Segni evidenti di risveglio si riscontrano nelle compagini italiane impegnate nelle manifestazioni internazionali ufficiali!
Ricordiamo che in questo mese di giugno sono in atto importanti impegni da parte delle nostre nazionali di calcio, ma andiamo per ordine elencando le manifestazioni:

Nazionale (moschettieri) allenata da Roberto Mancini. Qualificazione al Campionato Europeo.

Nazionale under 21 allenata da Gigi Di Biagio. Fase finale del Campionato europeo.

Nazionale under 20 allenata da Paolo Nicolato. Fase finale del Campionato mondiale.

Nazionale femminile allenata da Milena Bertolini. Fase finale del Campionato mondiale.


La Nazionale di Roberto Mancini aveva in programma 2 confronti importanti da affrontare nel girone di qualificazione per il campionato europeo 2020.
Il primo dei 2 incontri ci ha visto impegnati nella gara di ieri contro la Grecia ad Atene nel girone J.
Il lavoro impostato già da qualche mese da parte di Mancini, pare che stia dando i primi frutti e promette di darne ancora degli altri se consideriamo che i ragazzi della Nazionale, dopo il discreto risultato conseguito in Nations League, hanno affrontato le gare di calendario sempre in crescendo, consapevoli di essere i più forti del girone di qualificazione per l'europeo.

Ci aspettavamo una vittoria convincente e i ragazzi non hanno tradito l'attesa chiudendo l'incontro con un soddisfacente 3 – 0 e confermando le nostre più rosee aspettative, soprattutto perché vi sono tutti i presupposti delle migliori condizioni per affrontare al meglio il 2° impegno martedì 11 a Torino contro la Bosnia di Pjanic e Dzeco.

La gara di Atene si è svolta in un clima di tifo che si preannunciava rovente, come la temperatura della serata che ha superato i 30 gradi. Gli atleti di entrambe le squadre hanno dovuto affrontare uno sforzo particolare, considerando il caldo e soprattutto la forma fisica di fine stagione.
Mancini ha predisposto una formazione con un 4-3-3 leggermente spregiudicato, confermando la sua mentalità di ex attaccante, votata alla realizzazione dei goal. Infatti tra il serio e il faceto Mancini, a fine partita, ha dichiarato che gli azzurri avrebbero dovuto realizzare anche il quarto goal mancato incredibilmente da Chiesa a pochi passi dalla porta aversaria.

La nazionale ha schierato in campo la seguente formazione:
Sirigu - Florenzi,Bonucci, Chiellini, Emerson - Jorginho, Verratti, Barella - Chiesa, Belotti, Insigne

Con questo schema gli azzurri hanno evidenziato gli affondi sulle fasce con le discese veloci di Florenzi a destra e di Emerson Palmieri a sinistra. Il brasiliano naturalizzato italiano ha funto da attaccante aggiunto, raddoppiando la fascia già presenziata da Insigne e permettendo all'attaccante del Napoli di convergere al centro per sfruttare le sue doti realizzative. Infatti, a seguito di una delle ennesime azioni sviluppate sulla sinistra del nostro schieramento, proprio Insigne trovava la giusta coordinazione per sferrare un bel tiro ad effetto che si insaccava elegantemente nella porta ellenica difesa dal portiere Barka. Precedentemente gli azzurri avevano segnato il primo goal con Barella, a seguito di un'azione corale che ha visto impegnati tutti i nostri centrocampisti, fra i quali si è particolarmente distinto Verratti. L'ex Pescarese ha raggiunto una forma strepitosa, esibendosi con molta maestria e autorità e servendo suggerimenti preziosi agli attaccanti.

Il tris delle segnature avveniva dopo 34 minuti del primo tempo con Bonucci il quale, sganciandosi dalle linee arretrate, colpiva il pallone in modo deciso e sicuro, arrotondando il punteggio a nostro favore e mortificando le velleità dei padroni di casa i quali, a dire il vero, sono scesi in campo intimoriti dall'arduo impegno che li attendeva.

Da quel momento in poi la partita ha assunto i toni di una normale gara di allenamento, soprattutto vista la manifesta superiorità dei nostri giocatori. Sirigu, nell'unica azione in cui la Grecia si è resa pericolosa, ha effettuato un intervento di pregevole fattura, negando il goal della bandiera agli Ellenici. Focalizzando però il comportamento in generale dei contendenti, si sono notate a tratti un paio di vistose distrazioni della nostra difesa, causate in maniera del tutto casuale e forse dovute alla mancanza di concentrazione determinata dal risultato ormai acquisito, ma che hanno contrariato non poco Mancini, il quale ha giustamente preteso un'attenzione maggiore e più continuativa per mantenere saldamente inviolata la nostra porta.

