Il mio esservi ignoto dimostra che voi stessi siete ignoti. John Milton.

E' un istinto naturale di ritirarsi davanti all'ignoto. Evelyn Waugh

L'ignoto è forse una delle cose che più ci spaventano ma affascinano al tempo stesso. E ci stupiscono quando poi si rivelano meglio di quanto immaginavamo poichè magari ci si espone in dei giudizi affrettati avendo poche informazioni in merito su un determinato argomento o persona. In generale è ovvio che per quanto possiamo avere una vastissima conoscenza di vari argomenti, tutto quello che possiamo sapere è infinitamente minore rispetto a quello che non sappiamo. E che quindi ci è ignoto. E l'ignoto ci può anche stupire.

Nel Milan c'è un calciatore che è partito male, è stato protagonista di prestazioni insufficienti, ma adesso piano piano sta emergendo e stupendo tutti coloro ai quali era ignoto o che lo avevano già bollato come "bidone". Mi riferisco a Tiémoué Bakayoko.

Il centrocampista francese nato a Parigi il 17 agosto del 1994 è una risorsa preziosa per il Milan poichè fa un gioco che permette a chi deve segnare di non essere molto affaticato e di poter avere la giusta lucidità per concludere al meglio le giocate offensive. Scrivendo in chiave metaforica lui fa la legna e la porta a chi deve poi accendere il fuoco, ovvero coloro che devono innescare le punte oppure direttamente gli attaccanti e agli esterni d'attacco. Lui corre anche per loro. Fa il lavoro sporco. E' un "armadio", fisicamente è imponente, è alto circa 1,90, ha delle lunghe leve, occupa spazio a centrocampo, non lo salti facilmente, ha delle ottime doti di interdizione, recupera tanti palloni, aiuta la fase difensiva ma può essere di supporto anche a quella offensiva, poichè ha bravura nell'inserirsi e anche nel colpire di testa, magari da una azione che parte da un calcio da fermo. Insomma, fa sentire la sua presenza, una grossa presenza.

Se non ci fossero queste tipologie di calciatori che corrono, fanno il lavoro sporco, recuperano palla, fanno gioco di interdizione, coloro che deliziano le platee con virtuosismi, grandi giocate, reti e quant'altro, probabilmente renderebbero molto meno, poiché è grazie ai "portatori di legna" come Bakayoko che possono non essere molto affaticati e avere la giusta energia per concludere meglio le loro giocate. Il Bakayoko della situazione corre anche per loro.

Poi c'è il luogo comune che dice che questi tipo di calciatori non sono tecnici, ma non è sempre così. Porto l'esempio di Gattuso, che è stato un grandissimo campione di questo tipo.
Gattuso era tecnico, capace di fare dei virtuosismi tecnici notevoli, dal palleggiare con i piedi e anche con la testa, alle acrobazie ma anche controllare la palla in velocità. Non aveva un grande tiro dalla distanza come un Kakà o un Andrea Pirlo per intenderci, ma a livello tecnico si faceva valere. Lo si è visto anche in qualche partita deliziare la platea con queste giocate virtuose, ma essendo uno che doveva fare il lavoro sporco, ovvero correre per gli altri, spesso per lo stesso Pirlo e Seedorf, che con lui completavamo il centrocampo del Milan che fu, per diverse annate, non aveva la possibilità di fare questo tipo di gioco, e non poteva avere nemmeno la lucidità per farlo sempre durante le partite, poichè non era il suo compito. Doveva fare il lavoro sporco. E questo richiede un grosso dispendio di energie durante il match. Questo lato di Gattuso, fatto di virtuosismi tecnici e giocate per i palati fini del calcio, non è stato messo molto in risalto proprio per via del compito che aveva Gennaro Gattuso in campo, appunto il "lavoro sporco".

Stesso discorso può essere per un Kessié o per un Bakayoko. Tecnicamente valgono molto più di quanto si possa pensare, ma questo loro lato tecnico è ignoto proprio perchè non è loro richiesto. C'è chi deve fare il "lavoro sporco", e chi deve fare il "lavoro pulito". Bakayoko è un giocatore che deve fare interdizione, aiutare la fase difensiva, recuperare palloni, inserirsi e raddoppiare le marcature quando occorre. Deve correre e faticare. Questo è il suo compito. Ed è un compito prezioso poichè permette alla sua squadra di avere il giusto equilibrio e ai calciatori offensivi di essere lucidi per poter concludere meglio a rete e creare azioni pericolose.

Come tutti i calciatori grossi fisicamente, ci mette un pò di tempo in più per entrare in forma, ma una volta ottenuto questo, se si ha la giusta pazienza, si raccoglieranno i frutti sperati. Bakayoko è ancora il forte centrocampista che abbiamo ammirato al Monaco. All'inizio non era tranquillo, lo si è visto anche sbagliare degli stop, e questo era dovuto ad una mancanza di tranquillità. Ora sta riacquistando fiducia e sicurezza nei suoi mezzi.
Si sta integrando negli schemi della squadra, sta conoscendo il gioco dei compagni e quindi sta cominciando a carburare. Le ultime sue prestazioni positive ne sono la conferma. Può essere per il Milan quello che fu in passato Marcel Desailly. Una risorsa preziosissima per il diavolo rossonero. Una vera "surprise". Bakayoko, stupisce solo ciò che è ignoto.