UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI... 

Il Milan si trova ora a un bivio e deve fare una scelta, coraggiosa, ma deve farla! Il tempo stringe e il mercato di gennaio si avvia alla conclusione. La scelta per i rossoneri è inevitabile e quanto mai necessaria. Due sono i punti da focalizzare e cioè: rassegnarsi a sciorinare ancora la pochezza e le incertezze dimostrate finora, oppure reagire prendendo i dovuti provvedimenti per salvare il salvabile?        
Questa decisione è immediata da prendere, a prescindere dalla partenza di Higuain, giocatore che ha dimostrato di essere tecnicamente ben dotato, ma è mancato come figura di riferimento per tutta la squadra.

Leonardo Sciascia celebre scrittore romanziere del secolo scorso, ne "Il giorno della civetta" definisce l'umanità in 5 categorie. Egli, a suo dire, affibbia un appellativo a ogni categoria, dandone il significato del suo pensiero:

UOMINI: Sono pochissimi. E' una categoria quasi in estinzione...
MEZZI UOMINI: Sono pochi. E aggiunge: "mi accontenterei che l'umanità si fermasse qui, ai mezzi uomini "...
OMINICCHI: Sono come bambini che si credono grandi. Scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi PIGLIAINCULO (con rispetto parlando): Sono in molti e stanno diventando un esercito...
QUAQUARAQUA' : Questi dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, perchè la loro vita non ha più un senso...

Ecco, io ho voluto riferirmi a Sciascia, per definire le cinque categorie presenti in campo mercoledì 16 gennaio, dove si è disputata la partita per la Supercoppa di Lega Italiana fra il Milan e la Juventus. Ma lascio a Voi, volutamente, il compito di pensare (perchè magari non si può dire...) a quale categoria possa appartenere ogni singolo giocatore in campo, ogni allenatore in panchina, ogni dirigente delle due squadre e infine, pure l'arbitro Banfi, direttore di gara del confronto agonistico.

Mi piace puntualizzare però che, probabilmente, al Milan manca la figura della prima categoria succitata, per diversi motivi che tralascio di elencare. Quella categoria di UOMINI che in passato si sono ben distinti nelle tante formazioni rossonere.
Definire a quale categoria appartenga Higuain lo lascio giudicare a voi, ma resta il fatto che, da lui ci si aspettava una figura umana ben diversa da quella che, mano a mano, abbiamo scoperto in questi 5 mesi di permanenza al Milan!                                      
Detto questo, vorrei pure stigmatizzare il comportamento dell'arbitro Banti, il quale non è nuovo a decisioni professionali di così basso livello. Banti ahimè, bravo lo è stato, ma solamente a scimmiottare il comportamento, che lui stesso ha sempre tenuto in campo, in occasione delle partite arbitrate al Milan. La categoria alla quale questa persona può essere accostata non la devo esprimere io. Sicuramente chi ha visto la partita potrà trarne le conclusioni, dando il giudizio più consono e ricordandoci tutti per fortuna che, la libertà di pensiero è democraticamente permessa!

Fatta questa puntualizzazione, passerei ad analizzare la realtà tecnica della squadra rossonera alla luce dell'inattesa quanto repentina "fuga" di Higuain dal Milan.
Mi chiedo infatti se valga la pena di spendere circa 45 milioni di euro per acquistare Piatek, quando invece sappiamo di avere già pronto in casa, un giocatore discreto, volitivo, giovane e dal rendimento positivo come Cutrone. Mi chiedo infatti se Piatek possa essere quel giocatore in grado di fare la differenza. Quella differenza che avrebbe dovuto creare Higuain... Il giovane polacco, sicuramente indiscutibile dal punto di vista tecnico, dimostrerà la necessaria abilità nel dare profondità agli affondi della squadra verso la porta avversaria? Garantirà Piatek la sicurezza e la continuità realizzativa alla formazione rossonera, come finora ha fatto giocando nel Genoa? E soprattutto saprà inserirsi nel gruppo velocemente, senza traumi negativi per sè stesso e per i compagni di squadra?
Indubbiamente questi sono interrogativi che ci affliggono, in attesa di conoscere il nuovo assetto in campo che Gattuso vorrà e dovrà decidere di scegliere, avendo un Paquetà in più rispetto a prima.
Francamente non sono in grado di giudicare come si possano sfruttare al meglio le qualità del brasiliano, poichè due partite non sono sufficienti a mettere in risalto le sue attitudini nel contesto generale della squadra. Paquetà comunque, ci ha fatto vedere sia pure a sprazzi, le sue doti tecniche non indifferenti. Buona la sua qualità di dialogo a centrocampo. Buona la sua qualità di inserimento tra le linee per entrare nel vivo della manovra, proponendo triangolazioni ai compagni. Buona la capacità di collaborazione in fase difensiva, suffragata da una discreta dote fisico-atletica. Insomma il brasiliano ha piedi buoni per imbastire giocate di pregio, tali da deliziare i compagni e la tifoseria, esibendo manovre decise con assist precisi. Forse sarebbe meglio sfruttare questo talento come mezzala, ingentilendo così la manovra di costruzione del gioco e dando un'impronta di riferimento qualitativamente più sostanziosa. Kessié oppure Bakayoko gli dovranno sicuramente cedere il posto, visto che presto ormai rientrerà Biglia, migliorando ancora maggiormente la qualità della manovra nel settore nevralgico del centrocampo. Credo poi fortemente che, il rientro di Suso e l'apporto di Andrea Conti, potranno completare questo processo evolutivo, a patto che il gioco acquisti più velocità e sia di conseguenza più efficace. I presupposti ci sono e giammai si perda quest'ultimo treno utile per raggiungere la meta prefissata che ora, mi sia concesso dirlo, non dovrebbe essere più così proibitiva come si temeva che fosse! Sempre che poi tutto ciò sia fattibile e in modo indolore... Infatti la "guerra intestina" in atto tra Gazzidis e il duo Leonardo-Maldini, rischia di compromettere gli equilibri a livello societario, quando invece i compiti di ognuno, a mio avviso, dovrebbero essere caratterizzati all'insegna della massima collaborazione e comunione di intenti. Speriamo, per il bene del Milan, di non annoverare un'ulteriore sconfitta ingenerata da una "dannosa guerra delle scrivanie"!

Mi sia concessa una confessione amici: la rapida successione degli ultimi avvenimenti negativi, mi lascia l'amaro in bocca. Mi rende oltremodo triste e frastornato.
Oggi io mi sento come un amante tradito che si chiede dove ha sbagliato per meritare l'ennesima delusione. Forse per il troppo amore? Sarà... ma non mi convincerà nessuno che l'amore possa essere considerato un errore!