La gara è stata soddisfacente non solo dal punto di vista del risultato, ma anche per aver palesato la padronanza e il predominio territoriale espresso in campo dalla nostra formazione. Ciò ha rappresentato un dato molto confortante se pensiamo che solo qualche mese addietro, la nazionale di Ventura, avara di segnature, ha fallito clamorosamente la qualificazione ai mondiali di Russia.
Siamo fiduciosi dunque in vista dell'impegno che ci attende a Torino martedì prossimo contro la Bosnia Erzegovina, poiché la gara dei ragazzi di Mancini ci trova pienamente soddisfatti, convinti che la conquista del primo posto nel girone è più che mai alla nostra portata.
Infatti non è azzardato credere di congedarci in questo finale di stagione con 2 vittorie che ci porterebbero a punteggio pieno nel girone J (12 punti in 4 partite) distanziando le nostre avversarie in attesa di affrontare le 2 trasferte che ci vedranno impegnati contro l'Armenia il 5 settembre e contro la Finlandia il giorno 8 settembre, quando inizierà il girone di ritorno che si concluderà nel mese di novembre, decidendo quali dovranno essere le 2 compagini da promuovere alla fase finale.


La nazionale under 21 di Gigi Di Biagio affronterà in casa la fase finale del campionato europeo di categoria che si disputerà in Italia, esordendo contro i pari età della Spagna domenica 16 giugno, in un girone difficilissimo in cui ci ritroveremo assieme anche al Belgio e alla Polonia.
Inutile nascondere l'apprensione della vigilia per un girone che lo stesso Di Biagio ha definito come un girone di ferro, ma i nostri ragazzi conteranno molto sull'appoggio del nostro pubblico di casa e sul fatto di aver preso coscienza dei propri mezzi tecnici nelle loro squadre di club.
E' difficile anticipare pronostici quando si tratta di ragazzi giovani i quali non hanno ancora completamente raggiunto la maturità necessaria per poter imporre con autorità il loro bagaglio tecnico, ma i nostri giocatori saranno comunque sorretti dal loro entusiasmo e dalla voglia di vincere, prerogative che non sono mai mancate alle squadre allenate dal bravo Gigi Di Biagio. Noi, appassionati tifosi, abbiamo fiducia che i nostri ragazzi affronteranno coraggiosamente la loro avventura europea, consapevoli di onorare degnamente lo stile e le tradizioni calcistiche del calcio italiano. In bocca al lupo ragazzi!


La nazionale under 20 di Paolo Nicolato. Finora i nostri ragazzi ci hanno entusiasmato. Gli azzurrini si stanno comportando da squadra esperta e temibile contro i pari età delle loro nazionali vincendo con autorità e convinzione gli incontri che hanno preceduto la fase finale del mondiale in svolgimento in questi giorni in terra di Polonia.
Ricordiamo che il 23 maggio scorso, i nostri ragazzi hanno cominciato la loro avventura superando la prima partita contro il Messico per 2 – 1 e bissando il successo per 1 – 0 il giorno 26 contro l'Ecuador. Gli azzurrini hanno così vinto in anticipo il girone, prima ancora di affrontare l'ultima partita che li ha visti impegnati il giorno 29 maggio, pareggiando per 0 – 0 contro il Giappone.
Il 2 giugno la squadra di Nicolato ha affrontato l'ottavo di finale contro i padroni di casa della Polonia in una gara molto impegnativa che alla fine ha visto la nostra vittoria per 1 – 0 e di conseguenza il passaggio al turno successivo dei quarti di finale.

