Serata dolceamara per le italiane in Europa, con la Lazio che batte il Celtic e si qualifica agli ottavi di finale grazie alla sconfitta del Feyenoord mentre il Milan battuto in casa dal Borussia Dortmund deve (quasi) dire addio all’Europa.
Stati d’animo diversi, ma anche partite diverse, con la Lazio che torna a sorridere mettendo per una sera in standby il momento no ed il Milan che invece si lecca le ferite di una difesa fin troppo allegra ed in un attacco che in Europa fatica a carburare.

Ad aprire la serata europea ci ha pensato la Lazio di scena tra le mura amiche dell’Olimpico contro il Celtic fanalino di coda del girone. Dopo la débâcle di Salerno era lecito aspettarsi una reazione da parte della squadra e dell’allenatore che a sorpresa si è presentato in campo con alcune novità di formazione abbastanza sconvolgenti: se la difesa era praticamente obbligata per via delle defezioni del duo titolare Casale-Romagnoli, Sarri ha sovvertito i pronostici della vigilia dando spazio a Rovella in cabina di regia (preferito a Cataldi) ma soprattutto a Isaksen e Castellanos che con Felipe Anderson dirottato per l’occasione sulla corsia mancina completano il reparto offensivo con Pedro e Immobile che partono dalla panchina.
I cambi sembrano funzionare con Isaksen sugli scudi sin dall’inizio del match anche se la partita fatica a sbloccarsi. A deciderla nel finale ci pensa Immobile che come in un film d’avventura entra in scena negli ultimi minuti per salvare la propria squadra, il capitano biancoceleste prima si fa trovare pronto sul tiro di Isaksen che deviato dalla difesa avversaria arriva sul secondo palo dove deve solo spingerlo in rete, poi non contento raddoppia mostrando tutta la sua classe con un dribbling a rientrare su Carter-Vickers e un tiro di mancino sul primo palo che spiazza il portiere del Celtic.
Torna quindi alla vittoria la Lazio grazie ai gol di Immobile, come accadeva nelle annate scorse e grazie alla concomitante vittoria dell’Atletico Madrid a Rotterdam sul Feyenoord strappa il pass per gli ottavi con un turno d’anticipo. Vittoria fondamentale anche per l’umore di un ambiente in difficoltà, dopo i recenti passaggi a vuoto e vittoria arrivata anche attraverso una prestazione convincente che rinfranca mister Sarri abbastanza deluso dalle ultime prove dei suoi.
Ora la trasferta di Madrid dove in caso di nuova affermazione la Lazio otterrebbe il primo posto nel girone passaggio importante per avere un ottavo più abbordabile.


Se a Roma si festeggia, a Milano non si può certo essere dello stesso umore, vista la sconfitta casalinga rimediata contro il Borussia Dortmund, che complica non poco i piani europei del Milan.
Dopo la vittoria sul Psg, che sembrava essere una seconda occasione da sfruttare dopo i mezzi passi falsi a forma di zero a zero ottenuti contro Newcastle e Borussia Dortmund, il Milan fa un netto passo indietro perdendo malamente e soprattutto riportando a galla gli errori dei match precedenti sia in fase offensiva (fare gol in Europa per il Milan sembra essere quasi una missione impossibile) che in fase difensiva (troppi i contropiedi lasciati agli avversari soprattutto alla luce della velocità che possiedono gli attaccanti del Dortmund).

La partita di San Siro, al di là del risultato finale ovviamente, offre spettacolo e occasioni già nei primissimi minuti con il rigore sbagliato da Giroud (che esce di scena dopo l’errore) dopo cinque minuti e quello segnato da Reus al decimo minuto (fallo di Calabria). Per riprendersi ci vuole tempo (il Borussia si galvanizza dopo il gol) ma soprattutto ci vuole una giocata come quella di Chukwueze che al 37’ segna da posizione defilata dopo un doppio dribbling di ottima fattura. Gol importante che permette al Milan di andare al riposo sul risultato di parità e a Chukwueze di riscattare (parzialmente) le tante polemiche sul suo inizio di stagione abbastanza sottotono.
La ripresa sembra partire con il piede giusto per il Milan, almeno fino al 53’ quando Thiaw (continua la moria dei difensori) esce per infortunio e al suo posto entra Krunic (non proprio un centrale). L’infortunio toglie al Milan e dà al Borussia che passa in vantaggio al 59’ con Bynoe-Gittens e chiude i conti dieci minuti dopo con Adeyemi (in entrambi i casi Maignan non irreprensibile). Il forcing finale del Milan non cambia il risultato nonostante l’ottimo impatto sulla partita di Jovic che sfiora in più di un’occasione il gol (clamoroso il palo colpito su assist di Calabria).
La partita termina quindi 3-1 con il Borussia, che accede agli ottavi di finale e il Milan che per passare ha ora bisogno di un vero e proprio miracolo: per passare il turno il Milan deve vincere a Newcastle (inglesi ancora in corsa per passare agli ottavi grazie al pareggio rimediato a Parigi dove fino all’ultimo minuto erano addirittura in vantaggio, grazie al gol di Isak pareggiato sul gong dal rigore di Mbappè) e sperare che il Psg non vinca sul campo del Dortmund già qualificato agli ottavi.
Insomma, un incrocio di risultati difficile da raggiungere, sia perché il Newcastle in casa è super temibile (quattro gol rifilati sia al Psg in Champions che al Chelsea in premier), sia perché pensare ad un’uscita alla fase a gironi di una super corazzata come il Psg appare abbastanza improbabile.