Che le nostre ragazze della Nazionale femminile fossero forti non vi era alcun dubbio. Che poi esse affrontassero questo Mondiale con cipiglio e personalità non era del tutto sicuro, poiché un Mondiale nascondendo sempre ostacoli imprevisti e non ultima l'emozione dell'esordio, induce a credere di provare un certo timore frenando le aspettative e le proprie emozioni. Il Mondiale già iniziato però, ha messo in evidenza la caparbietà delle nostre ragazze, determinate al massimo per ben figurare. La nostra Nazionale non gode dei favori del pronostico poiché, certamente, ci sono infatti formazioni ben collaudate e più accreditate dal favore dei pronostici che vanno per la maggiore. Tuttavia le nostre ragazze, dirette dalla bravissima CT Milena Bertolini, sapranno giocare tutte le loro chances dimostrando di non essere inferiori a nessun'altra formazione presente al Mondiale, ma pur con tutta l'umiltà possibile da parte loro; stupisce infatti notare come esse non temano Nazionali favorite dai pronostici come quelle di Stati Uniti (detentrici del titolo), Canada, Francia, Inghilterra, Germania e Olanda (campionesse europee). Ciò dimostra una mentalità vincente, che peraltro è emersa durante la temibile gara di esordio disputata contro l'Australia, agguerrita formazione ritenuta da molti come la possibile vincente del girone C, raggruppamento che include l'Italia assieme al Brasile e alla Giamaica.

Ma andiamo per ordine, focalizzando l'attenzione sull'andamento della prima gara disputata contro le temibili atlete australiane. In questa partita infatti si è notato vistosamente l'irruenza del gioco messo in atto da parte delle nostre avversarie, le quali però non hanno per nulla intimorito il gioco delle azzurre, impegnate a tessere un gioco ordinato e sempre costante volto alla ricerca del goal. La formazione azzurra è scesa in campo schierando:

Giuliani - Guagni, Gama, Linari, Bergamaschi - Cernoia, Galli, Giugliano, Girelli - Mauro, Bonansea

Dopo un primo tempo in cui si è registrato un marcato predominio dell'Australia, confermato dal calcio di rigore trasformato dall'australiana Samantha Kerr, a causa di un fallo in area commesso da Sara Gama nostra capitana, l'Italia ha cercato di contrapporre la propria tecnica senza però riuscirvi, soprattutto per effetto degli ottimi interventi compiuti dal portiere Williams, ma pure per l'imprecisione dei tiri a rete effettuati dalle nostre attaccanti. Nel secondo tempo Bartoli, Sabatino e Giacinti hanno sostituito Bergamaschi, Galli e Mauro. Il gioco della nostra formazione è sembrato molto più incisivo e concreto, sfociando nella rete del pareggio di Barbara Bonansea dopo 10 minuti. Le nostre ragazze a questo punto hanno creduto con tutte le loro energie di potercela fare, mantenendo un assetto tattico d'attacco per arrecare continue insidie alla difesa australiana. La nostra difesa, sempre attenta e organizzata ha rintuzzato tutte le iniziative avversarie e quando sembrava che la gara volgesse al pareggio, è arrivato il goal della vittoria delle azzurre al quinto minuto di recupero, nel finale della partita, ancora con Barbara Bonansea, stavolta con un bel colpo di testa scaturito da un cross di precisione effettuato dalla instancabile Cernoia.

Per giustificare l'entusiasmo delle nostre ragazze, bisogna risalire alla qualificazione conquistata qualche mese prima, quando le azzurre impegnate contro Romania, Moldavia, Belgio e Portogallo con partite di andata e ritorno, hanno dimostrato una grande personalità vincendo il girone. Gran merito va a tutte le azzurre impegnate in nazionale e ben guidate dalla CT Milena Bertolini, la quale ha sovvertito la mentalità formata da parecchi pregiudizi e che vuole considerare il calcio come esclusiva prerogativa di uno sport riservato esclusivamente agli atleti maschi. La Bertolini si è sempre ispirata ai metodi di Guardiola, di cui è profondamente assertrice, applicando le fondamenta degli schemi per ricavare un gioco concreto e spettacolare. Bisogna aggiungere infatti che le teorie del gioco, messe in pratica con successo in tutti gli incontri precedenti della nostra Nazionale, hanno creato quella mentalità vincente nelle nostre ragazze, che si farà sentire particolarmente durante il cammino di questa avventura mondiale.

