E alla fine i conti sono tornati come sempre. Il Milan che ha dominato il girone di andata del campionato è riuscito in modo rocambolesco a chiudere lo stesso al secondo posto vincendo su un campo complicato come quello dell'Atalanta. Bravi ragazzi, avete onorato la maglia fino all'ultima giornata per una sofferta qualificazione Champions che alla fine è giusta per il valore espresso sul campo, per il bel gioco dimostrato durante l'anno, per il record nel rendimento fuori casa. Obiettivo raggiunto senza se e senza ma: bravi!
Non voglio salire però sul carro dei vincitori, perchè la stagione ha comunque offerto importanti punti di riflessione evidenziando i limiti della rosa attuale e del sistema di gioco che ha portato la squadra al sospirato traguardo.

A mio avviso, questi i punti che non si possono dimenticare in preparazione della prossima stagione:
1. Rinnovi contrattuali. Non è possibile gestire mentalmente la telenovela di giocatori importanti in scadenza di contratto, vedi i casi di Donnarumma e Calhanoglu. Sicuramente l'altalena delle notizie ha influenzato le prestazioni di questi in un momento chiave della stagione. Nel 2022 vanno in scadenza Kessie e Calabria, rinnovare subito per evitare spiacevoli ripercussioni su due titolari.
2. Il Milan non è per tutti i giocatori, e non tutti i giocatori sono da Milan. Nella prossima finestra di mercato è fondamentale sfoltire la rosa da quei mezzi giocatori che non ci aiuteranno ad alzare il livello della prestazione e che non meritano di vestire la nostra maglia nel palcoscenico della Champions, anche per rispetto di chi li ha preceduti. Quindi, Romagnoli, Antonio Donnarumma, Castillejo, Krunic, Mandzukic, Calhanoglu, Meitè non hanno senso in rosa e vanno ceduti anche al limite di realizzare una minusvalenza.
3. Il Milan è una squadra giovane e i giovani vanno aspettati e coltivati. Nel recente passato troppi giocatori sono stati bruciati da scelte tecniche inopportune, svenduti per poi essere rimpianti. Questo errore non deve più ripetersi perchè dilapida il capitale investito dalla società. Leao, Hauge, Pobega, Tonali, Colombo, Plizzari, Maldini devono avere garantito il tempo di maturare nel Milan o in prestito. Questo è il futuro del club, e dobbiamo smettere di regalare per pochi spiccioli giocatori che diventano fondamentali per il successo di altre squadre (Locatelli, Andrè Silva, Paquetà).
4. Il Milan deve essere coerente nelle scelte. La strategia del fondo Elliott è chiara: una squadra giovane, con un costo di gestione contenuto che possa ambire stabilmente ai primi posti in classifica in Italia ed in Champions league. Per fare questo è necessaria una guida tecnica coerente. Un allenatore in grado di valorizzare i giocatori a disposizione, flessibile nell'impianto tattico e grande motivatore perchè la forza del Milan del futuro sarà il collettivo e non il singolo. Un allenatore alla Sacchi per intenderci. 

Si avvicina quindi il tempo delle scelte. Il capitano è cresciuto molto in questa stagione nel suo nuovo ruolo dirigenziale. Adesso è il tempo di dimostrare tutto il suo valore, a partire da alcune decisioni scomode. Caro Maldini ti ricordo che il Milan non è per tutti e non tutti i giocatori sono da Milan.... perchè alla fine i mercenari passano ma la storia del club rimane e tu con la tua famiglia ne siete un esempio vivente.
Ad Maiora Semper.