In attesa del Derby d’Italia, l’Inter sbanca Firenze e si riprende la testa della classifica (con una partita in meno per via della Supercoppa) dopo il passo falso della Juventus, che non è riuscita ad andare oltre al pareggio contro l’Empoli.

Un regalo di Natale posticipato per i nerazzurri che non si sono fatti scappare l’occasione vincendo a Firenze grazie ad una prestazione meno bella del solito, ma decisamente efficace per tornare a casa con i tre punti. Una vittoria fondamentale che non solo permette all’Inter di arrivare davanti allo scontro con la Juve, ma anche di iniziare nel migliore dei modi il trittico terribile che vede la squadra di Inzaghi affrontare dopo la Fiorentina sia la Juventus che la Roma. Insomma la prima è andata, ora testa alla Juve per una partita che potrebbe portare i nerazzurri a più quattro sugli inseguitori (che potrebbero diventare sette dopo il recupero con l’Atalanta altra partita tosta tra l’altro).

A Firenze era d’obbligo vincere e per farlo Inzaghi ha puntato sull’undici migliore tenendo però conto delle squalifiche che hanno falcidiato il centrocampo e della stanchezza di alcuni elementi. Per questo nel trio di difesa davanti a Sommer spazio al recuperato Bastoni (turno di riposo per Acerbi), mentre Carlos Augusto ha vinto il ballottaggio con Dimarco. Titolari, naturalmente, Frattesi e Asllani per ovviare alle assenze di Barella e Calhanoglu mentre davanti tocca ancora alla coppia Lautaro-Thuram. Sorprende, invece, Italiano pur puntando sul collaudato 4-2-3-1: in difesa spazio al nuovo acquisto Faraoni mentre accanto a Martinez Quarta gioca Ranieri (panchina per Milenkovic). Davanti con Ikonè ci sono Bonaventura, dirottato a destra e la coppia Beltran-Nzola per una squadra decisamente offensiva.

Il piano tattico delle due squadre è chiaro fin dall’inizio: la Fiorentina cerca il solito possesso cercando di riempire l’area di rigore con le due punte, l’Inter dal canto suo decide di puntare tutto sulle ripartenze e sulla velocità di Thuram spesso imbeccato da lunghi passaggi e sul pressing anche se fatto a corrente alternata. Il primo quarto d’ora premia i nerazzurri con la squadra di Inzaghi che mette in pratica nel migliore dei modi i nuovi dettami tattici: prima Lautaro recupera palla su uno scellerato retropassaggio del suo omonimo fiorentino Martinez Quarta trovando però un attento Terracciano sul suo fendente, poi Frattesi lancia in profondità Thuram che va via sulla fascia e crossa in mezzo per Carlos Augusto anticipato però provvidenzialmente da Faraoni. Sul corner l’Inter passa con il perfetto colpo di testa di Lautaro sul primo palo (ben servito da Asllani). Vantaggio meritato per i nerazzurri capaci di creare molto nonostante l’assenza di palleggio. Alla mezz'ora la partita si rianima con l’occasione di Frattesi servito da uno splendido colpo di tacco di Thuram (parata di Terracciano) alla quale risponde l’occasionissima di Bonaventura che però trova sulla sua strada uno strepitoso Sommer. La prima frazione non offre più spunti così le squadre vanno al riposo sul risultato di uno a zero per l’Inter.

La seconda frazione si apre subito con un cambio per i padroni di casa con Italiano che sostituisce Arthur con Maxime Lopez. Il cambio però non dà nuove energie alla Fiorentina che fatica a trovare spazi mentre gli avversari scelgono di difendere il minimo vantaggio anziché cercare il raddoppio. All’ora di gioco Inzaghi opta per un triplo cambio inserendo Acerbi per Bastoni (ammonito), Dumfries per Darmian (stanco) e Arnautovic per Thuram in modo che la squadra possa appoggiarsi su una punta più fresca del francese. Anche Italiano decide di intervenire gettando nella mischia il rientrante Nico Gonzalez al posto di un evanescente Ikonè.
Al 70’ arriva il momento clou del match: prima Nzola viene fermato sul più bello da Pavard (azione simile ad una del primo tempo dove era stato Bastoni ad intervenire sul tiro dell’attaccante viola) poi arriva l’azione decisiva della partita grazie ad un cross di Parisi che trova sul secondo palo la sponda area di Quarta per Nzola anticipato dai pugni di Sommer. La sfera torna all’argentino che colpisce di testa trovando però sulla linea la deviazione decisiva di Pavard. Il VAR però richiama l’arbitro per via del colpo che il portiere svizzero infligge a Nzola: rigore per i viola con Nico Gonzalez che però si lascia ipnotizzare da Sommer che para il rigore (calciato malissimo). La partita non offre più spunti e si trascina fino al triplice fischio finale che premia l’Inter ancora una volta vincente in campionato.

Vittoria importante per l’Inter arrivata usando la testa e risparmiando energie dopo quelle spese in Arabia. Prestazione importante per i due attenzionati Frattesi ed Asllani con il primo che mette in campo tanta corsa (a volte a discapito della qualità) ma che deve essere più continuo nei novanta minuti ed il secondo che mette il suo nome nel tabellino con l’assist per Lautaro che ancora una volta è decisivo per le sorti dell’Inter.
Oltre al gol, Lautaro ha messo in campo un’altra prestazione di cuore andando spesso a recuperare palloni preziosi senza lesinare il suo aiuto anche in fase difensiva. Insomma, un vero leader come Sommer, che arrivato tra lo scetticismo generale sta pian piano entrando sempre di più nel cuore dei tifosi grazie anche a prestazioni come quelle di ieri sera.

Per la Fiorentina una sconfitta pesante che costa il piazzamento Champions passato nelle mani dell’Atalanta, ma la classifica corta lascia ancora molte speranze agli uomini di Italiano che devono però migliorare negli scontri diretti.