L'evento tanto atteso finalmente è arrivato.
Grazie al pareggio di Udine, il Napoli è ufficialmente campione d'Italia con ben cinque giornate d'anticipo dopo una cavalcata incredibile, dove Spalletti e la sua banda hanno percorso insieme un cammino pressoché perfetto, riportando lo scudetto a Napoli 33 anni dopo l'ultima volta nel 1990 targato Diego Armando Maradona.

Proprio quest'ultimo fu il capitano e trascinatore dell'ultimo scudetto in terra partenopea e, nonostante ormai non sia più con noi da tre anni, è insito fortemente nel cuore dei tifosi napoletani e questo scudetto è anche un po' suo. Maradona ha vegliato sul Napoli questa stagione, ma in generale possiamo dire che il calcio ha vegliato su Maradona questa stagione poiché, come un bellissimo disegno astrale, la stagione sportiva 2022/2023 ha visto trionfare tutte e quattro le squadre legate indissolubilmente al Pibe de oro.

Partiamo dalla sua Argentina, la quale ha conquistato il mondiale il 19 dicembre 2022 dopo 36 anni d'attesa (con sempre lui ad alzare il trofeo al cielo), il Boca Juniors, la prima squadra di Maradona, ha vinto il campionato argentino, Il Barcellona sta per conquistare la Liga a breve ed infine il Napoli, il grande amore di Diego, è tornato ad essere campione per la terza volta nella sua storia.

E’ il coronamento di un sogno, di una città, di un popolo, che ha fatto della passione per il calcio uno dei punti cardini della sua esistenza.
La vittoria dello scudetto del Napoli è una storia meravigliosa soprattutto se la si guarda da dove è nata, da quel lontano agosto 2004 in cui la società sportiva Calcio Napoli dichiarava il fallimento e quasi vent'anni dopo, grazie ad un lavoro eccezionale svolto sotto la sapiente Presidenza di una persona sconosciuta al mondo del calcio, Aurelio De Laurentiis, un produttore cinematografico che si è amalgamato con estrema facilità a questo mondo, attendendo pazientemente il tricolore e tingendo d'azzurro il cielo della serie A.

Saranno notti indimenticabili per il popolo azzurro e domenica andrà in scena la festa nella propria casa, nello stadio Maradona contro la Fiorentina, lo stadio in cui ieri tantissimi tifosi hanno partecipato a distanza con la squadra e che sono scoppiati letteralmente al gol del loro grande giocatore trascinatore, Victor Osimhen.
Domenica sarà offerto un giusto tributo a questi grandi calciatori, a questa squadra, allenata da un grande allenatore che dopo tanti anni di egregio servizio ha finalmente ottenuto dal calcio una riconoscenza per il suo lavoro.

Questo scudetto se lo merita Luciano Spalletti, questo scudetto se lo merita Di Lorenzo, il capitano silenzioso, colui che ha costruito la sua carriera sul sacrificio e sulla perseveranza, se lo merita Meret, un portiere che quest'estate era sul punto di essere ceduto allo Spezia, una squadra che lotta per la salvezza ma che ha saputo mettersi in gioco alla grande risultando uno dei perni di questa squadra; questo scudetto se la meritano Kim e Rahmani, il muro difensivo che non ha fatto rimpiangere l'ex comandante Koulibaly, se la meritano Lobotka, Anguissa e Zielinski, un trio di tenori leggermente atipico ma straordinariamente efficace ed infine se lo meritano quei due fenomeni in attacco: il primo, un talento georgiano scovato dal nulla da Cristiano Giuntoli e capace di incantare al suo primo anno in serie A, il secondo un attaccante che finalmente ha saputo mostrare tutto il suo grande potenziale e che ha preso di forza questo scudetto al Napoli: ovviamente parlo di Kvaratskhelia e Osimhen.

Da sportivo e amante del calcio non posso che ringraziare anche il Napoli per il bel calcio a cui ci ha fatto assistere quest'anno e sono certo che il mio pensiero sarà condiviso anche dagli altri figli di Napoli, come Insigne, Mertens, Lavezzi e Cavani...
Complimenti!