Ogni anno è sempre la stessa musica!

Si arriva a fine campionato e già si pensa al prossimo, si fanno i primi bilanci e si mettono in tavola i progetti per l'anno successivo. Le società sono tutte protese a far quadrare i bilanci. Le piccole squadre che devono ancora salvarsi lottano minuto dopo minuto per conquistare i punti necessari per non retrocedere. Le grandi squadre che lottano ancora per la conquista di punti per aggiudicarsi un posto in Europa non possono ancora pensare alla prossima stagione, impegnate come sono a pensare di guadagnarsi i punti necessari conquistando l'obiettivo preposto.

Si stilano tabellini di previsione per le partite rimanenti e spesso si ricorre alle “alleanze astratte” ma io preferirei chiamarli in gergo meglio come “biscotti”.

I benpensanti magari inorridiscono al pensiero che si possano creare “combine”, ma in cuor loro sanno bene che due squadre, quando a fine campionato si incontrano e manca ad entrambe 1 punto soltanto per la salvezza, logicamente non rischiano di perdere la partita retrocedendo! Meglio gustare un biscotto...Altro esempio da citare quando si sa che in un incontro tra due squadre pericolanti, una delle due squadre è già salva e si hanno in atto accordi di mercato, la squadra già salva in questo caso non affonda l'altra per poi vedersi sfumare l'accordo di mercato. Un biscotto con il tè magari sarebbe molto gustoso...

C'è tanta ipocrisia purtroppo nel non voler ammettere che queste cose succedano! La stessa ipocrisia che mettono in atto i calciatori in partenza per altri lidi, baciando la maglia che hanno indossato fino a quel momento! Guarda caso il bacio viene elargito quasi sempre in una zona dove solitamente alloggia il portafogli....

E così allora assistiamo allo svolgimento di strane partite, dal risultato finale che muove a sospetti, ma l'abilità degli addetti ai lavori è quella di far passare il risultato imprevedibile giustificandolo che si è incappati nella giornata storta, oppure che sia giunto un imprevedibile scadimento di forma del complesso, oppure ancora la giornata infelice dell'arbitro... Squadre dall'attacco sterile che hanno sempre avuto difficoltà per segnare, improvvisamente, guarda caso proprio alla fine del campionato e proprio quando occorrono i 3 punti fatidici per salvarsi, ecco che realizzano ad un tratto un nugolo di reti. Sembra strano vero? Ma succede... Come succedono papere indifendibili a qualche portiere, magari distratto perchè sta gustando un ottimo biscotto...

E come fare a volte per combinare le cose in modo che sembrino realisticamente possibili?

Ci sono tanti modi, ma non solo quelli indicati prima che, in ogni caso sono possibili e accettati con buona pace da tutti i protagonisti... Un altro esempio si potrebbe fare guardando alcuni risultati scaturiti recentemente dove magari un risultato negativo di una squadra passa in secondo ordine rispetto al dettaglio più evidente, cioè che la punta finora poco prolifica, finalmente riesce ad essere incisiva e segnare una doppietta quando invece non è una tripletta... Certo, il mercato si avvicina....

Illazioni direte voi? Può darsi, ma mi sia concesso di esprimere questi concetti, dovuti all'esperienza maturata dopo una settantina di campionati vissuti, una settantina di Trofei di Coppa Italia, una settantina di Champions e altrettante di Europa League (prima meglio conosciuta come Coppa Uefa).

Ma i nostri governanti del calcio cosa fanno? Assistono anche loro a questo tipo di partite? La maggior parte di essi credo di no, essi preferiscono fare come le tre scimmiette: Non vedono, non sentono e non parlano... Preferiscono andare al mare a godersi una bella giornata di sole, magari a bordo della propria super imbarcazione gustando nel pomeriggio tè e biscotti...!

Ma il male alligna e attecchisce proprio laddove si finge di vedere che non ci sia. Ma perchè tutto questo? A che pro commenterete Voi? Beh, signori ma non avete pensato che attorno al calcio prolifera in maniera sempre più a dismisura un indotto il cui scopo è quello di muovere denaro per farlo crescere attraverso operazioni che è meglio qui non commentare?

Gli sponsor esborsano cifre enormi, ma state sicuri che hanno il loro tornaconto perchè nei loro progetti quell'investimento crescerà in base ai risultati della squadra sulla quale essi hanno dovuto e voluto credere. Quindi proviamo a pensare ad esempio quando uno stesso ente dovesse sponsorizzare due squadre diverse che si affrontano, combinazione del calendario, a fine campionato. L'una che ha già acquisito il diritto di partecipare a una competizione europea, l'altra che invece ha bisogno dei tre punti o magari un solo punto in classifica, per conquistare con certezza il diritto di partecipare anch'essa a un torneo europeo. Ma voi pensate che in questo caso la squadra che delle due ha bisogno del risultato positivo non lo raggiungerà? Il concetto di sportività è ridicolizzato di fronte all'obiettivo da raggiungere.

