La sfida tra Inter e Roma non è mai una partita banale, anzi se alcuni anni fa valeva la corsa al titolo, ora che i giallorossi sono distanti da quel traguardo sta assumendo nuovi significati ampliati anche dal calciomercato (soprattutto l’ultima sessione che tanto ha fatto discutere).

Sfida mai banale soprattutto per i due allenatori visto che da una parte c’è aria di Derby (tanti anni alla Lazio non si cancellano facilmente) mentre dall’altra c’è aria di partita del cuore visto che i due anni di Mourinho sulla panchina dell’Inter sono ormai entrati di diritto nella storia del calcio internazionale.
Al di là della sfida in panchina quest’anno inevitabilmente sarà la partita di Lukaku che torna per la prima volta a San Siro da avversario di quella che lui stesso aveva definito una vera e propria famiglia.
Oltre alle sfide personali Inter-Roma è anche l’occasione per capire a che punto del percorso sono le due squadre e come spesso capita in sfide di cartello l’esito finale potrebbe condizionare il prosieguo della stagione: una vittoria porterebbe calma e tranquillità mentre una sconfitta (soprattutto se netta) rischia di minare le certezze accumulate fin qui.
L’Inter arriva alla sfida contro i giallorossi forte del primo posto in classifica ritrovato la scorsa settimana e della vittoria europea che ha permesso ai nerazzurri di ipotecare il passaggio agli ottavi di finale (che potrebbe essere matematico già nella prossima giornata). I giallorossi dal canto loro arrivano da una serie di tre vittorie consecutive in campionato che hanno permesso alla squadra di Mourinho di risalire la classifica fino al settimo posto dopo un avvio piuttosto complicato portandosi tra l’altro a meno tre dal quarto posto che rappresenta l’obiettivo da raggiungere al termine della stagione.
Senza sbavature, invece, il percorso europeo con la Roma prima in classifica con tre vittorie in tre partite e ormai abbastanza sicura del passaggio del turno (meglio naturalmente da prima del girone per evitare il turno extra). Entrambe le compagini arrivano,dunque,alla partita in un ottimo stato di forma e vista la sfida tra Milan e Napoli il risultato finale potrebbe influenzare sia la lotta al titolo che quella per la zona Champions.

Dal punto di vista delle formazioni si prospettano due undici di assoluto livello, anche se la Roma deve fare i conti con le solite assenze in mezzo al campo più la situazione di Dybala ancora da chiarire (difficile che recuperi per la panchina).
Quali saranno quindi gli undici di partenza? In casa Inter i dubbi sembrano pochi con Acerbi che dovrebbe tornare titolare al centro della difesa (al posto di De Vrij) completando il pacchetto arretrato con Pavard e Bastoni anche se bisogna considerare la candidatura di Darmian spesso utilizzato da Inzaghi nelle partite che contano.
In mezzo al campo sicuri di un posto Calhanoglu e Barella con Mkhitaryan che dovrebbe essere in vantaggio sullo scalpitante Frattesi (che forse meriterebbe una maglia da titolare per dare seguito alle ultime ottime prestazioni). Sugli esterni tocca ancora una volta a Dumfries e Dimarco mentre davanti sembra abbastanza chiaro l’utilizzo della coppia Lautaro-Thuram.

Nel suo 3-5-2 Mourinho, invece, dovrebbe optare per alcuni cambi rispetto all’undici che ha battuto lo Slavia Praga giovedì sera: tra i pali torna Rui Patricio (in coppa spazio al vice Svilar) mentre in difesa si va verso la conferma del trio Mancini-Llorente (sempre più a suo agio da centrale) e Ndicka. In mezzo al campo conferme anche per Cristante e Bove (gran gol in coppa) con Paredes in cabina di regia al posto di Aouar (titolare in coppa con Cristante in mezzo al trio di centrocampo) mentre sugli esterni è aperto il ballottaggio sulla corsia mancina (con Zalewski titolare in coppa che si gioca il posto con Spinazzola) mentre a destra dovrebbe agire Karsdorp al posto di Celik. Davanti con Lukaku dovrebbe essere confermato El Shaarawy in un ottimo momento di forma personale che potrebbe anche rilanciarlo in chiave azzurra dopo la convocazione last minute della scorsa volta.

Naturalmente a tenere banco sarà la sfida nella sfida tra Thuram e Lukaku. Il vecchio e il nuovo che si affrontano ma che in un mondo ideale (quello che avevano creato i dirigenti dell’Inter) sarebbero ora compagni. Nell’ultimo periodo spesso è stato domandato ad Inzaghi sé Thuram fosse più forte di Lukaku o se l’Inter senza il belga sia meno forte della passata annata.
Difficile rispondere anche perché Lukaku ha praticamente giocato solo l’ultimo scorcio di stagione. In più bisogna considerare alcuni fattori come l’età ma anche la motivazione sicuramente alta da parte del francese di farsi trovare pronto visto che pensava almeno inizialmente di dover fare la panchina proprio al centravanti belga ed invece si è trovato subito catapultato nel ruolo di titolare. C’è poi il fatto che uno è un vero nove mentre l’altro partito da esterno offensivo si sta piano piano adattando al ruolo di seconda punta. Di certo chi può essere contento di Thuram è Lautaro che oltre ad aver trovato un feeling ottimo ed immediato con il nuovo partner offensivo si sta sempre di più caricando il peso di bomber sulle spalle come dimostrano gli undici centri messi a segno fin qui e se dovesse mantenere la media realizzativa il record di Higuain (36 gol nel 2015/2016) potrebbe anche decadere.

Una partita quindi interessante dove molto probabilmente il pallino del gioco sarà in mano alla squadra di casa con gli ospiti pronti a ripartire veloci non appena recuperano la palla sfruttando naturalmente una boa di un certo calibro come Lukaku che sarà curioso capire come reagirà all’accoglienza tutt’altro che pacifica di San Siro e soprattutto sarà curioso capire se si farà distrarre o meno durante la partita.
Insomma, la componente psicologica potrebbe farla da padrone, considerando tra l’altro l’assenza di Mourinho (squalificato dopo l’espulsione rimediata in quel di Monza) che non potrà quindi influire più di tanto sulla testa del suo attaccante.