Buongiorno Mister Marco Giampaolo, chi le scrive è un vecchio tifoso di 77 anni, innamorato della maglia e dei destini rossoneri sin dalla tenera età di 8 anni, quando da bambino fui colpito al cuore dalla freccia ammaliatrice scagliata da Cupido, inoculandomi la passione per il famoso trio svedese Gre – No – Li e appassionando tanti cuori di quell'epoca storica. Il sottoscritto già da bambino, non potè più farne a meno di sentirsi affezionato a quella squadra, la amò fino a farne la sua ragione di vita e ne seguì le gesta col passare degli anni, ammirando i meravigliosi campioni che resero grande la leggenda rossonera. Mi riferisco a grandi giocatori come Schiaffino, Grillo, Maldini, Altafini, Rivera e tanti altri ancora i quali contribuirono vieppiù a consolidare con il trascorrere degli anni, la mia crescente fede rossonera.

Le scrivo questa missiva con la speranza che sia tenuta da parte Sua con la giusta considerazione, non tanto per farle delle particolari richieste o azzardare moniti di vario genere (me ne guarderei bene), ma quanto per esternarle, con il cuore in mano, il sentimento che un vecchio tifoso nutre da sempre per la sua squadra. Forse a Lei (e giustamente) non interesserà sapere delle mie gioie, dei miei dispiaceri e financo delle mie disperazioni provate durante gli anni felici e pure negli anni travagliati di un percorso che ha visto il mio Milan attraversare momenti di emozione indimenticabili. Nè io pretendo che Lei possa considerarle espressioni di giusta motivazione, specie in questa triste epoca asservita al vil denaro fino al parossismo, distruggendo tutto quanto i sentimenti umani possono esprimere oggi nei confronti di un calcio sicuramente e inevitabilmente ormai perduto.

Veda Sig. Giampaolo, Lei ancora non era nato o perlomeno era troppo adolescente, quando giocatori campioni e grandi allenatori resero superlativo il Milan proiettandolo nell'universo di un panorama storico che, negli anni passati, ha assunto la dimensione di una grande leggenda del calcio mondiale. Ma per fortuna, Lei potrà conoscere ugualmente questi avvenimenti e magari riviverli, se mai non lo abbia già fatto, attraverso i filmati che il passato ci ha consegnato deliziandoci con il dovuto stupore, senza mai stancarci di ammirarli, proprio per farli conoscere anche alle generazioni future .

Il sottoscritto solo da qualche giorno ha appreso la notizia ufficiale in cui la Società A.C. Milan ha comunicato che a Lei è stata affidato l'incarico di allenare la squadra rossonera, a seguito dell'accordo raggiunto tra le parti dirigenziali interessate, dopo qualche settimana in cui si sussurrava già un Suo possibile insediamento per dirigere la panchina rossonera.

Le confesso con tutta sincerità che la notizia, forse già metabolizzata da un paio di settimane, non mi delude, ma nemmeno mi esalta, soprattutto se penso ai grandi tecnici del passato che l'hanno preceduta. Per carità non mi fraintenda, poiché io non ho nulla da recriminare nei confronti della Sua squisita persona e nei confronti della Sua figura di tecnico, ma capirà che per me questo, è un momento in cui si avvicendano davanti ai miei occhi, le gesta di allenatori indimenticabili del passato. Cito come esempi, GipoViani, Nereo Rocco, Nils Liedholm, Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti, grandi allenatori che trovarono posto nella nostra panchina, contribuendo parecchio a rendere immensa la società Rossonera, panchina che ora La vedrà operativo tra pochi giorni con il compito di far risorgere dalle rovine, come l'Araba Fenice, questa gloriosa e storica Società di calcio rossonera.

Mi rendo conto della grande responsabilità che l'attende, ma Le assicuro nel contempo, che tutto il nostro ambiente (dirigenti, giocatori, media e specialmente i tifosi) faranno di tutto affinché Lei potrà lavorare con tutta la calma e la tranquillità necessarie, agevolandole il compito gravoso e delicato che Lei si è responsabilmente assunto. Tutti i sostenitori del Milan La accoglieranno con il dovuto entusiasmo e il doveroso rispetto, prerogative indispensabili in questo particolare frangente, onde raggiungere la meta degli obiettivi preposti.

Maldini e Boban ripongono la più completa fiducia nei Suoi confronti, acciocchè Lei sia in grado di esprimere al meglio il lavoro durante il primo anno che, a mio modesto avviso, ritengo che possa fungere da testa di ponte, giustamente per determinare (con la dovuta consapevolezza), la dimensione più consona che ci compete per diritto acquisito, in tanti anni di gloriose stagioni agonistiche. Noi tutti conosciamo le Sue doti di lavoratore onesto e scrupoloso, il quale ha fatto sempre ben figurare le squadre da Lei allenate. Sappiamo altresì che i concetti del buon calcio giocato Le appartengano da tempo e pertanto, speriamo che saranno ben assimilate dai giocatori che Lei avrà a disposizione. Ma sappiamo pure e soprattutto, che la valorizzazione dell'aspetto giovanile nel vivaio della Società non sarà una prerogativa a Lei del tutto sconosciuta. Anzi...

Non mi pare corretto da parte mia esprimere raccomandazioni e puntualizzazioni ricordandoLe che il nostro vivaio di giovani calciatori sia sempre stato molto apprezzato in passato e spero che lo sarà ancora nel presente, giacché sono convinto che Lei saprà valutare al meglio le Sue scelte tra i giovani elementi di questa buona fucina forgiativa.

