Dopo la disastrosa mancata qualificazione ai mondiali di Russia e la salvezza ottenuta all'ultimo respiro in Nations League ai danni della Polonia, è tempo di qualificazioni per Euro 2020 per la Nazionale guidata da Roberto Mancini.

Il girone di qualificazione agli europei itineranti del 2020 non è certo proibitivo per gli azzurri, che per storia e tasso tecnico sono i favoriti per la vittoria finale del girone, anche se in un'epoca ormai dove il calcio è globalizzato e quasi senza squadre cuscinetto e dopo la delusione, forse ancora da smaltire, del match contro la Svezia ogni avversario è da prendere con le molle.
Molta attenzione infatti dovranno fare gli azzurri alla Grecia e alla Bosnia, con i primi alla ricerca del rilancio vista la mancata qualificazione agli ultimi europei e mondiali e che non partecipa ad una manifestazione dai mondiali in Brasile del 2014, mentre i secondi hanno dalla loro un buon tasso tecnico vista la presenza di calciatori come Pjanic e Dzeko e che sono alla costante ricerca della prima storica partecipazione agli europei mancata di un soffio nelle ultime due occasioni dove sono arrivati fino ai play-off: nel 2012 contro il Portogallo e nel 2016 contro l'Irlanda.

Più facili le sfide contro la Finlandia e l'Armenia, che non dovrebbero rappresentare dei problemi nel cammino verso l'europeo mentre i match contro il Liechtenstein dovrebbero trasformarsi in un festival del goal.

Questa sera ad Udine sarà la Finlandia ad aprire le danze in una partita che sarà importante per dimostrare che la strada intrapresa con Mancini sia quella giusta per riportare l'Italia al vertice del calcio mondiale.
Il tecnico Jesino nelle ultime uscite è riuscito nell'impresa di dare un gioco alla nazionale abbandonando la difesa a tre (marchio di fabbrica di Conte prima e di Ventura poi) per un più funzionale 4-3-3 che si basa su un centrocampo di qualità ed un attacco senza punti di riferimento in attesa di trovare un'attaccante vero che sappia trascinare la Nazionale a suon di goal.

Al netto di alcune assenze (mancheranno soprattutto Insigne, Chiesa e Florenzi titolari con Mancini) non dovrebbero cambiare i principi di gioco del' undici del c.t. che questa sera dovrebbe scendere in campo con Donnarumma tra i pali,Piccini (all'esordio dal primo minuto) Bonucci, Chiellini e Biraghi in difesa. In mezzo spazio ai titolari Jorginho, Barella e Verratti con la variabile Zaniolo a gara in corso per rendere il centrocampo più offensivo.
In avanti viste le assenze di due terzi dell'attacco ad accompagnare il rientrante Bernardeschi spazio ad Immobile, che dovrebbe agire sulla fascia, e Kean che si appresta anche un po' a sorpresa a guidare l'attacco azzurro nonostante tra i convocati figurino Pavoletti (forse il miglior centravanti italiano) e Quagliarella che nonostante l'età è pur sempre il capocannoniere del campionato davanti ad un certo Ronaldo.

Proprio l'attacco è entrato nel mirino dei critici vista l'assenza dai convocati di Balotelli e Belotti. Se nel primo caso rischia di pesare il fattore comportamentale oltre al fatto che nonostante il buon momento al Marsiglia si voglia aspettare giugno per vedere se la sua crescita continua, nel secondo pesa la scelta tecnica di Mancini che al gallo preferisce  Kean e Lasagna malgrado le poche presenze del primo e la scarsa vena realizzativa del secondo (anche se fuori per infortunio nell'ultimo periodo). I due potrebbero diventare importanti per Mancini sia a livello tattico che di gruppo, un po' come Iaquinta con Lippi, Cassano con Prandelli, Eder e Giaccherini con Conte.