Innanzitutto è bene specificare il perché del nome Albione da me menzionato.
Si dice nella mitologia celtica che Albione fosse un gigante, figlio del dio Poseidone e mitico re della Britannia di cui la Historia Regum britanniae, descritta in latino intorno al 1100 dallo scrittore britannico medioevale Goffredo di Monmouth, fa risalire la sua leggenda alle origini della terra di Britannia che oggi è la Gran Bretagna.

E come non citare dunque Albione parlando dei suoi discendenti, gli inglesi, spesso da tutti citati come “i figli di Albione” l'antico Re di Britannia, emblema della forza fisica e della forza di volontà espressa nel difendere il suo popolo. Gli inglesi hanno ereditato il carattere bellicoso e lo spirito indomito del loro antenato combattendo sempre con coraggio e grande volontà.

Ecco dunque ciò che in due serate di gran calcio abbiamo tutti ammirato: spirito battagliero, grande forza di volontà e impavido coraggio per vincere impossibili e difficili sfide da affrontare. Ciò che è stato il comportamento dei degni figli di Albione.

Ieri sera si affrontavano all'Amsterdam Arena i “monellacci” olandesi dell'Ajax e i fieri combattenti del Tottenham nell'incontro di ritorno della semifinale di Champions. Ha vinto il Tottenham superando gli olandesi in un incontro dall'epilogo quasi drammatico. I ragazzi di Ten Hag avevano superato gli inglesi a casa loro la settimana precedente, come avvenne contro la Juventus e come (in misura molto più marcata) avvenne al Bernabeu contro il Real Madrid.

I favori del pronostico dunque pendevano dalla parte degli olandesi se non altro almeno per le numerose azioni sprecate dai giovani lancieri in terra inglese. Eppure i ragazzi di Ten Hag hanno iniziato bene l'incontro, hanno disputato un primo tempo non troppo concitato, ma efficace al punto di passare in vantaggio con De Ligt che colpendo di testa un pallone pennellato da destra da Schone realizzava il primo goal olandese. I tulipani trovavano pure il modo di raddoppiare con un gran goal di Ziyech tramutando al volo con un tiro di pregevole fattura un traversone giunto dalla sua sinistra su invito di Tadic. Altre azioni andate fuori di un nonnulla confermavano la peculiarità della squadra di Amsterdam, tendente a sprecare troppe azioni buttando via eventuali altre reti per il computo finale dell'incontro.

Non che il Tottenham sia stato tanto a guardare i giocatori avversari all'opera, anzi forse (cosa più probabile) i giocatori inglesi e il loro allenatore Pochettino studiavano come comportarsi nel secondo tempo per rimediare allo svantaggio fino a quel momento accumulato. Ma prima di andare al riposo colpivano un palo con Son e sprecavano un paio di tiri con lo stesso Son e con Eriksen rendendo emozionante un primo tempo il cui risultato parziale di 2- 0 appesantiva ancora di più lo svantaggio accumulato dai ragazzi di Pochettino, privi dell'infortunato Harry Kane.

Nella ripresa infatti la squadra di Pochettino sostituiva Wanyama, leggermente infortunato, con Llorente disponendo lo schieramento con un modulo più largo e potenzialmente più offensivo. Si rivelava, questa, la mossa vincente che cambiava la partita obbligando i lancieri a difendersi con più attenzione. Infatti gli inglesi mai domi, riuscivano ad accorciare le distanze con Lucas Moura che trovava uno spiraglio per infilarsi in un corridoio fra due difensori avversari e con caparbietà infilava il portiere Onana. Nel giro di tre minuti a seguito di un lungo batti e ribatti in area dell'Ajax, dopo un intervento miracoloso del portiere Onana, lo stesso Lucas Moura trovava l'occasione per pareggiare e rimettere in discussione il risultato favorendo una situazione psicologica di tutto vantaggio per la squadra inglese. Sono dunque bastati 10 minuti di rilassamento mentale da parte dell'Ajax creando le condizioni favorevoli per un paio di affondi assestati da parte del Tottenham. Pochettino ha incitato i suoi a credere nella possibile rimonta inglese e così a questo punto la partita ha assunto i toni della lotta più aspra possibile, ma mantenendo il comportamento dei giocatori sul piano della correttezza più assoluta nell'ambito di un concitato drammatico agonismo.