Per quanto attiene il modulo, non discuto la Sua predilezione per lo schema 4-3-1-2, capace per altro di poter valorizzare al meglio giocatori come Paquetà e Piantek, ma spero fermamente che Le possano affidare giocatori, sia pur giovani e di sicura esperienza, per meglio esaltare il Suo gioco. Infatti ritengo, a mio modesto avviso, che la bontà del Suo modulo richieda terzini fortissimi, veloci e capaci di esprimere una continuità di manovra per tutti i novanta minuti. Attualmente non mi pare che tra la rosa del Milan ci siano gli elementi adatti per ricoprire il ruolo di esterni difensivi con queste specifiche funzioni, elementi che siano capaci di difendere e attaccare con estrema efficacia, considerando il metodo di applicazione in generale indipendente dal suo valore olistico. Inoltre io sono convinto che Lei suggerirà alla dirigenza il compito di trovare un paio di elementi necessari per rendere robusto ed efficace il centrocampo in cui il neo acquisto Krunic, da solo, non potrà essere un elemento risolutivo creando una buona fonte di gioco costruttivo, prerogativa che non è più nelle corde di un Biglia, avviato ormai verso un tramonto di natura prettamente “Montoliviana”...

Urge pertanto l'acquisizione di un paio di elementi catalizzatori del gioco, capaci di dettare i tempi di manovra sia in fase di ripiego come pure in fase di manovra distensiva, creando il dialogo migliore a centrocampo per i collegamenti fra i vari reparti.

Mi sono permesso di affermare tutto ciò, poiché mi ha colpito una Sua recente dichiarazione, tesa a coniugare con successo l'aspetto tecnico con quello prettamente filosofico del Suo credo calcistico: “...in una squadra i top-player fanno la differenza, ma le idee aiutano...”

Ecco, proprio così, ciò che conta sono le idee, quindi è innegabile che le soluzioni si possano inventare al momento, a seconda l'avversario, a seconda la disponibilità dei giocatori in rosa e non ultimo a seconda dei moduli da affrontare nelle diverse circostanze di gioco sul campo.

Siamo dunque tutti ansiosi di verificare l'applicazione di queste giuste e essenziali prerogative.

Tra pochi giorni infatti inizierà il raduno della squadra che preannuncerà un paio di tournée.

Noi tifosi ci auguriamo che le Sue teorie e i Suoi schemi calcistici saranno assimilati molto in fretta da tutti i giocatori che avrà a disposizione nei vari reparti, confidando già da subito che venga completata la rosa più adatta per interpetrare al meglio la Sua dottrina calcistica.

Sappia, Mister Giampaolo, che noi tifosi saremo pazienti, sapremo aspettare supponendo che il lavoro effettuato con dedizione, alla lunga darà i frutti dovuti, ma sappia anche Sig. Giampaolo che la probabile rinuncia di partecipazione al torneo di Europa League (dovuta a inevitabili e improcrastinabili compromessi dettati dal FFP) non potrà che favorire ancora maggiormente il suo lavoro. Si eviteranno infatti trasferte, rischi di infortuni e fatiche extra durante i giovedì settimanali, richiedendo ai giocatori un maggiore impegno e una più attenta concentrazione da dedicare esclusivamente al campionato e alla Coppa Italia.

Un'ultima cosa Sig. Giampaolo, Lei ha confessato di essere fedele ad un Suo sogno, affermando “di divertirsi sempre allenando una squadra di calcio. Quando ciò perde l'aspetto ludico e diventa pesante, allora ci sono problemi”.

Insomma è già un sogno allenare divertendosi, condizione questa sempre da Lei perseguita.

Mi sento di condividere in pieno questo sogno, però Mister si ricordi che questa cosa a noi tifosi milanisti potrebbe anche non bastare...

Essendo a digiuno di vittorie da parecchio tempo, a noi tifosi preme anche divertirci conquistando qualcosa di importante. Ci auguriamo pertanto di poterci divertire anche noi, sperando di realizzare un obiettivo comune e importante. Non importa quale, ma che sia un segnale di buon auspicio per il prosieguo di un cammino che vedrà la squadra del Milan impegnata, tornando ad assumere quella dimensione calcistica sempre presente nel nostro DNA.

E poi caro Mister, Le confesso di custodire anch'io, segretamente, un sogno in fondo al cuore.

Le confido infatti che mi piacerebbe concludere la mia esistenza di tifoso, assaporando ancora un trofeo importante, poiché alla mia veneranda età, è chiaro che non mi rimarrà ancora molto tempo da vivere. Mi consenta pertanto di confidarle questo desiderio, come farebbe un padre esternandolo a un figlio.

Qualora ciò (come io spero) si dovesse avverare, sarebbe per me una grande gioia dal sapore ineluttabile di un ultimo canto del cigno! Se invece non si dovesse avverare, pazienza.

Le dirò in questo caso, con tutta onestà, come dicevano i latini: “Ad impossibilia nemo tenetur” e cioè tradotto: “nessuno è tenuto a fare l'impossibile”. Che il dio del calcio ci protegga dunque!

Prima di salutarLa le dirò con tutta franchezza e rassegnazione, Signor Marco Giampaolo, che il mio intento dunque è quello di porle la mia fiducia sperando che Lei, almeno per quanto concerne l'impegno e la serietà del suo lavoro, non mi vorrà e non mi saprà deludere.

Benvenuto nella grande Famiglia Rossonera Mister, buon lavoro e in bocca al lupo!

 

1942pipporossonero