La Juventus ha concluso il proprio percorso nella Champions League 2021- 2022 con una sconfitta (la quinta in sei partite disputate) con il Paris Saint Germain, vittoria che non ha comunque garantito il primato ai parigini in quanto per differenza reti si è classificato come primo il sorprendente Benfica di Schimdt.

In questi due mesi si è parlato ed analizzato a lungo e largo circa il cammino europeo della Juve, caratterizzato da figure non all'altezza del suo blasone, una scarsa convinzione dei propri mezzi dimostrata dai cosiddetti senatori o da chi è abituato a calcare questi palcoscenici, con una magra consolazione per aver centrato, con soli tre punti, la qualificazione all’Europa League.
La stessa qualificazione che non sarebbe arrivata qualora la Juventus si fosse trovata in gironi dove neanche totalizzando sei o cinque punti ci si è qualificati per l’EL, come nel caso di Marsiglia o Atletico Madrid.
Grazie al risultato del Benfica con la larga vittoria sul Maccabi Haifa, la sconfitta contro i parigini non ha leso ulteriormente la situazione della Juventus ma è decisamente un risultato che non può rendere entusiasta il tifoso bianconero e l'ambiente in generale.

Massimiliano Allegri nel post-partita ha tenuto a sottolineare l'importanza nell’essersi qualificati ed ha provato a sorvolare circa l'amarezza dell'eliminazione dalla Champions, asserendo che la rabbia e la delusione provata dalla sua squadra possano essere utilizzate come armi con le quali poter affrontare il cammino nella seconda competizione europea al meglio possibile.
A mio modesto parere è inutile rimarcare che la Juventus ieri ha affrontato i campioni di Francia con 13 giocatori  indisponibili, con una squadra rimaneggiata e piena zeppa di giovani talenti, gl stessi che hanno comunque fatto un egregia figura mostrando quelle qualità umane prima che tecniche che ci si aspettava da giocatori di un altro livello, una dose di fiducia, grinta ed agonismo che solo chi ha fame possiede nelle proprie corde.
Con la sconfitta di ieri la Juventus saluta la Champions ai giorni per la seconda volta negli ultimi dieci anni, otto dopo la maledetta trasferta innevata ad Istanbul con in panchina Antonio Conte, con il peggior punteggio della storia nella fase a gironi. All'interno dello spogliatoio e della dirigenza aleggiano sicuramente tanto amarezza e tanto rammarico ma si può e si deve guardare al futuro con speranza, con la consapevolezza di aver finalmente Federico Chiesa a disposizione, confermare la fiducia alla fucina di talenti che la Juve possiede ed aspettando ancora il suo massimo condottiero, il suo numero 10 Paul Pogba, per tentare la risalita in campionato e svoltare in positivo la propria stagione.