La seconda partita del girone C contro la Giamaica ha offerto alla nostra Nazionale l'opportunità di confermare la saldezza del nostro impianto, conquistando i tre punti necessari per garantire la qualificazione alla fase successiva ad eliminazione. Le aspettative erano molte e la fiducia riposta nelle nostre ragazze è sempre stata incondizionata! La formazione delle azzurre contro la Giamaica ha previsto il seguente schieramento:

Giuliani in porta, Guagni sulla fascia destra e Bartoli sulla fascia sinistra. Gama e Linari centrali in difesa. A centrocampo Cernoia, Giugliano, Bergamaschi e la linea d'attacco impostata con le tre punte Girelli, Sabatino e Bonansea.

Questo nostro schema 4-3-3 ricalcava quello della partita di esordio contro l'Australia, confermando lo stesso cliché di gioco collaudato sempre con successo. Stavolta le nostre ragazze hanno affrontato una squadra un po' meno tecnica della precedente, ma sicuramente molto pericolosa per le doti di velocità di tutte le loro componenti. La formazione Caraibica presentava tra le sue fila atlete in grado di esibirsi in progressioni di velocità notevoli, pertanto ben difficili da affrontare mettendo in atto l'arma dell'anticipo e del pressing territoriale. Tra le Giamaicane spiccavano Allyson Swaby e Trudy Carter, entrambe giocatrici della Roma nel nostro campionato, e Toriana Patterson forte giocatrice di difesa della Pink Bari, società appena retrocessa nel nostro campionato di serie A femminile.

Si cominciava alle ore 18 di venerdì 14 giugno. Le ragazze azzurre sapevano che in caso di vittoria in questa seconda gara, avrebbero conquistato la vetta del girone con 6 punti in classifica, garanzia sufficiente per poter accedere con anticipo agli ottavi, in attesa di conoscere le loro prossime avversarie da affrontare. La gara diretta dall'arbitro Keighley neozelandese, iniziava con l'Italia schierata con un 4-3-3 particolarmente offensivo in cui la Girelli ha occupato il centro dell'attacco con ai lati la Sabatino a destra e la Bonansea a sinistra, ma con i continui inserimenti a turno delle ragazze di centrocampo. La nostra CT Bertolini come detto confermava il pacchetto della difesa con Giuliani in porta, Guagni terzino a destra, Bartoli a sinistra e Sara Gama (capit) con Linari ad occupare la posizione centrale di difesa. A centrocampo lo schieramento prevedeva Bergamaschi a destra, Giugliano davanti alla difesa con la Cernoia instancabile spola di collegamento fra le linee.

Sin dalle prime battute le azzurre hanno insidiato la porta difesa dalla Schneider, spesso in evidente difficoltà. Dopo 10 minuti un'incursione della Bonansea veniva contrastata fallosamente dalla Swaby e l'arbitro assegnava giustamente il calcio di rigore a nostro favore che travava la giusta conferma da parte del VAR. Girelli inizialmente si faceva parare il tiro, ma l'arbitro faceva ripetere poiché l'estremo difensore giamaicana si era mossa in anticipo. Questa volta la nostra numero 10 non sbagliava e insaccava spiazzando il portiere. Dopo circa un quarto d'ora sullo sviluppo di un'azione da calcio d'angolo, la palla giunge in area e viene colpita di tacco dalla nostra Bonansea. Il rimbalzo del pallone colpisce la coscia della Girelli che ancora una volta non perde l'occasione fortunosa per realizzare il secondo goal nella porta giamaicana. Il predominio delle azzure si consolida un paio di minuti dopo con la traversa colpita dalla Sabatino. Sporadici sono i tentativi di reazione delle ragazze caraibiche, azioni peraltro ben rintuzzate da parte della nostra difesa. Si andava dunque al riposo con il risultato di 2-0 a favore dell'Italia.

Nella ripresa iniziata a spron battuto, con la compagine italiana protesa a mettere al sicuro il risultato, già al primo minuto, dopo un ennesimo cross in area delle nostre ragazze, il portiere Schneider esce insicura molto in difficoltà nel tentativo di respingere il pallone che viene colpito di testa dalla Girelli, la quale ancora una volta intervenendo con successo ha colpito la palla col viso, realizzando una tripletta da sogno. La squadra azzurra ora, prendeva il predominio del centrocampo e la coach Bertolini pensava giustamente di far tirare il fiato alla Guagni, sostituendola con Boattin dopo circa un quarto d'ora del secondo tempo e cinque minuti dopo inserendo la Galli che sostituiva la Bergamaschi. La nostra CT Bertolini sfruttava l'ultima sostituzione inserendo al 26° del secondo tempo la Giacinti avvicendandola con la Girelli, soprattutto per via del cartellino rimediato dalla fortissima giocatrice bianconera. Alla mezz'ora un intervento distratto del nostro portiere Giuliani consentiva alla Shaw di colpire indisturbata un prezioso pallone per accorciare le distanze, però la nostra attenta difesa recuperava con Giugliano anticipando l'intervento della giamaicana.

