Si sa, i calciatori sono come bambini: un po' viziati, e Toure non fa eccezione, anzi, a dimostrazione di ciò basti pensare che il suo rapporto con il Manchester City si è deteriorato dopo che la dirigenza dei Citizens non ha valorizzato il suo trentesimo compleanno. All'Inter, però, la situazione potrebbe essere diversa: in una squadra povera di campioni, a lui sarebbe riservata un'accoglienza che alla Pinetina non si vede dai tempi di Ibra. L'allenatore, non è un mistero, lo ha da tempo indicato come "uomo vitruviano da inserire al centro del progetto" (Federico Buffa mi perdonerà se mi approprio di una definizione da lui coniata), inoltre i due, dai tempi del City, coltivano un rapporto di amicizia e stima reciproca; anche la società nerazzurra stessa è pronta a dimostrare la sua volontà di accogliere il calciatore Ivoriano proponendogli l'ingaggio più alto non solo della rosa, ma dell'intera serie A; i tifosi, infine, sarebbero pronti a riempire San Siro per la sua presentazione. Insomma l'Inter ha mandato chiari messaggi al centrocampista, facendogli capire che Milano è pronta a coccolarlo. Ma è davvero l'uomo giusto per costruire una squadra da subito competitiva? Certo a 32 anni compiuti è difficile ipotizzare un futuro a lungo termine, ma nell'immediato Yaya è, certamente, l'uomo che manca all'Inter, sia da un punto di vista tattico che caratteriale. Al centrocampo dell'Inter manca un costruttore di gioco vero e proprio come lui può essere, basti pensare che in stagione questa mansione è stata delegata a Medel, preziosissimo in fase difensiva certo, ma non proprio Pirlo in fase di impostazione. Toure è stato più volte definito un tuttocampista (spesso paragonato a LeBron James, per fare un parallelo col basket) e ha nel suo repertorio le qualità che all'Inter servono tanto; è inoltre un giocatore versatile, che può permettere a Mancini di modificare il tipo di schieramento, anche nella stessa gara: può infatti giocare da centrocampista centrale nel 4-2-3-1 che ha in mente da tempo l'allenatore di Jesi , ma all'occorrenza anche può mettersi vertice alto o basso di un rombo di centrocampo. Il vero vantaggio che, però, può portare è quello della personalità. La squadra di Mancini ha più volte dimostrato durante l'anno di mancare di carattere proprio nei momenti decisivi, la partita di sabato contro la Juventus (B) ne è un esempio eclatante. Toure può portare una mentalità vincente, e imporsi come uomo squadra, figura di cui i nerazzurri hanno un disperato bisogno. Lo sforzo economico richiesto da un acquisto simile è importante, sopratutto in tempi di FFP, però Yaya Toure può essere davvero l'uomo del rilancio di una squadra che, ormai da troppo, tempo naviga in acque troppo basse.