Si intuiva infatti il possibile epilogo negativo per gli olandesi, quando all'ottantesimo minuto un palo di Ziyech a portiere battuto lasciava presagire eventi sfavorevoli per la compagine di Ten Hag.

I capovolgimenti di fronte continui succedutisi in campo infatti, hanno tenuto tutti in uno stato emotivo molto esasperante. Io stesso confesso di aver vissuto questa partita con una particolare intensa emozione, come se ci fosse stata in campo la mia squadra impegnata in un duello fino all'ultimo respiro. Si intuiva infatti che la prima squadra a segnare, sarebbe stata la vincente di una partita che non accennava mai a terminare. Occasioni sprecate di un soffio da una parte e dall'altra hanno costretto tutti, spettatori presenti allo stadio e spettatori davanti agli schermi televisivi a trattenere il fiato per l'emozione. Dopo il recupero di cinque minuti decretato dall'arbitro tedesco Brych, il Tottenham in un'ultimo disperato tentativo riusciva a trovare, sempre con Lucas Moura, l'azione offensiva favorevole per sferrare il tiro conclusivo abbattendo definitivamente l'Ajax. Risultato finale di 3 – 2 a favore degli inglesi, i quali passavano grazie al computo delle reti segnate fuori casa, malgrado il totale di reti a pareggio (3- 3) in entrambe le partite.

Confesso sinceramente di essere dispiaciuto per l'eliminazione del'Ajax. Quei ragazzi avrebbero meritato di disputare la finale di Madrid contro il Liverpool. Avrebbero meritato perchè hanno dimostrato di saper giocare un ottimo calcio e nulla mi può far credere che per loro sia stata questa sconfitta un castigo meritato. Parlerei piuttosto di una combinazione di eventi sfavorevoli che si sono succeduti con puntuale crudeltà sull'ottima compagine dei lancieri d'Olanda.

Il primo evento sfavorevole che si è verificato, è stato quello di aver mollato mentalmente per circa 10 minuti (sul 2 -0) quando i ragazzi dell'Ajax pensavano che un po' di rilassamento avrebbe potuto giovare a tutta la squadra, invece ha giovato solamente ai giocatori inglesi che hanno approfittato della situazione favorevole agguantando il pareggio nel giro di 3 minuti.

Il secondo evento sfavorevole è stato quello verificatosi dopo il punteggio di 2- 2, quando Ziyech sbagliando due facili conclusioni (una finita sul palo e l'altra fuori di pochissimo) ha determinato uno stato di panico che si è propagato velocemente in tutta la squadra.
D'altronde bisogna considerare l'età troppo verde dei ragazzi per rivendicare una mancanza di esperienza che è stata fondamentale al netto del gran gioco fornito in campo.

Purtroppo sarà difficile rivedere in campo anche il prossimo anno questi ragazzi. Almeno 3 / 4 elementi di loro vestiranno un'altra casacca durante la prossima stagione. Ma a loro vada il nostro saluto e il nostro augurio per un futuro radioso che presto loro arriderà con pieno merito.
Del Tottenham mi sento di dire francamente che tutta la squadra non ha rubato nulla ieri, se consideriamo che essi hanno creduto fino alla fine di poter riuscire a rimontare un risultato che, dopo lo svantaggio maturato in campo per 2- 0 e sommato a quello determinato in casa all'andata, portava a tre le reti da realizzare. Ciò quindi rendeva ardua al massimo la possibilità di un'eventuale rimonta. Onore dunque alla squadra di Pochettino che ha combattuto fino alla fine con grande ardore e con immenso spirito sportivo.


La furia di Albione quindi si è abbattuta sulla Champions, trasformando 2 partite in altrettante epiche imprese, prima ammirando quella del Liverpool e dopo assistendo all'altra grande impresa disputata dal Tottenham. Il destino della finale ha voluto così decretare una lotta fratricida per la finale del primo giugno, quando si dovrà giocare il derby tra le due squadre inglesi del Liverpool e del Tottenham. Sicuramente ci sarà garantito un altro grande spettacolo da gustare all'insegna di una contesa che sarà combattuta lealmente degna delle più grandi tradizioni inglesi e degna soprattutto del grande spirito di Albione!

 

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