L'ultimo campionato, come i tre precedenti, è stato indiscutibilmente a tinte bianconere. La Juventus si è imposta con forza, proprio nell'anno in cui sembrava potesse cedere il trono. A Luglio, con l'arrivo di Allegri, in pochi manifestavano ottimismo; l'allenatore toscano però è stato capace di trasformare il dubbio in sorpresa, ed ha ottenuto risultati incredibili non solo in serie A, vincendo di fatto il campionato già a Gennaio e ottenendo un trionfo in coppa Italia che mancava da troppo tempo a Torino, ma anche in Europa raggiungendo una tanto inattesa quanto gradita finale di Champions. E tutte le altre? Quello appena passato è stato un campionato in versione montagne russe, tanti, forse troppi, alti e bassi più o meno per tutte le squadre, a partire dalla Roma, che ad Ottobre si dichiarava, per voce del suo allenatore, prossima alla conquista dello scudetto e si è trovata invece a 17 lunghezze dalla Juve; alla fine è stato comunque raggiunto l'obiettivo minimo del secondo posto, anche se solo nel derby alla 37ª giornata. Non si può, inoltre, non fare cenno alla sindrome da pareggio che ha colpito i giallorossi tra novembre e febbraio; in realtà però, a far crollare la stagione è stato l'1-7 subito in casa dal Bayern che ha minato le, troppo fragili, certezze di una squadra che fino a quel momento pareva poter tenere il ritmo della Juve. Discorso inverso da fare per la Lazio, che ha avuto un inizio stentato ed una seconda parte di stagione da record; il terzo posto ed una finale di coppa Italia sono traguardi sorprendenti. Gran parte del merito va ad un allenatore forse troppo sottovalutato come Pioli, che è stato capace di dare equilibrio e concretezza ad una squadra che in rosa conta buoni elementi, ma forse non da Champions League. Impossibile non sottolineare l'esplosione folgorante di Felipe Anderson e la conferma ad altissimi livelli di uno dei migliori esterni d'attacco Italiani degli ultimi anni, Antonio Candreva. La vera delusione di questa annata calcistica non può che essere il Napoli, che si è mostrato a tratti dominante ma non ha mai saputo compiere il passo decisivo per diventare grande. La squadra aveva i mezzi per raggiungere il secondo posto, che quest'anno è stato raggiunto con soli 70 punti, e, almeno, la finale di Europa League. Il potenziale offensivo del Napoli è da prime 10 squadre del mondo, non all'altezza si sono mostrati un centrocampo troppo debole, che non può poggiare sul, seppur generoso, Lopez e la difesa, vero problema della compagine: un portiere non all'altezza e difensori di basso livello hanno minato i buoni risultati che potevano essere raggiunti. Lo stesso Benitez non ha aiutato a trovare solidità con un turnover schizofrenico ed esasperato. La squadra inoltre ha dimostrato di essere,quasi totalmente, lo specchio del suo centravanti Gonzalo Higuain, che ha fatto il bello ed il cattivo tempo in senso letterale. Menzione speciale per le Genovesi che hanno saputo ottenere risultati strepitosi, giungendo a giocarsi l'Europa. Senza dubbio i due allenatori hanno contribuito, e non poco, a portarle ai vertici. Buon calcio e grande concretezza. La Sampdoria ci ha poi regalato quello che è stato il personaggio del 2015, il presidente Massimo Ferrero. Le due Milanesi al contrario hanno vissuto una stagione di buio totale. Si è vista nel Milan l'assenza di un progetto che ha portato a risultati scadenti e non all'altezza; una squadra Menez-dipendente che non ha mai messo in campo un'idea di gioco. Poco meglio è messa l'Inter, che è più avanti nel progetto tecnico ma ancora fatica a trovare i risultati, che sono l'unico metro di giudizio di questo sport. I posti in classifica rispecchiano il gioco espresso. Campionato di buon livello per Fiorentina, vittima di contestazioni un po' ingiuste, Torino, Verona, qui una lode speciale va data all'intramontabile Toni che si laurea capocannoniere (con Icardi) quasi dieci anni dopo l'ultima volta, Sassuolo,Chievo, Empoli e Palermo, tutte capaci di mettere in campo una filosofia di gioco che ha ripagato le aspettative e in alcuni casi le ha superate. Sotto le attese della vigilia l'Udinese,che ha già deciso di cambiare la guida tecnica del prossimo anno (passando a Colantuono). Oscurità, solo oscurità per Cesena e Cagliari. Due squadre che non si sono mostrate all'altezza della massima serie. Campionato da buttare in toto, meglio ripartire da zero in vista del campionato cadetto. Ultimo, ma non ultimo per ciò che hanno mostrato gli uomini della squadra, il Parma; vittima di dirigenze che hanno fatto il male di una società che merita altro. I giocatori si sono mostrati come professionisti esemplari, manifesto della stagione la vittoria contro la Juventus, un esempio di sacrificio e coraggio. La città non meritava un verdetto del genere, e il calcio italiano non merita soggetti che portino la rovina nelle squadre. Un altro anno si è chiuso, e già tutti siamo in attesa fremente del prossimo, sempre pronti a vivere polemiche, spettacolo sorprese e delusioni dello sport più bello del mondo.