Dopo la forte delusione per l’uscita di scena anticipata dalla Coppa Italia l’Inter non si lascia prendere da vecchi fantasmi ma riparte con ferocia e riprende il suo cammino in campionato con una bella vittoria sul Lecce grazie ad una partita di personalità nonostante le assenze dell’ultimo momento di Dimarco e Lautaro usciti acciaccati dalla serataccia di Coppa.

Nonostante la forza dell’Inter, le assenze potevano pesare soprattutto in avanti dove senza il proprio capitano l’Inter ha sempre dimostrato di fare fatica. In più il Lecce con la sua velocità ed imprevedibilità in attacco poteva essere l’avversario peggiore da affrontare anche perché se da una parte i nerazzurri dovevano mettere da parte il Bologna,dall’altra i salentini erano reduci da una serie di risultati utili di fila che hanno permesso alla squadra di D’Aversa di sostare al centro della classifica guadagnando di settimana in settimana un buon margine sulla zona rossa. Per rilanciarsi Inzaghi ha messo in campo il miglior undici a disposizione puntando su Sommer tra i pali (dopo il riposo di mercoledì) difeso da Bisseck (in netta crescita),Acerbi e Bastoni. In mezzo al campo spazio al trio titolare con Calhanoglu in cabina di regia assistito da Barella e Mkhitaryan con Darmian esterno destro e Carlos Augusto sulla corsia inversa. In avanti tocca ad Arnautovic fare coppia con Thuram. In casa Lecce,invece,D’Aversa punta sull’usato sicuro del suo 4-3-3 con Falcone tra i pali, la linea a quattro formata da Gendrey,Pongracic,Baschirotto e Gallo mentre in mezzo al campo agisce il trio composto da Gonzalez,Ramadani e Oudin. Davanti con Piccoli (preferito a Krstovic) tocca a Banda e Strefezza l’arduo compito di scardinare la difesa più forte del campionato.

Inizio di partita a viso aperto per le due squadre con il Lecce che si affida alla velocità di Banda che mette più di una volta in difficoltà la difesa nerazzurra anche se la mira non è sempre precisa è quando lo è ci pensa Sommer ad intervenire (bravo soprattutto sulla conclusione di Gonzalez ad inizio partita).
I padroni di casa, invece, si affidano ad un particolarmente pimpante Arnautovic che però si ferma sempre sul più bello (prima intervento di Falcone poi tiro a lato da ottima posizione). Grande protagonista diventa a sorpresa Bisseck che grazie ai calci piazzati si rende pericoloso colpendo prima la traversa con un bel tiro al volo da punta vera e poi insaccando sul finire del tempo di testa il gol del vantaggio sfruttando il solito cross preciso di Calhanoglu. La prima frazione termina quindi 1-0 per l’Inter anche se la partita è in pieno equilibrio.

Ad inizio ripresa, il Lecce prova subito a rientrare in partita sia con i cambi (fuori Gonzalez ammonito dentro Kaba) che con il gioco sfiorando il gol del pareggio con il solito Banda (bravo Sommer). L’Inter dal canto suo prova ad affidarsi alla corrente Mkhitaryan (in crescita con il passare dei minuti) senza però trovare il giusto varco nella difesa avversaria. Tanta intensità e tanta corsa per le due squadre che provano a più riprese a fare male agli avversari dando il via ad una partita di tennis fatta di occasioni da una parte e dall’altra senza però che il risultato sul tabellone cambi. Almeno fino al 78’ quando con un geniale colpo di tacco al limite dell’area Arnautovic serve l’inserimento di Barella che solo davanti a Falcone non si lascia ipnotizzare dal portiere segnando così il gol del due a zero che chiude il match.

Vittoria importante per l’Inter, che riguadagna quattro punti di vantaggio sulla Juventus (vincente a Frosinone) e mette da parte la sconfitta in Coppa contro il Bologna. Vittoria segnata anche dai singoli con Bisseck uomo copertina della sfida al Lecce.
Dopo un inizio piuttosto complicato (con il picco massimo di difficoltà visto nel primo tempo contro il Benfica) il difensore tedesco è in netta crescita tanto d’aver allontanato le voci di una possibile cessione in prestito (idea nata per far crescere il calciatore evitandogli altre uscite a vuoto su di un profilo sul quale la società punta molto) e potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto adesso che Darmian è costretto a tornare all’antico ruolo di quinto viste le assenze di Dumfries (comunque vicino al rientro) e Cuadrado (praticamente stagione finita visto che dovrebbe tornare ad Aprile). La crescita di Bisseck, poi, sta consentendo a Pavard di rientrare con più calma e di evitare così pericolose ricadute per il francese che tra l’altro potrebbe anche lui farsi carico delle assenze sulla corsia destra spostandosi proprio sulla fascia come fatto in modo egregio nel finale della partita (rischiando anche di segnare sul finale dove un provvidenziale Falcone ha salvato il risultato). Segnali incoraggianti anche da Arnautovic che dopo alcune prestazioni sottotono ha messo in campo una prestazione più che dignitosa dal punto di vista del sacrificio e della corsa. Partita poi corredata da un assist visionario per Barella e da un abbraccio dei compagni che dimostra la grande forza del gruppo.
Resta però la grande difficoltà in zona gol del bomber austriaco, che deve trovare al più presto la via della rete anche perché non si può addossare alla coppia Lautaro-Thuram tutto il peso offensivo della squadra. Prestazione da sottolineare anche quelle di Carlos Augusto sempre più all’interno del progetto sia da quinto che da braccetto (ruolo svolto nelle uscite scorse) e soprattutto Barella che migliora di partita in partita e che sta dimostrando di essere sempre più tra i leader della squadra anche se deve migliorare dal punto di vista delle proteste spesso reiterate che rischiano di minare la sua tranquillità in campo (e quella di mister Inzaghi da sempre sensibile alle ammonizioni).