Due su due per De Rossi sulla panchina della Roma, che grazie alla vittoria di Salerno non solo dà seguito alla vittoria della scorsa settimana sul Verona, ma si riavvicina anche alla zona Champions, ora distante un solo punto (anche se l’Atalanta al momento quarta ha una partita in meno). Vittoria fondamentale per la Roma, soprattutto per come è arrivata visto che i giallorossi hanno sofferto per tutti e novanta i minuti e praticamente mai calciato verso la porta avversaria se non nelle azioni del gol. Insomma, la Roma di De Rossi non è poi così diversa da quella di Mourinho, anche se passate solo due partite si può provare a dire che sta diventando più efficace rispetto a qualche settimana fa, dove forse una partita del genere non sarebbe riuscita a portarla a casa.

Sia per la Roma che per la Salernitana erano in palio punti pesanti per la stagione con la rincorsa europea dei capitolini e le speranze salvezza dei campani. In più entrambe le squadre sono arrivate all’appuntamento dell’Arechi con gli uomini contati tra infortuni e mercato e per entrambi gli allenatori non avere risorse in panchina non è certo un problema da poco. Collaudato con il Verona il nuovo modulo, la Roma si schiera ancora con il 4-3-2-1 con Mancini che torna in difesa al fianco di Llorente e Cristante in cabina di regia con Bove e capitan Pellegrini ai suoi lati. Davanti Dybala e El Shaarawy alle spalle di Lukaku chiamato a tornare ai livelli di qualche stagione fa.
Dall’altra parte Inzaghi cambia ancora le carte in tavola schierando i suoi con il 3-4-2-1: nel trio di difesa spazio a Pierozzi adattato nel ruolo di braccetto a destra con Gyomber e Daniliuc (in uscita verso Salisburgo). Sugli esterni si rivede Sambia con Bradaric sul versante opposto mentre in mezzo agiscono Maggiore e Basic. Davanti tridente con Candreva,Tchaouna e Simy con Inzaghi che non rinuncia alla punta fisica come si era ipotizzato nelle ore pre partita.

Primi minuti di partita molto frenetici con la Roma, che tiene il pallino del gioco senza però fare male agli avversari e la Salernitana che si difende bassa pronta a colpire in contropiede al primo errore avversario. Col passare dei minuti la Roma mostra una certa difficoltà nel giro palla sempre lento e prevedibile e la mancanza di aiuto da parte dei calciatori più tecnici (vedi Dybala e Pellegrini) acuisce le difficoltà di manovra e la Salernitana ne approfitta per prendere le redini della partita: alla mezzora infatti la partita subisce un repentino cambio di passo con i padroni di casa che in pochi minuti danno una sterzata alla serata.
Ad aprire le danze è Bradaric, con un tiro mancino dal limite che trova sulla sua strada un attento Rui Patricio che pochi istanti dopo para il tiro a botta sicura di Tchaouna ben imbeccato da un lancio lungo (tiro sul primo palo). Poi è il turno del solito Candreva che dal limite dell’area tira di poco alto sopra la traversa. La prima frazione termina senza altri sussulti con la Salernitana ben messa in campo che pecca però di precisione nel momento topico e una Roma senza idee completamente inerme davanti agli avversari.

La ripresa inizia subito con un colpo di scena che lancia la Roma e colpisce immeritatamente i padroni di casa: cross sul secondo palo e colpo di testa di Cristante che trova il braccio di Maggiore. Rigore netto e trasformazione effettuata da Dybala, che spiazza Ochoa e porta in vantaggio i suoi. La Salernitana prova subito a replicare ma Simy ben servito da Candreva spreca colpendo male di testa il pallone. Inzaghi prova a dare una svegliata ai suoi inserendo Martegani per Basic (buona prova per lui) e Kastanos per Sambia. I cambi non danno la scossa sperata e la Roma ne approfitta per raddoppiare: colpo di tacco geniale di Dybala per la corrente Karsdorp che crossa sul secondo palo dove un liberissimo Pellegrini spinge a porta vuota il gol del due a zero.
Ottima manovra della Roma nata da un colpo di un giocatore che deve mettere in campo questo tipo di giocate e dalla poca reattività degli avversari nel cambiare le posizioni in campo dopo i cambi effettuati da Inzaghi. Questa volta però la reazione dei campani è veemente e dopo soli quattro minuti la Salernitana accorcia le distanze con il colpo di testa imparabile di Kastanos (in questo caso era la difesa della Roma ad essere messa male). De Rossi decide di mettere subito mano alla panchina togliendo uno stanco Dybala (ancora lontano dalla migliore condizione) e inserendo Aouar appena rientrato dalla Coppa d’Africa. Anche Inzaghi punta sulle sostituzioni con Lovato (anche lui vicino all’addio) e Ikwuemesi per Gyomber e Simy. L’arrembaggio finale non offre però grandi occasioni, con la Roma rintanata in difesa per mantenere il risultato e la Salernitana che fatica a trovare il varco nella difesa avversaria.

La partita termina quindi 2-1 per la Roma che continua la sua risalita verso le zone nobilissime della classifica, mentre per la Salernitana resta la sensazione di un’altra occasione sprecata per accorciare le distanze verso la zona salvezza sempre distante sei punti.