Venerdì 7 giugno l'Italia è scesa in campo con il modulo 3-5-2 schierando la seguente formazione:
Plizzari – Gabbia, Del Prato, Ranieri – Bellanova, Frattesi, Esposito, Luca Pellegrini, Tripaldelli – Scamacca e Pinamonti

La nostra nazionale ha affrontato ai quarti i pari età del Mali, una compagine alquanto battagliera che agli ottavi aveva superato l'Argentina (una delle favorite) dopo i calci di rigore.
La gara è stata molto avvincente e combattuta poiché i Maliani hanno dimostrato di essere in possesso di una tecnica di gioco eccellente, riuscendo a stupirci con delle azioni veloci e ottimamente impostate. Bello il goal del pareggio momentaneo di 1-1 con un'azione rifinita dalle due punte africane per mezzo di un pregevole colpo di tacco smarcante a conclusione di un tiro preciso in rete. Gli africani sono stati molto pericolosi per tutta la durata della gara, malgrado essi abbiano disputato gran parte dell'incontro in 10 uomini per l'espulsione di Ousmane Diakité nel primo tempo della partita. Malgrado il vantaggio numerico, gli azzurrini hanno faticato però non poco a superare la compagine del Mali, ma alla fine si sono imposti con il risultato di 4 – 2, grazie alla buona vena della nostra punta Pinamonti che ci proietta verso una semifinale ricca di suspence contro l'Ucraina martedì 11 giugno alle 17.30.

La nostra speranza di vedere gli azzurrini in finale è fondata, soprattutto dopo aver ammirato i nostri agguerriti ragazzi che costituiscono un gruppo molto affiatato, vantando le presenze di promettenti giocatori come le nostre due punte Scamacca e Pinamonti e il nostro giovane portiere Plizzari, autore di pregevoli interventi, parando un paio di rigori in tutto il torneo e fornendo delle prove convincenti che ci fanno ben sperare per il prosieguo di questo mondiale.

 

La nazionale femminile di Milena Bertolini. Ci siamo dunque, si comincia! Le nostre ragazze iniziano il mondiale sotto i migliori auspici. Il favore del pronostico non ci arride, ma proprio per questo riteniamo che le nostre ragazze siano nelle condizioni psicologiche migliori per affrontare un mondiale in cui spiccano formazioni di tutto rispetto. Il carattere delle nostre forti giocatrici è tutto rappresentato dallo spirito indomito delle 2 personalità più forti: Sara Gama in difesa e Barbara Bonansea attaccante entrambe fortissime giocatrici della Juventus in campionato. Quest'ultima ha dichiarato che questo mondiale sarà tutto da giocare e che non è detto che la Francia, pur giocando in casa, debba necessariamente vincerlo. Ecco, questo è lo spirito indomito che contraddistingue le ragazze di Milena Bertolini, decise coraggiosamente ad affrontare un mondiale da protagoniste. C'è molta attesa, ma soprattutto molta pressione mediatica che grava sulle ragazze azzurre, non ancora abituate a questo tipo di pressione. Questo particolare é l'unica preoccupazione che affligge la nostra Commissaria tecnica della nazionale, la quale però sa di contare comunque su un gruppo molto unito, compatto e battagliero, come infatti il gruppo ha dimostrato affrontando l'esordio contro la compagine Australiana.

Milena Bertolini temendo il gioco avversario impostato sulla fisicità e l'intensita delle Australiane, ha schierato la formazione con il 4-4-2 facendo scendere in campo:
Giuliani - Guagni, Gama, Linari, Bergamaschi - Cernoia, Galli, Giugliano, Girelli - Bonansea, Mauro

