Mai come in questa occasione i proverbi sono attuali e fonte di verità derivate dall'esperienza.
Il mese di marzo infatti per il Milan determinerà il percorso in Europa League (Manchester United) e la classifica della Serie A (Roma, Verona, Napoli) con incroci importanti. Alla fine del mese sapremo il vero valore della squadra intesa come rosa di giocatori, della nostra guida tecnica e della nostra società.

Ma il mese di marzo è anche quello dove sarà necessario il lavoro nella vigna del Milan. Ci sono i rinnovi da chiudere o da accantonare definitivamente, le decisioni da prendere per i giocatori in prestito secco, la programmazione per i giocatori in rientro da prestiti, la pianificazione del mercato estivo.
Il contadino è Paolo Maldini come guida tecnica della società, coadiuvato da Fredric Massara e il gruppo scout. In marzo sarà necessario definire il progetto tecnico della squadra, pianificando il prossimo triennio.
E' infatti ormai evidente come la rosa dimostri limiti importanti e grande potenzialità. Siamo vicini al definitivo salto di qualità ma dobbiamo completare l'ottimo lavoro sino a qui fatto.
Quindi nessun compromesso. Chi non vuole fare parte di questo Milan con i fatti, deve essere lasciato andare. Chi non può fare parte di questo Milan per le prestazioni deve essere ceduto. Chi sta contribuendo alla crescita della squadra deve essere difeso con un nuovo contratto. Chi può aumentare il valore della squadra deve essere ingaggiato. Va infine valutata la capacita di guida di Pioli, fino ad oggi artefice di un grande lavoro che purtroppo si è sciolto nel momento più importante della stagione. A me sembra che Pioli sia molto efficace nelle situazioni di emergenza, e poco nella guida di una squadra con ambizioni di vertice, almeno così dimostra la sua storia calcistica. Siamo sicuri che sia la persona giusta per guidare il nuovo corso? Forse Ragnick non era l'uomo giusto nel contesto dell'emergenza, ma quanto mi sarebbe piaciuto vederlo all'opera adesso...

Nessuna gerarchia conta in questo momento difficile, nessuna storia. E' il momento del presente. E' il momento delle decisioni senza se e senza ma. E' il momento di tirare fuori gli attributi, principalmente da parte della società.
Vero Gazidis?