Dopo la nefasta pausa per le Nazionali, il campionato è pronto a ripartire con una giornata che potrebbe diventare fondamentale nella lotta al titolo. A rendere la 31° giornata così importante contribuisce senza dubbio la presenza del Derby d’Italia tra Juventus e Inter, che in un solo colpo potrebbe riscrivere sia la lotta Scudetto che quella Champions.
Poche ore prima del match di cartello toccherà al Napoli scendere in campo in quel di Bergamo contro un’Atalanta ancora in corsa per il quarto posto, dando così vita ad uno scontro simile al già menzionato Juve-Inter per quanto riguarda la classifica.
A chiudere la giornata, invece, ci penserà il Milan che a San Siro ospiterà un Bologna in difficoltà ma pronto a vedere cara la pelle per regale a mister Mihajlovic un sorriso in questo nuovo momento delicato della sua vita che lo terrà lontano dai campi per un po' di tempo.

Come detto gli occhi di tutti saranno puntati su Torino, non solo perché match di cartello, ma anche perché potrebbe sparigliare le carte nella zona alta della classifica.
Ma come arrivano a questo importante appuntamento le due compagini? Dopo un inizio di stagione piuttosto complicato, la Juventus sembrerebbe aver ritrovato la giusta via grazie ad un Allegri pragmatico che punta tutto sul risultato (e vista la risalita in classifica con tanto di clamoroso rientro nella lotta Scudetto viene da pensare che forse le tante critiche ricevute appaiano un tantino ingenerose) e sulla compattezza della squadra rispetto alla qualità del gioco (mai vista fin qui).
Con il mercato di gennaio, poi, Allegri ha potuto migliorare la squadra almeno dal punto di vista tattico grazie ad un 4-3-3 che ha in Vlahovic la sua stella e che potrebbe valorizzare al meglio Chiesa quando tornerà dall’infortunio. In più il tecnico toscano può contare su una ritrovata fase difensiva, anche se i bianconeri sono ancora troppo inclini agli errori che spesso causano le reti avversarie, e più in generale su una squadra che sembrerebbe seguirlo dopo un inizio che sembrava portare tecnico e giocatori su due linee diverse. Certo, resta il problema del gioco che a quanto pare potrebbe essere risolto in parte dal prossimo mercato estivo, quando la Juventus cercherà di portare a Torino giocatori funzionali e di qualità (soprattutto in mezzo al campo dove la qualità latita) anche se storicamente le squadre di Allegri sono più formate per il risultato che per l’estetica.
Proprio pensando al prossimo mercato (e quindi risparmiando sull’ingaggio) la società ha scelto di non andare avanti con Dybala (deluso da come si sia conclusa la trattativa) e proprio l’argentino sta diventando il primo argomento di sfida tra Juve e Inter, visto che proprio i nerazzurri potrebbero provare ad acquistare il dieci bianconero al termine della stagione quando si svincolerà dai bianconeri.

Se in casa Juve sembra essere tornata la serenità, nella Milano nerazzurra è proprio la serenità a mancare, con l’Inter che nell’ultimo periodo sembra aver perso le certezze sulle quali era partita la stagione.
Dopo un inizio di conoscenza reciproca, Inzaghi e l’Inter sembravano aver trovato la giusta sintonia anche grazie ad un gioco gradevole che esaltava le caratteristiche dei singoli e che ha portato frutti non solo in campionato (con tanto di titolo di campione d’inverno) ma anche in Europa dove i nerazzurri sono tornati agli ottavi di finale di Champions dopo una vita. Tutto sembrava andare per il meglio, anche il mercato con gli arrivi di Gosens e Caicedo per puntellare la rosa, almeno fino al Derby di febbraio quando la rimonta del Milan e la conseguente vittoria rossonera ha come spezzato la magia nerazzurra.
Di lì in avanti pochi punti raccolti (e vantaggio dilapidato) e tante partite sbagliate con stanchezza (sia fisica che mentale) e nervosismo a farla da padrone.
Ora la sfida alla Juventus potrebbe servire proprio a ricreare quella magia e a rilanciare la squadra d’Inzaghi verso la testa della classifica (considerando anche la partita in meno da recuperare). In più una vittoria a Torino non solo ridarebbe serenità all’ambiente, ma in un colpo solo riporterebbe i nerazzurri sulla retta via e allontanerebbe i bianconeri in classifica.

Nel pomeriggio, come detto, toccherà al Napoli che sarà impegnato in un vero e proprio crash test contro l’Atalanta.
La squadra di Spalletti, fin qui piuttosto ondivaga, dovrà dimostrare di essere abbastanza matura se vuole provare a conquistare il tanto agognato titolo. Fino ad adesso, infatti, gli azzurri hanno quasi sempre fallito la prova di maturità finendo per buttare via dei punti in match chiave e facendo capire, soprattutto al suo esigente pubblico, di non essere ancora pronto per il titolo.
Affrontare una squadra di qualità e con un gioco riconoscibile come l’Atalanta potrebbe essere l’ultima possibilità per il Napoli di superare i propri limiti e di rimanere attaccato al Milan. In più una vittoria potrebbe contribuire sia ad aumentare l’autostima sia a creare quella spinta giusta che potrebbe fare la differenza nell’ultima parte di stagione.

Diverso, invece, lo spirito in casa Atalanta visto che dopo le belle stagioni i bergamaschi sembrano in debito d’ossigeno. L’arrivo della proprietà americana sembra non aver dato lo slancio necessario ad una squadra apparsa in difficoltà soprattutto dal punto di vista fisico. Dagli esterni ai centrocampisti offensivi fino alle punte la squadra di Gasperini sta pagando tanto dal punto di vista fisico e le assenze di Zapata e Ilicic non fanno altro che aumentare le difficoltà. La corsa al quarto posto sembra al momento piuttosto complicata e lo stesso progetto Atalanta sembra vivere un periodo di stallo nonostante la buona Europa League fin qui affrontata (ai quarti sarà il Lipsia l’avversario dei nerazzurri). Per capire se sia solo un periodo passeggero o la fine di un ciclo saranno importanti i risultati di questo finale di stagione ma in maniera più specifica ciò che l’Atalanta farà il prossimo anno sia dal punto di vista del mercato che dei conseguenti risultati.

Toccherà, poi, al Milan chiudere la giornata con i rossoneri che affronteranno il Bologna sapendo già i risultati delle rivali. La squadra di Pioli ha al momento il coltello dalla parte del manico grazie al vantaggio (anche se risicato) accumulato fin qui sulle avversarie. Attenzione,però,al Bologna che oltre a cercare di uscire dal periodo nero (è una delle peggiori del girone di ritorno con soli 6 punti conquistati) è il prototipo della squadra che può mettere in difficoltà i rossoneri. Gli uomini di Pioli, infatti, hanno sempre palesato una certa difficoltà contro le medio piccole come dimostrano anche le ultime vittorie perché nonostante i tre punti portati a casa i rossoneri si sono limitati al minimo vantaggio rischiando più volte di essere bloccati sul pari.
Se per il Napoli l’Atalanta rappresenta la maturità dal punto di vista del salto di qualità, per i rossoneri il Bologna rappresenta la maturità dal punto di vista della superiorità, che va dimostrata nell’arco dei novanta minuti e non solo, fino al vantaggio anche perché d’ora in avanti i punti varranno doppio per tutti e lasciare la partita aperta potrebbe diventare più che controproducente.