Paulo Dybala ha chiuso la stagione in bianconero probabilmente non come nessuno si aspettava.
Un'eliminazione cocente in Champions League, nonostante la vittoria casalinga contro il Lione, un infortunio muscolare che ne ha, di fatto, precluso la partecipazione al match di ritorno contro i francesi e un rinnovo di contratto che solo qualche settimana fa sembrava una mera formalita' diventato invece un enorme grattacapo in casa bianconera
In mezzo a tutto questo, il premio come MVP della scorsa Serie A a far probabilmente spingere l'argentino verso un rinnovo piu' corposo e che meglio rifletta il suo stato nella rosa attuale. In sostanza, Dybala chiede, anche giustamente, che gli venga riconosciuto uno stipendio da top player e che riduca la distanza salariale tra il numero 10 e quell'extraterrestre che indossa la numero 7. Altro indizio di una gestione forse non accurata e di un mal di pancia piu' che prevedibile.
Sul fatto che Cristiano Ronaldo meriti il suo ingaggio attuale vi sono pochi dubbi, come ve ne sono sul fatto che la differenza tra l'ex Real e il resto della rosa, sempre in termini di ingaggio, sia abissale. Ecco quindi che il miglior giocatore del campionato, che ha ampiamente dimostrato di essere un top player e di poter essere decisivo per le sorti bianconere (non a caso il tentato recupero in extremis, poi fallito, in vista della gara contro il Lione) decide di giocare le sue carte per ottenere il massimo da un nuovo contratto con la Vecchia Signora. Dybala attualmente percepisce un ingaggio da 7,5 milioni l'anno, tanto quanto Higuain per intenderci, nonche' poco piu' di giocatori come Ramsey e Rabiot (7 milioni ciascuno, e si, avete capito bene!) e circa mezzo milione in meno di De Ligt (8 milioni annui). La richiesta dell'argentino, in soldoni, e' di un contratto pluriennale che preveda un ingaggio quanto meno raddoppiato e che si aggiri, quindi, sui 15 milioni. Alcune indiscrezioni riportano addirittura di una richiesta di 20 milioni annui da parte dell'ex Palermo che, come detto, vuole fortemente che il suo stipendio e il suo stato nella rosa siano adeguati a quanto percepito da Cristiano Ronaldo. Appare quindi evidente che il mal di pancia della Joya fosse quanto meno preventivabile. La dirigenza bianconera, alla quale va comunque il merito di aver portato a Torino uno dei giocatori piu' incisivi e decisivi di sempre, ha forse mancato di lungimiranza offrendo uno stipendio da capogiro a Ronaldo e non adeguando in precedenza il contratto di un giocatore altrettanto decisivo che quest'anno ha ulteriormente compiuto un salto di qualita' verso una maturazione sportiva ormai evidente. Da qui si arriva alle voci di mercato sulla possibile cessione di Dybala, cessione che porterebbe denaro contante nelle casse bianconere, piu' di quanto ricavabile cedendo Ronaldo, nonche' una sonora plusvalenza che sarebbe ossigeno puro per il bilancio.  Che Dybala andasse a chiedere uno stipendio piu' consono al suo valore da giocatore e riferimento in bianconero non era certo cosi' impensabile, cosi' come lo era la chiara incidenza di una disparita' salariale enorme tra CR7 e il resto della rosa. 

La domanda da porgere a Paratici, Nedved e al Presidente Andrea Agnelli e' se sia piu' sensato sacrificare un giocatore come Dybala che, a mio avviso giustamente, chiede un adeguamento dell'ingaggio, o se sarebbe piu' logico cercare una collocazione per Cristiano Ronaldo che permetterebbe un sonoro risparmio sul monte ingaggi, allo stesso tempo l'adeguamento del contratto di Dybala senza particolari patemi e, ultima solo in questo elenco, la possibilita' di tornare sul mercato per ringiovanire la rosa e consegnare a Pirlo i migliori elementi per tentare la scalata a successi futuri.
Per quanto immagino che la risposta non tardera' ad arrivare, temo che questa non coincidera' con l'unica soluzione di buon senso, nonche' forse la meno percorribile: concedere all'argentino un rinnovo piu' congruo al suo valore, cercare di evitare allo stesso tempo cifre e rinnovi folli per giocatori di secondo piano nella rosa bianconera, e introdurre un tetto massimo al monte ingaggi che permetterebbe alla dirigenza juventina di gestire al meglio, se non prevenire completamente, mal di pancia come quello lamentati da Dybala.