Continua a marcia spedita il cammino dell’Inter che sembra andare ad una velocità irreale per le altre compagini del campionato. Nemmeno la combo Champions più campo difficile riesce a fermare i nerazzurri che a Lecce si impongono per quattro a zero con tanto di turnover massiccio a dimostrazione che questa squadra è davvero forte.
La partita di Champions di martedì e le recriminazioni per il solo gol segnato potevano portare via energie mentali e fisiche contro un Lecce in piena bagarre salvezza e che spesso ha fatto del suo stadio un vero e proprio fortino difficile da abbattere.
I nerazzurri, invece, sono andati in Salento con la testa giusta indirizzando già la partita nel primo quarto d’ora e chiudendola a doppia mandata nella ripresa. Un'Inter superiore al Lecce in tutto e che sembra avere ben chiaro cosa fare in campo anche quando la squadra è quasi tutta nuova. Spesso il turnover è stato soggetto a critiche (vedi Pioli in quel di Monza o lo stesso Inzaghi durante la fase a gironi in Champions) ma quando dà questi risultati diventa la classica dimostrazione di come far ruotare i giocatori diventi importate per arrivare in fondo a tutte le competizioni.

In quel di Lecce, Inzaghi ha dovuto cambiare sia per dare spazio a chi ha visto meno il campo sia per necessità visti alcuni infortuni (Thuram su tutti). Tutti gli undici, però, hanno offerto una prova di livello e di maturità dando risposte positive e importanti a mister Inzaghi che solamente un anno fa è arrivato in finale di Champions proprio grazie al turnover.
Le risposte positive non solo servono al mister ma anche agli stessi giocatori che potrebbero guadagnare più minuti in questo finale rovente di stagione, dove l’Inter dovrà chiudere la questione Scudetto il prima possibile (sono nove i punti sulla Juventus) e provare ad andare il più avanti possibile in Champions.
L’Inter due ha quindi dato segnali incoraggianti e importanti a partire da Audero che a sorpresa ha esordito in campionato con la maglia dell’Inter per via di un’influenza che ha messo k.o. Sommer.

La prova di Audero è stata tutto sommato positiva: ha parato quello che doveva parare, ma soprattutto ha dato una grossa mano in impostazione come dimostra il gol del raddoppio partito da un suo passaggio per Asllani. Il fatto che l’Inter giochi allo stesso modo al di là di chi giochi tra i pali è la dimostrazione di come tutti sappiano cosa fare in campo, e questa cosa non è poi così scontata come si possa pensare visto che spesso si accusa il poco rodaggio come uno dei grossi problemi del turnover.
In più Audero è ancora alla ricerca di una conferma in maglia Inter (è in prestito dalla Samp) e visto l’importanza del dodicesimo (vedi Radu un paio di stagioni fa) prestazioni come quelle di ieri aiutano anche la società a prendere determinate decisioni in vista della prossima annata. Insomma un vice capace di non far rimpiangere il titolare è giusto tenerselo ben stretto.
Passando alla difesa, oltre a De Vrij (che trova il suo primo gol stagionale a coronamento di una stagione che ha restituito un giocatore di livello dopo un paio di stagioni opache) che è praticamente un titolare, sono da sottolineare le prestazioni di Bisseck e Carlos Augusto. Il primo dopo un avvio horror con la maglia dell’Inter è pian piano diventato un’ottima alternativa (e un possibile titolare per il futuro vista l’età) e contro il Lecce è stato capace di abbinare una buona tenuta difensiva (dando anche una grossa mano a Dumfries spesso troppo alto) ad una buona propensione offensiva come dimostra l’azione messa a segno per il due a zero partita da una sua sortita offensiva che ha permesso ai nerazzurri di sorprendere il blocco avversario. Carlos Augusto, invece, sta dimostrando di poter fare il ruolo di braccetto con grande efficacia e questo potrebbe essere un fattore importante visto che non ci sono grosse alternative a Bastoni (Acerbi l’unico che può ricoprire quel ruolo anche se con caratteristiche diverse). In più a differenza di Dimarco che pure è stato provato in quel ruolo offre più sicurezza dal punto di vista fisico (troppo leggero Dimarco per poter aiutare in fase difensiva).

Partita di spessore anche per Asllani che si è fatto trovare pronto di fronte all’infortunio di Calhanoglu. Pur avendo meno dinamicità del turco, Asllani ha portato a casa una prestazione di livello condita da un assist al bacio per Lautaro (gol dell’uno a zero) e dalla palla per Bisseck che ha dato il là all’azione del raddoppio. Piccola nota stonata l’ammonizione che ne comporta la sostituzione nella ripresa (con Barella utilizzato da play davanti alla difesa).
Ottima prova anche per Frattesi che finalmente dà la sensazione di rendere non solo da subentrato ma anche da titolare. Un gol e un assist per il centrocampista ex Sassuolo sempre più all’interno del progetto Inzaghi. In avanti oltre al solito Lautaro (ennesima doppietta stagionale di un giocatore diventato leader e simbolo dell’Inter) va sottolineata la partita di Sanchez che ha offerto una delle prove migliori da quando veste la maglia nerazzurra. Tanta corsa, tanta determinazione ma soprattutto tanta visione di gioco come dimostra il passaggio vincente per Frattesi. Con prove come queste l’assenza pesante di Thuram potrebbe diventare meno grave del previsto anche se prima di dare una risposta sulla rinascita di Sanchez è meglio aspettare i prossimi impegni.
Naturalmente i complimenti vanno fatti anche a mister Inzaghi, capace di aver creato una vera e propria macchina perfetta che sta andando ben spedita verso i propri sogni di gloria.

Sogni che potrebbero avvicinarsi ulteriormente mercoledì quando l’Inter ospiterà l’Atalanta (prova del nove sulla forza dell’Inter vista la qualità dell’avversario) nel recupero della ventunesima giornata.