Ma non mi si venga a dire che le mie supposizioni siano infondate... non mi si venga a dire che per amore del denaro ciò non possa avvenire...

Ora farò degli esempi in cui si potrà evincere che il bisogno del raggiungimento di un obiettivo sia direttamente proporzionale all'azione scaturita per ottenerlo.

Quando assistetti al mio primo derby tra Milan e Inter era il mese di novembre del 1953 (esperienza da me descritta nell'articolo del 28/2 u.s. dal titolo “Emozioni di un bambino in un'epoca lontana”) .

Ricordo bene quel periodo in cui le milanesi lottavano per avere la supremazia del calcio a Milano.

La storia ci testimonia la decisione alquanto sorprendente intrapresa dal presidente dell'Inter Massironi, il quale per una controversia riguardante l'aspetto contrattuale di Nyers, decise di escludere l'ungherese già dall'inizio del campionato.

L'allenatore Foni già vincitore dello scudetto durante la stagione precedente, dopo alcune partite in cui fu evidente la necessità di far giocare la punta ungherese, invocò il Presidente a riabilitare il giocatore alla vigilia del derby, ma temendo che lo stesso giocatore potesse vendicarsi offrendo una prestazione scialba e priva del dovuto impegno, suggerì al Presidente di trovare un escamotage, tale da scongiurare la reazione negativa da parte dell'attaccante.

Il presidente decise quindi di riabilitare Nyers promettendogli un premio in denaro qualora fosse riuscito a segnare una tripletta ai cugini milanisti. Si vociferò da più parti che quello fosse stato l'espediente più sottile per ottenere una buona prestazione del giocatore, ma nel contempo fu una valida trovata evitando di mettere in atto la promessa fatta. Infatti segnare una tripletta per un giocatore assente da oltre 2 mesi dai campi di gioco sarebbe stato molto difficile se non impossibile.

Il derby di Milano finì col risultato di 3 – 0 per l'Inter (con le copiose lacrime da me versate), ma con la tripletta di un Nyers scatenato per raggiungere l'obiettivo prefissato, anche se agevolato da un calcio di rigore troppo evidente... che aiutò il neroazzurro a segnare la fatidica tripletta).

Fu cercato quel risultato? Fu programmata quella tripletta? E quanto fu agevolato Nyers per far sì che quel risultato si fosse dovuto verificare? Il dato di fatto inconfutabile fu che tutti i goal furono segnati nel secondo tempo, con la quasi complicità di una difesa rossonera improvvisamente poco mobile e distratta....Qualora si volesse azzardare a un eventuale “biscotto” fra i giocatori, in questo caso sarebbe più esatto parlare di panettone!...

In passato ci sono stati parecchi casi di risultati “accomodati” (aldilà delle retrocesioni decise dai tribunali sportivi o di eventi negativi come calciopoli) che non sempre fu mai dimostrato che si potessero trattare di accordi preventivati. Numerose sono state le partite in cui i risultati acquisiti in campo hanno decretato la salvezza di alcune squadre nobili del nostro campionato, e la stessa cosa si può affermare nel caso di promozione dalla serie B alla serie A, ma nessuno è mai stato in grado di dimostrare l'illecito, qualora un ragionevole dubbio avesse potuto mettere in discussione la cristallinità del risultato sancito in campo.

Parecchi ricorderanno il campionato europeo del 2004 disputato in Portogallo. Nel girone di qualificazione assieme all'Italia ci furono la Svezia di Ibrahimovic, la Danimarca e la Bulgaria. Fu un girone molto combattuto in cui gli azzurri, come squadra peraltro favorita a vincere il girone, subirono il famoso biscotto perpetrato da Svezia e Danimarca per eliminare l'Italia.

La prima partita si concluse con lo zero a zero degli azzurri contro la Danimarca, incontro molto contestato per lo sputo di Totti nei confronti di Poulsen, cosa che gli procurò ben tre mesi di squalifica. In quell'europeo si verificò una situazione di parità anche contro la Svezia con il famoso gol di tacco in acrobazia da parte di Ibrahimovic dopo la rete di Perrotta. Scontata fu poi la vittoria degli azzurri nella terza partita contro la Bulgaria, cosa che puntualmente si verificò, portandoci a 5 punti e imbattuti nel girone. Danimarca e Svezia vincenti con la Bulgaria si trovarono entrambe, a seguito del pareggio contro l'Italia a 4 punti. Si incontrarono dunque in una situazione di vantaggio, poiché pareggiando con il risultato di 2 – 2 avrebbero avuto la differenza reti migliore per effetto della classifica avulsa, quindi passando il turno avrebbero causato la nostra estromissione.

