa solo reagire quando prende 2 schiaffi e incapace di imporsi in Italia come in Europa. Quella stessa parte d'Italia, di cui penso di far parte, vorrebbe ricordarle che le partite durano 90 minuti e che e' inutile e irrispettoso andarsi a nascondere dietro a scampoli di partita giocati decentemente, soprattutto se poi ci si deve attaccare ad alibi (VAR, sviste abritrali ecc.) stucchevoli per giustificare prestazioni indegne della nostra storia e della nostra maglia. 

Voltiamo pagina, caro Max, e pensiamo al Benfica (che, con tutto il rispetto, non e' la Salernitana), sperando che questo pensiero le entri in testa e che possa trasmetterlo ai giocatori in campo: le partite durano 90 minuti e se giochi bene per parte di questi, finisci col prendere schiaffi da chiunque.