La gara evidenziava in maniera alquanto evidente la superiorità della compagine italiana che si concretizzava al 71° minuto quando Galli sopraggiungendo al limite dell'area, colpiva con un gran tiro potente e preciso superando questa volta l'incolpevole Schneider e realizzando il 4° goal che replicava 10 minuti dopo, quando la Giugliano allungava direttamente un pallone invitante, aprendo un corridoio per la Galli la quale si inseriva con tempismo, evitando il portiere e depositando in rete a porta incustodita. Risultato finale Italia-Giamaica 5-0. Certamente non era la Giamaica, debole formazione caraibica, a fungere da test attendibile per le nostre ragazze in occasione di questa gara, ma alle azzurre oggi importava vincere, per incamerare i tre punti necessari, bottino indispensabile ottenendo la matematica certezza di passare agli ottavi di questo mondiale.

A Milena Bertolini va il merito di aver saputo amalgamare un gruppo di ragazze molto coeso e proiettato alla conquista di un obiettivo fortemente voluto da tutta la nostra spedizione azzurra: l'accesso agli ottavi di finale di questo mondiale. La nostra CT ha dimostrato un'alta professionalità schierando una formazione in cui la Girelli (migliore in campo) ha agito in posizione di centravanti leggermente arretrata, permettendo così gli inserimenti delle compagne di reparto Sabatino e Bonansea, le quali convergendo al centro hanno permesso di lasciare liberi gli spazi sulla fascia alta dove la stessa Girelli, Bergamaschi e Bartoli si sono spesso inserite creando triangolazioni e scambi di passaggi corti con buone manovre molto apprezzate tecnicamente. Non finiremo mai di ringraziare le nostre ragazze che ci stanno regalando emozioni, offrendoci gare in cui il divertimento per loro è rappresentato dall'impegno costante e dalla filosofia calcistica dell'aiuto corale reciproco. Spesso infatti abbiamo ammirato le nostre punte arretrare per dare manforte alle compagne più arretrate talvolta in difficoltà, per poi ripartire con immutato entusiasmo verso la porta avversaria. Notevole poi la gioia di tutto il gruppo ogni volta che una di loro realizzava un goal condividendo la gioia con le compagne sedute in panchina. Gioia, entusiasmo, sacrificio e abnegazione, caratteristiche che alla lunga si traducono in vittoria scontata. Si deve affermare con certezza che il lavoro in campo di queste ragazze ci ripaga delle delusioni patite spesso a causa di un calcio esasperato offerto dalle compagini maschili, dove pressione, stress e malcontento dominano le scene in tutti i campi di calcio.

A differenza di quello maschile, dobbiamo ammettere che il calcio femminile sicuramente meno tecnico e professionistico, offre in compenso doti sportive non comuni. Le ragazze sono brave a distinguersi affrontando le gare con una determinazione e una volontà di vincere veramente encomiabile! Mai esasperazioni in campo, mai proteste reiterate nei confronti delle terne arbitrali e soprattutto tanta sportività dai toni decoubertiani che a tutte loro fa molto onore. Inoltre si deve sottolineare l'assenza di scene teatrali a seguito di cadute più o meno accentuate provocate solitamente da scontri fisici non sempre degni di rilievo. Le ragazze spesso si rialzano subito per continuare a giocare con immutata vena combattiva e ciò, consentitemi di dirlo con tutta sincerità, dovrebbe essere di esempio per i colleghi maschi, i quali invece assumono atteggiamenti esasperati, inconsciamente incentivanti alla violenza calcistica (sia pure contenuta nei limiti). Insomma il calcio femminile ci sta conquistando tutti ogni giorno di più e i tifosi lo sapranno apprezzare maggiormente, allorquando la nostra Nazionale continuerà ad esibirsi in campo esprimendo la tecnica, l'entusiasmo e la leggiadria che finora abbiamo sempre ammirato. Ci aspetta ora il terzo turno del girone che ci opporrà al Brasile. Le nostre ragazze giocheranno come sempre, con immutato sentimento agonistico, senza pensare a calcoli di convenienza e alchimie tattiche inutili. Il bello del loro calcio è proprio questo: giocare sempre come se si trattasse della prima partita. E' questa la dimensione del loro gioco che ci esalta maggiormente e ci riconcilia davvero con il calcio. In tutto e per tutto!

Forza ragazze. Vi seguiremo sempre con trepidante attesa, augurandoci che il prossimo impegno non sia l'ultimo, in modo da realizzare un Vostro sogno che ora è diventato anche il nostro!


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