Serataccia europea per Lazio e Milan che perdono pesantemente i loro match (rispettivamente contro Feyenoord e Psg) e che ora rischiano di vedere complicarsi ulteriormente il loro percorso europeo.
Le due sconfitte (tenendo presente la differenza tra le due squadre affrontate) hanno più di un punto di contatto: entrambe hanno preso tre gol,entrambe hanno messo in campo una prestazione discutibile,entrambe hanno palesato grosse lacune difensive ma soprattutto entrambe hanno fatto un netto passo indietro rispetto a quanto fatto fin qui in Europa (più netto il passo indietro della Lazio rispetto al Milan).

Il Milan aveva davanti a sé uno scoglio non indifferente, visto che il Psg è una delle squadre più forti d’Europa e dopo la netta sconfitta di Newcastle aveva l’obbligo di riprendere la marcia nel girone di Champions. Allo stesso tempo però il Psg è davanti all’ennesima rivoluzione tecnica e di squadra, cosa questa che poteva essere sfruttata meglio da un Milan che sì ha cambiato ma certo non rivoluzionato il proprio progetto tecnico visto che Pioli è da anni sulla panchina rossonera e che la difesa che tanto ha faticato ieri sera è la stessa della passata stagione. In più i rossoneri erano reduci da due zero a zero che avevano lasciato più di un rimpianto soprattutto per le grandi occasioni sprecate che se realizzate avrebbero portato il Milan in vetta al girone. Girone che ora vede il Psg in testa con sei punti seguito da Borussia Dortmund e Newcastle a quattro. Solo due i punti raccolti fin qui dal Milan che tra l’altro deve convivere con il dato pauroso di zero gol segnati e ricordando l’importanza della differenza reti questo dato rischia di compromettere la già complicata classifica.
Cosa è andato storto quindi a Parigi?
Sicuramente la fase difensiva ha faticato a contenere un certo Mbappè ma se si analizzano i gol subiti vengono fuori errori madornali che hanno compromesso la tenuta della porta di Maignan. Nel primo gol Reijnders si è fatto saltare troppo facilmente da Zaire-Emery (prova di grande qualità dell’ennesimo gioiellino francese nato negli ultimi anni) che ha poi servito l’assist a Mbappè (dove Tomori si è trovato in grande difficoltà a contenere l’attaccante francese) mentre nel secondo gol l’intera squadra si è fatta trovare distratta su di un corner battuto velocemente con Dembelè che tutto solo in area ha avuto tutto il tempo possibile per stoppare palla, prendere il mirino e calciare verso la porta avversaria dove trova un grande Maignan che riesce a deviare la sfera che però finisce sui piedi di Kolo Muani (anche lui inspiegabilmente libero) che insacca a porta vuota. Il terzo gol è invece figlio di una squadra ormai sfilacciata che nel tentativo di riaprire la partita lasciava alle sue spalle voragini che il Psg ha più volte trasformato in occasioni (superlativo Maignan su Mbappè) come appunto quella del gol di Lee sul finale.

Se la difesa balla non va certo meglio in avanti con il Milan che si affida troppo a Leao che sì crea “pericoli” alla difesa avversaria ma che in certe occasioni è fin troppo egoista. Cosa questa che non si può certo dire di Pulisic che sull’uno a zero si trova a tu per tu con Donnarumma ma anziché tirare cerca un’improbabile assist per Giroud (palla lunga con Giroud che prova a colpirla praticamente dal fondo). A corrente alternata, invece, il centrocampo che nella prima parte di partita aveva stupito per via di un pressing che sembrava aver sorpreso gli avversari ma che una volta prese le misure ha finito per colpire proprio il Milan incapace di tenere ritmo e posizioni.

Sconfitta pesante nel risultato, ma anche per la classifica con il Milan (semifinalista nella scorsa edizione) che per passare il turno ha ora bisogno di un vero e proprio miracolo a partire dalla sfida di San Siro contro Mbappè e co. dove i tre punti saranno d’obbligo per tentare di riaprire il discorso europeo (in caso di sconfitta l’Europa (anche quella minore) per il Milan potrebbe essere già finita.

Se il Milan vede compromettersi il percorso europeo, la Lazio ha ancora la possibilità di rilanciare il proprio percorso grazie anche ai quattro punti conquistati prima della batosta di Rotterdam. Reduce da un inizio di stagione piuttosto turbolento la Lazio in Europa era riuscita fin qui a riscattare i passi falsi commessi in campionato, il pareggio con l’Atletico e la vittoria sul Celtic nel difficile campo di Glasgow avevano ridato slancio alla squadra di Sarri che però contro il Feyenoord è incappata ancora una volta in una serata storta che rischia di minare la tranquillità ritrovata nell’ultimo periodo. Da quando Sarri è sulla panchina biancoceleste la Lazio ha sempre alternato partite di qualità ad uscite discutibili e questo in poche parole è ricapitato ieri dove la Lazio dopo la splendida partita fatta contro il Sassuolo è tornata a ripetere gli errori già commessi in passato facendosi surclassare dal Feyenoord. Certo la squadra olandese ha grandi qualità e fin qui aveva ben figurato battendo il Celtic e perdendo immeritatamente con l’Atletico. A permettere di passeggiare contro la Lazio agli olandesi è stata soprattutto la difesa alta di Sarri che ha spesso lasciato prateria al veloce contropiede degli olandesi che considerando le occasioni create potevano fare ben più di tre gol.
Dal canto suo Sarri può recriminare per una formazione sbagliata corretta in corsa con Rovella e Vecino fuori partita (un po' meglio con Guendouzi nella ripresa) e con Immobile ancora lontano dalla forma migliore tanto che con Castellanos la Lazio ha creato molto di più: oltre a sfiorare il gol personale in un paio di occasioni l’argentino si è guadagnato il rigore trasformato poi da Pedro sul finire della partita.

Come detto, il percorso europeo della Lazio è saldamente nelle mani della squadra di Sarri e dello stadio Olimpico visto che ora l’impianto romano sarà protagonista delle due sfide a Feyenoord e Celtic prima del gran finale di Madrid dove la Lazio potrebbe avere già scritto il risultato finale del girone.