Caro Paul,

E' un tifoso bianconero che ti scrive, innamorato di te sin dal lontano 2012, quando poco più che 19enne iniziavi a vestire la gloriosa maglia che attualmente indossi, quella della Juventus. Quando ti ho visto la prima volta, è stato il classico colpo di fulmine: quell'attrazione fatale che non riesci a controllare e che ti fa sentire i brividi ogni volta che ti si vede; nel tuo caso specifico provavo questa sensazione quando entravi sul rettangolo di gioco e illuminavi lo Stadium, con le tue giocate sopraffine, con le tue acconciature stravaganti, con i tuoi gol d'autore, prima con la maglia n°6 e poi ereditando la n°10, divenendo in pochissimo tempo un beniamino dei tifosi ed un calciatore fondamentale, sia con Conte prima che con Allegri poi.

Quando sei andato via nell'estate 2016 per ritornare alla tua "prima" casa, il Manchester United, ti ho criticato, mi sono sentito ferito e abbandonato come accade nelle più classiche delle rotture ma col tempo l'ho accettato, ho continuato a seguirti ed ammirarti anche ad Old Trafford, sperando che un giorno potessi ritornare laddove è sempre stata casa tua. E sai quale è la cosa buffa ? Quel mio desiderio si è avverato nell'estate 2022,  sei ritornato di nuovo a casa, nella tua Torino, riprendendo la TUA maglia, la numero 10 e risvegliando in me quella passione, quel fuoco che si era assopito negli ultimi tempi. Il "Pogback" è stato un evento catalizzante, in un attimo aveva cancellato quei sei anni lontani e sembrava come se  il tempo non fosse mai passato, come se lo Stadium non avesse mai smesso di cantare per te, come se le sfide a basket con mister Allegri non fossero mai terminate, come se non ci fossero mai miriade di tifosi in visibilio in ogni tua uscita pubblica. 

Ma poi, lentamente, questo sogno si è trasformato in un incubo. Il primo infortunio nella tourneè estiva, la scelta di non operarsi, la terapia che non da i suoi frutti, il mondiale di mezzo... Ostacoli su ostacoli che non ti permettevano di tornare campo, alimentando dubbi, cattiverie, ipotesi circa la tua persona, circa i tuoi interessi e sulla tua reale volontà. Io ho provato sempre a capire le tue intenzioni, ho atteso con tanta pazienza il tuo ritorno, avvenuto finalmente il 28 marzo nel derby della Mole: ancora una volta ero davanti alla tv a vedere Pogba danzare nel suo stadio ma mi sono dovuto svegliare nuovamente, la realtà mi ha dato un pizzicotto; succede prima che per un ritardo non hai preso parte ad un appuntamento europeo importante e qualche ora dopo un altro, ennesimo infortunio. Tutto ciò credo ti sembrerà paradossale, lo è anche per me, cosi come per tanti altri tuoi tifosi. Immagino tu stia passando uno dei momenti peggiori della tua carriera, lo testimonia anche l'aver pronunciato "Non ho testa, scusate" ieri all'uscita della clinica dopo gli esami effettuati. Io non credo che tu non voglia bene alla tua gente, alla tua squadra per cui ciò che mi sento di dirti è di ritrovare una tua pace interiore e ritrovare il vero Paul, di affidarti all'amore e al sostegno di un ambiente che stravede per te.

Il tuo popolo ha bisogno di te, il calcio ha bisogno ma sopratutto Paul ha bisogno di Pogba. Io ti aspetterò, come sempre, ma per favore rendi quest'attesa meno lunga e meno logorante, per tornare a gioire INSIEME!