Ieri è definitivamente morta l'idea romantica di un Milan d'altri tempi, dove le persone avevano un significato al di là del loro ruolo organizzativo.
Con l'esonero di Maldini, si chiude l'epoca del Milan ai Milanisti, del cuore rossonero, della bandiera che impersonifica la gloria della società, lo stile Milan, l'emblema dei caciavit.

Oggi è un giorno molto triste, perché il Milan che sta nascendo è senza anima. E' una società di intrattenimento, come dichiarato dal proprietario, al pari del Circ du Soleil che ha il solo obiettivo di prosperare economicamente indipendentemente dalla performance sportiva.
E' un Milan senza italiani. Nella nostra rosa, ormai tristemente da troppo tempo, trovano spazio giocatori economici che provengono da vivai stranieri semplicemente perchè con loro la plusvalenza è più interessante.
E' un Milan senza ambizione. La nostra proprietà non è interessata a vincere, non è interessata a cambiare il gioco del calcio (il bel gioco di Sacchi e Berlusconi), ma vuole essere nel calcio che conta (Champions league) al minimo costo operativo possibile (vedi monte ingaggi).

Il Milan che sta nascendo è l'equivalente di una provinciale nel campionato dei top club europei. Abituiamoci ad essere l'Atalanta d'Europa, il Lipsia, ovvero la squadra sorpresa che ogni tanto fa la stagione della vita e sorprende tutto.
Se questo è, allora la nostra pregiatissima proprietà deve essere coerente.
In primis, la smetta di giocare con la nostra storia, la bacheca è impolverata e lo sarà sempre di più. Poi, allinei i prezzi dei biglietti alla sua ambizione, perchè pagare una follia per veder giocare quattro giovanotti con la gloriosa maglia non è equo. Finalmente decida di costruire lo stadio, perchè S.Siro non è il palcoscenico per questo tipo di recite, allora meglio Rozzano o Assago e perfino San Donato Milanese. 

Il Milan del futuro non merita la Curva Sud, I Banditi, La Fossa dei Leoni, Le Brigate Rossonere. Il miglior tifo d'Italia non può piegarsi a questo scempio della nostra storia.
I nostri colori saranno sempre il Rosso ed il Nero. Il Rosso della nostra vergogna ed il Nero della nostra rabbia di tifosi.

Chiudo con un ringraziamento al quell'uomo tutto d'un pezzo, chiamato Paolo, che non ha accettato di piegarsi ad un futuro così lontano dall'anima del nostro caro vecchio Milan.
Tutti possono sbagliare, ma pochi hanno il coraggio di prendere una posizione così netta. Paolo non è stato esonerato, ha semplicemente deciso di non voler far parte di questo strazio.

P.S. Pioli ha le ore contate. Il prossimo allenatore sarà un manager / DS sullo stile di Rangnick.
Questo a mio avviso il motivo della non sostituzione del duo Maldini - Massara.