Fu un evento alquanto sospetto tanto più che il goal del 2 – 2 da parte della Svezia all' 89' sopravvenne in condizioni particolari. Il portiere danese non trattenne un pallone innocuo su un cross di un giocatore svedese, favorendo l'intervento di Jonson che depositò facilmente in rete il pallone decretando la nostra eliminazione dall'Europeo. Grande biscotto...!

Ci furono altre situazioni eclatanti a infondere sospetti sulla legittimità del risultato finale. Ad esempio ai mondiali in Argentina nel 1978 qualcuno ricorderà l'evento che vide i padroni di casa impegnati contro il Perù. Alla nazionale di casa albiceleste occorreva una vittoria per almeno 4 – 0 per risultare la prima del girone a tre di semifinale e quindi accedere alla finale. Ebbene l'Argentina vinse con il risultato di 6 – 0 ma ci furono parecchie recriminazioni che sfociarono in ulteriori polemiche. L'Argentina disputò quindi la finale vincendo quel mondiale.

Si disse allora che il portiere del Perù Quiroga (argentino di nascita e naturalizzato peruviano) fosse stato blando nell'affrontare l'impegno di quella partita. In effetti parecchi anni dopo tanti giocatori di ambedue le formazioni confessarono che la partita venne “comprata” dal regime dei generali argentini di quel periodo.

Illeciti commessi e mai puniti si sono verificati pure negli arbitraggi. Fra i più eclatanti citerò quello che ci riguarda più da vicino. Mondiale del 2002 disputato in Corea del Sud e Giappone.

Fu il primo mondiale disputato nel continente asiatico. Grandi aspettative da parte delle federazioni orientali che, per quell'occasione, mirarono a lanciare il messaggio propagandistico a tutto il mondo con il loro ingresso ufficiale nei poteri calcistici della Fifa. Sarebbe stato dunque indispensabile vedere proiettata nell'elite delle formazioni calcistiche mondiali una delle loro nazionali. La più forte tra esse, appunto la Corea del Sud, squadra discreta tecnicamente e dotata di grande grinta agonistica giocò contro l'Italia agli ottavi di finale.

Fu chiamato allora ad arbitrarla l'equadoriano Byron Moreno, il quale si mise in mostra subito dopo 5 minuti, decretando un calcio di rigore discutibile a favore della Corea. Buffon disse di no, parando il tiro dagli undici metri che però indispettì l'arbitro Moreno, tanto da estrarre cartellini gialli nei confronti dei giocatori italiani durante la gara, rei di contrastare le speranze velleitarie della formazione asiatica. Ci fu un goal di Vieri che i Coreani pareggiarono nel finale dei tempi regolamentari.

L'arbitro Byron Moreno poi nei tempi supplementari ne combinò di tutti i colori, prima annullando un regolarissimo goal realizzato da Damiano Tommasi e poi espellendo Totti per una simulazione mai commessa. Ma l'Italia, che mostrò una superiorità troppo evidente, venne comunque sconfitta al 117' minuto da un goal segnato dal coreano Ahn con il beneplacito sottoscritto da Byron Moreno.

Ancora più scandaloso fu il comportamento di Blatter presidente della Fifa, il quale non prese provvedimenti nei confronti di Moreno. Uno scandalo che anni dopo fu superato da quello ancora più enorme, emerso per le manovre illecite compiute dal Presidente Svizzero della Fifa Sepp Blatter, manovre tese a mantenere in auge la sua candidatura in occasione del rinnovo per le nuove elezioni presidenziali della Fifa.

L'arbitro Moreno si candidò tempo dopo al consiglio comunale di Quito. Onde ottenere i suffragi occorrenti per l'elezione politica, ribadì il suo operato nel distinguersi sfacciatamente, arbitrando in maniera scandalosa la partita fra le 2 squadre del campionato Ecuadoriano, Liga Quito e Sporting Club di Barcelona. Vinse ovviamente il Liga Quito, ma il suo arbitraggio fu talmente anomalo e scandaloso da indurre la Federazione Calcio Ecuador di radiare a vita quell'arbitro.

Per la cronaca, Moreno non fu nemmeno eletto nel consiglio comunale...

Fortunatamente oggi le tecnologie televisive evolute non consentono più di avallare simili soprusi che noi appassionati non saremmo disposti a sopportare. Questi episodi infatti, sono schiaffi alla sportività, ma tutti noi non accetteremo mai che vengano più sferrati così impunemente ai danni del calcio che tanto amiamo!

Perchè in tal caso, se così non fosse, inevitabilmente si dovrà dire:

acta est fabula” e cioè: “lo spettacolo è finito”!

 

1942pipporossonero