Ci sono alcuni segnali nel 2023 che non si possono trascurare nella gestione di Pioli da allenatore del Milan. Problemi noti, irrisolti, che si stanno accumulando nella gestione dell'ultimo periodo. Cerco qui di fare un elenco, certamente non esaustivo ma che apre la discussione del momento, Pioli è da esonerare?

Il primo, la difficoltà di vincere i derby e nell'ultimo periodo le partite da scontro diretto in Champions e campionato. Chi scrive ha l'opinione che il problema risieda in un credo tattico granitico ed immutabile, il pressing alto e di conseguenza la creazione di uno contro uno a tutto campo, che con squadra attrezzate porta a prendere rischi sempre maggiori fino alle fatali conseguenze. Un bravo allenatore deve essere un dogmatico intransigente o deve mostrare flessibilità nella preparazione delle partite in funzione del copione del proprio avversario? Ha senso giocare sempre nello stesso modo contro PSG, Inter e Genoa? Ma perchè?

Il secondo, dividere la squadra in senatori intoccabili e invisibili. Spesso gli invisibili sono in forma, sono nuovi acquisti, sono potenziali talenti che non trovano spazio nelle rotazioni per una presunta scelta tecnica dell'allenatore che spesso li forza in ruoli non naturali. Si vedano i casi di CDK e Adli per menzionarne alcuni. Quest'anno però Pioli è l'artefice del mercato. Ogni scelta è stata avallata da lui. E allora perchè si vedono questi scempi di giocatori non da Milan, usati poco e male? Gli acquisti di Romero, Pellegrino, Jovic, Chukwueze gridano vendetta. Il loro utilizzo, nelle modalità e nei tempi ancora di più.

Il terzo, non saper leggere le partite e i relativi cambi.  Spesso a partita in corso, i cambi sono tardivi, quasi sempre al minuto 60 e poco allineati allo svolgimento della partita, come se fossero già decisi in un inflessibile copione deciso prima della partita stessa. Ma non è una delle qualità più importanti di un allenatore la capacità di leggere la partita ed influenzarne il risultato sulla base di ciò che sta succedendo?

Il quarto, la coesione dello spogliatoio. Sempre più spesso si vedono e sentono dichiarazioni negative sulla gestione dei cambi, dell'approccio alla partita, dell'impegno a Milanello. Si sente la mancanza di una figura carismatica, il trade d'union con la società che per definizione è lontana. Non era questa la desiderata di Pioli quando ha contribuito all'allontanamento di Maldini e Massara? Adesso che Pioli è l'uomo squadra del Milan, siamo sicuri che ne abbia il phisique du role?

Il quinto, non avere un sistema di gioco. Forse il problema principale. Il gioco di Pioli potrebbe essere definito come gegenpressing di scuola Klopp ed in fase di costruzione palla lunga a correre su Leao o in alternativa cross da destra per Giroud. Ma siamo sicuri che questo sia il gioco di una squadra con l'ambizione del Milan? Allo scrivente pare che i veri maestri del calcio, ad esempio Klopp, non fossero così elementari nell'impianto di gioco. E quindi non siamo al punto di dover chiederci se la nostra guida tecnica sia adatta?

La domanda, forse retorica a questo punto, è fino a quando sarà necessario continuare ad avere Pioli in panchina. Trovo grottesca la celebrazione avvenuta poco giorni fa a Milanello per premiare l'allenatore come uno dei tecnici milanisti più longevi e di successo con la metrica dei punti per partita. Peccato che i successi siano altri. Le vittorie nelle competizioni ad esempio. E paragonare Pioli a Sacchi, Capello e Ancelotti come fatto dalla nostra società con l'aiuto della stampa lo trovo francamente fuorviante, irrispettoso e di cattivo gusto.
La nuda verità è che il sig. Pioli è sotto contratto fino a Giugno. Purtroppo al momento non ci sono tecnici disponibili della caratura giusta per il Milan, con sistemi di gioco possibili con la nostra rosa, che possano operare con i budget messi a disposizione dalla proprietà.

Inutile farci illusioni.
Pioli resterà in sella fino all'inevitabile tracollo della stagione, nell'ordine: eliminazione dalla Champions, la non qualificazione al mondiale per Club, l'uscita dalla coppa Italia entro la semifinale e piazzamento tra i primi quattro in campionato. 
Questo significa che dobbiamo prepararci ad un periodo di difficoltà, e porre le nostre speranze sulla prossima stagione... ancora una volta.