Inizia con una vittoria il 2024 della Nazionale, che nella trasferta americana ha battuto per 2-1 il Venezuela al termine di una partita non proprio entusiasmante, che però è comunque servita al C.T. per iniziare a delineare i ventitré da portare con sé in Germania.

L’undici di partenza scelto da mister Spalletti era alquanto sperimentale sia negli uomini che nel modulo visto il passaggio alla difesa a tre. Passaggio ampiamente annunciato alla vigilia dallo stesso Spalletti visto che quasi tutti i difensori azzurri sono abituati a giocare con questo sistema di gioco. Un 3-5-2 o meglio 3-3-fantasia visto che in campo è apparsa una Nazionale piuttosto offensiva con i giocatori più occupati alla ricerca di spazio (come comanda il calcio moderno) piuttosto che ricoprire un ruolo fisso. Andando nel dettaglio Spalletti ha schierato la sua squadra con Donnarumma tra i pali difeso dal trio composto da Di Lorenzo (adattato nel ruolo di braccetto piuttosto che utilizzato da esterno),Buongiorno e Scalvini (abituato a giocare in tutti e tre i ruoli di difesa).
In mezzo al campo spazio a Locatelli nel ruolo di regista aiutato da Frattesi e Bonaventura utilizzati da mezzeali atipiche visto che si alternano nel ruolo di sottopunta (quando uno si alza l’altro si abbassa al fianco di Locatelli anche se spesso entrambi hanno preferito la soluzione offensiva aiutando poco il regista della Juventus apparso spesso spaesato). Sugli esterni fiducia a Udogie e Cambiaso all’esordio in Nazionale mentre in avanti accanto a Retegui (sarà lui il nove della Nazionale in Germania?) Spalletti ha puntato su Chiesa.

Come detto, la partita ha offerto poco dal punto di vista del gioco, un po' perché la Nazionale ha dimostrato di non aver ancora interiorizzato la novità tattica, un po' per via della tanta aggressività degli avversari che spesso hanno fatto ricorsa ai falli per interrompere il gioco avversario rendendo la partita nervosa e poco adatta al gioco che Spalletti vorrebbe veder espresso dai suoi.

Inizio di partita in salita per gli Azzurri che concedono un calcio di rigore agli avversari appena dopo tre minuti per colpa di un errore sulla costruzione dal basso con Rondon che si ritrova in area di rigore con la palla tra i piedi e viene trattenuto in maniera ingenua da Buongiorno. Lo stesso Rondon si presenta dal dischetto ma il suo tiro viene parato da Donnarumma che mantiene a galla una Nazionale che poco dopo rischia di subire il gol dello svantaggio dallo stesso Rondon che in scivolata sfiora il palo alla sinistra del portiere del Psg. Dal canto suo l’Italia crea pochissimo (due tiri dalla distanza di Chiesa e Frattesi che però non fanno certo paura al portiere avversario) nonostante il pallino del gioco sia spesso nelle loro mani.
Sul finire di frazione la partita torna a regalare emozioni più per colpa delle due difese che dei due attacchi. Al 40’ l’Italia passa in vantaggio approfittando di un madornale errore degli avversari sull’impostazione dal basso: rinvio sbagliato del portiere e palla che arriva a Retegui che stoppa il pallone e incrocia sul secondo palo portando così in vantaggio gli Azzurri. Azzurri che però pochi istanti dopo decidono di emulare gli avversari con Bonaventura che in uscita serve Machis che di prima intenzione insacca il gol del pareggio nella porta rimasta sguarnita dopo un’uscita per impostare il gioco da parte di Donnarumma. Il primo tempo termina così in parità con entrambe le squadre in difficoltà in fase d’impostazione e con le difese fin troppo protagoniste in negativo.

La ripresa non cambia le carte in tavola con l’Italia che fatica a creare occasioni e che anzi rischia in più di un’occasione di favorire l’attacco avversario per colpa di una difesa un po' troppo ballerina.
Nel finale però la voglia di portare a casa la vittoria sommata al ritorno alle vecchie certezze (Spalletti rimette le cose a posto rischierando i suoi con il più classico 4-3-3) riporta l’Italia sui giusti binari e a dieci dalla fine arriva il gol partita segnato ancora da Retegui, ben imbeccato da Jorginho (entrato nella ripresa),bravo nel girarsi con tempismo in area e a battere il portiere avversario. La sfida termina 2-1 per l’Italia che ora avrà un’altra occasione contro l’Ecuador per migliorare la resa in campo.

Come detto, queste amichevoli servono al mister per capire su quali giocatori potrà contare in vista dell’Europeo e nonostante la prova non proprio indimenticabile dei suoi ha potuto comunque farsi un’idea su alcuni elementi a partire da Retegui che si candida fortemente per ricoprire il ruolo di nove durante la manifestazione continentale. Nonostante non sia proprio adatto a far giocare la squadra l’attaccante del Genoa ha dimostrato ancora una volta di avere un killer instinct in area di rigore davvero impressionante e in una Nazionale che da anni fatica a trovare il suo bomber principe la cosa certo non guasta. In più l’assenza di Scamacca potrebbe favorire l’argentino agli occhi di Spalletti non proprio colpito favorevolmente dall’attaccante dell’Atalanta nelle scorse uscite.
Importante poi la prestazione di Donnarumma che oltre al rigore parato prova a dare solidità ad una difesa inedita e come ampiamente detto apparsa troppo fragile fin dall’inizio del match mentre Chiesa anche se solo a sprazzi ha dimostrato di poter essere l’arma in più della Nazionale (sperando che lasci da parte la paura che sembra attanagliarlo da quando è tornato dall’infortunio). Prova di maturità poi per Jorginho che nei pochi minuti giocati ha dimostrato di poter ancora essere utile alla Nazionale.
Naturalmente da dimenticare la prova della difesa dove ha stupito (in negativo) la prova di Buongiorno uno dei migliori nelle ultime uscite mentre merita un’altra chance Cambiaso che forse si è fatto prendere un po' troppo dall’emozione per l’esordio in Nazionale maggiore.

Ora arriva l’Ecuador, contro il quale probabilmente Spalletti proverà altri interpreti per cercare di vedere più calciatori possibili in vista della lista definitiva per l’Europeo.