La gara si è svolta all'insegna dell'impeto atletico adottato soprattutto dalle atlete australiane, le quali hanno giocato un primo tempo a ritmo mozzafiato. L'ammonizione subita da Sara Gama, per un intervento da giallo alquanto discutibile, ha messo in condizione la nostra capitana di frenare i suoi interventi per paura di ricevere un secondo cartellino. Timore alquanto giustificato perchè, a mio modesto avviso, l'arbitro Borjas (Honduras) si è dimostrata poco all'altezza per arbitrare una gara mondiale. L'Honduregna infatti ha fischiato a ripetizione parecchi falli che poteva evitare di decretare, mentre ha nicchiato su altri falli commessi, quando invece avrebbero dovuto essere decretati. Ci preme segnalare infatti un intervento compiuto dall'Australiana De Vanna, (entrata per sostituire la Lo Garzo), fallo ignorato dall'arbitro quando invece avrebbe dovuto essere sanzionato con un secondo giallo e di conseguenza tramutato in rosso. Ma tornando alla cronaca della partita bisogna ammettere che, nel primo tempo, le nostre ragazze sono state sovrastate dal vigore atletico delle australiane le quali hanno tenuto in scacco la nostra difesa in cui hanno giganteggiato la Linari e la Bartoli subentrata al posto della Bergamaschi. Al 22° Veniva fischiato un calcio di rigore ineccepibile a favore dell'Australia. Samantha Kerr si faceva parare il rigore dalla nostra Giuliani che sfortunatamente respingeva sui piedi della stessa Kerr, la quale agevolmente metteva in rete. Alle nostre ragazze mancava una reazione immediata, ma dobbiamo supporre che l'attesa vissuta per l'esordio e la maggiore prestazione fisica da parte della compagine australiana, abbiano frenato la spinta propulsiva delle azzurre, commettendo pure l'errore di non fare pressing e di non allargare il gioco troppo accentrato nelle zone centrali del campo.
Nella ripresa, la nostra C.T. Bertolini provvedeva a sistemare in campo la squadra con un atteggiamento più aggressivo, soprattutto nella trequarti del campo dove la Cernoia, la Giugliano e la Girelli si sistemavano in maniera più organizzata, creando azioni pericolose e fornendo alla Bonansea e alla Mauro palloni più giocabili rispetto al primo tempo. Infatti in una di queste azioni, forse la più bella della partita, la Bonansea trovava lo spunto per realizzare il pareggio al 56°. Successivamente le nostre ragazze però, molto spesso si facevano trovare in fuorigioco, sia pure dovendo ricorrere al Var per un paio di volte. Tre goal ci venivano pertanto giustamente annullati.

La pressione delle azzure stavolta dava i suoi frutti e le ragazze della Bertolini riuscivano a contrastare più concretamente le avversarie. Le azioni erano molto emozionanti e i capovolgimenti di fronte erano alquanto frequenti fino a quando la fatica nelle gambe delle Australiane si faceva sentire, rallentando le loro azioni.
Milena Bertolini allora capiva di poter osare sostituendo prima la Mauro con la Sabatino e poi mettendo in campo la Giacinti, esperta giocatrice di punta.
L'Australia insisteva ad attaccare con le ultime forze rimaste e ancora una volta la fortissima Samantha Kerr riusciva a mettere in difficoltà la nostra difesa come pure la Kennedy, ma le nostre azzurre non si lasciavano intimorire e la Giuliani riusciva a sventare le minacce con interventi decisivi e coraggiosi da gran portiere, fino a quando dopo alcuni tentativi in contropiede da parte delle nostre punte, si arrivava al 95° minuto. La Cernoia raccoglieva un pallone sulla destra del nostro schieramento d'attacco e crossava con decisione in area australiana. La Bonansea saltava disperatamente cercando di colpire la palla indietreggiando, ma dando ugualmente la forza al pallone con un tiro di testa molto preciso indirizzandolo in posizione angolata dandoci la meritata vittoria. Era l'apoteosi, l'Italia battendo le fortissime avversarie per 2 – 1 conquistava i primi 3 punti in classifica. La nazionale Australiana, molto accreditata alla vigilia per la conquista del titolo iridato, ha dovuto inchinarsi alla caparbietà delle nostre ragazze che hanno profuso tutte le energie per conquistare questa vittoria molto voluta. Forse la tensione dell'attesa, forse l'emozione della partita e sicuramente pure la vecchiaia, hanno destato in me una commozione particolare che è sfociata in un pianto liberatorio (non mi vergogno a dirlo).

Una cosa è certa: le nostre ragazze dopo questa gara avranno di che essere orgogliose per la loro prova. Sono convinto che esse cresceranno e sapranno tenere alto il nome dell'Italia.
Esse stanno disputando un mondiale che fa loro onore e che sicuramente le indurrà a conquistare qualsiasi risultato che, invece, non è riuscito nello scorso mondiale ai loro colleghi maschi!


In conclusione possiamo affermare con certezza, considerando l'andamento degli avvenimenti in generale, che i risultati calcistici acquisiti, almeno finora, da parte di tutte le nostre nazionali impegnate in campo, ci ripagano delle troppe amarezze subite in tanti anni di delusioni, dovute alla mortificazione degli obiettivi mancati. Oggi abbiamo la consapevolezza di poter affermare che il calcio italiano è tornato come un tempo a vincere e a farci sognare!

Forza dunque Fratelli e Sorelle d'Italia, l'Italia s'è desta, siam pronti alla lotta, l'Italia chiamò...

 

1942pipporossonero