San Siro ancora una volta fatale per le sorti del Milan in questo campionato. San Siro dove la squadra si trasforma nella versione peggiore ammirata quest'anno, un rendimento osceno, da settimo posto in classifica dietro a tutte le dirette pretendenti alla Champions League, media punti 1,58 ovvero 30 miseri punti nel campionato in corso. Una differenza reti imbarazzante, con soli 31 goal fatti e ben 24 subiti. San Siro senza pubblico. San Siro vuoto, irreale, si diceva perfetto per una squadra di giovani talenti. San Siro da incubo, teatro perfetto per una squadra Dr. Jekyll.
E poi il rendimento fuori casa, primato in classifica con 46 punti media di 2,56, la capolista Inter distanziata di ben sette punti, miglior attacco del campionato con 41 reti segnate, miglior difesa con soli 17 goal subiti... Insomma una squadra diversa. Leader di gioco, divertente. Leader di classifica, una squadra Mr. Hyde.

Difficile fare una lettura di questo comportamento bipolare, credo che fiumi di inchiostro verranno scritti a questo proposito, dalla scarsa maturità della squadra (la più giovane del campionato, tra le più giovani in Europa) fino al numero di rigori dati. Io però vorrei sottolineare un altro aspetto, puramente tattico derivante dal modulo di Pioli (4-2-3-1) con centrocampo a due mediani. 
Fuori casa il Milan, grazie a questo modulo e alla scellerata moda del momento di ripartire dal portiere, è in grado di recuperare palla sulla fase offensiva avversaria creando superiorità numerica e nuove opportunità di attacco (il gioco di Mr. Hyde). Nelle partite in cui invece il Milan è "costretto" a dettare i ritmi di gioco (in casa ad esempio), il centrocampo con i due mediani ed i terzini in spinta sulle fasce lasciano scoperta la difesa, con il rischio di pericolose imbucate, e questo è il modulo del Dr. Jekyll.
La tardiva mossa correttiva di Pioli, il terzino che rimane ancorato sulla linea di difesa dei centrali, non ha però migliorato la situazione ma peggiorato solamente la fase offensiva perchè riducendo le opzioni di attacco (solo una fascia) ha reso prevedibile la manovra (avanzamento per vie centrali) portando ad un progressivo inaridimento della produzione offensiva (la partita di Cagliari insegna). Insomma, manca duttilità tattica, mancano idee, manca un allenatore a livello adeguato per il Milan e purtroppo ci ritroviamo nuovamente fuori dalla Champions con la necessità di ripartire, e qui mi viene un dubbio.
E se la partita di Cagliari fosse stata interpretata secondo la volontà della società?
Non faccio dietrologie, ma osservo solamente che questa squadra, con questa guida tecnica non sia adatta alla partecipazione in Champions League. La qualificazione non porta risorse sufficienti per intervenire sul gruppo squadra con inneschi adeguati. Le risorse del club non sono sufficienti per portare campioni affermati in grado di far fare il salto di qualità necessario. Qualificarsi per uscire di scena nella fase preliminare non credo sia appetibile per la proprietà perchè metterebbe in cattiva luce la strategia dei giovani talenti finanziariamente sostenibili. E quindi quale sarebbe l'alternativa?
Forse una non corsa al quarto posto. Perso l'obiettivo dello scudetto, sfumata l'Europa League, non qualificarsi alla Champions League permetterebbe di portare a compimento il processo di cambiamento innescato dalla società. Non si rinnovano i contratti fuori scala (Donnarumma, Calhanoglu, Romagnoli e Ibrahimovic), si ha un'ottima giustificazione per i tifosi e i risparmi sono superiori al gettone di partecipazione alla Champions League. 

Cosa dobbiamo aspettarci quindi dalla prossima stagione?
Se dovessi avere ragione, semplicemente il cambio di guida tecnica (Sarri ad esempio sarebbe perfetto) e l'innesco di giovani ad alto potenziale per continuare con il miglioramento della squadra. Obiettivo qualificazione Champions league e Europa League sicuramente più alla nostra portata.
Forza Milan, sempre!