Quinta giornata di pioggia gelata su San Siro: dopo le sconfitte con Juventus, Atalanta, Inter, Napoli arriva la sconfitta con il Manchester United. Ogni volta che il Milan si è confrontato in casa nel 2021 con una diretta concorrente ad un obiettivo stagionale, ha perso, con la sola eccezione della partita con la Roma. Andando nel dettaglio, la squadra è stato in grado di produrre la miseria di tre gol fatti subendone però ben dodici subiti.

Tanto è stato scritto sul perchè di questa performance. Sicuramente la condizione fisica provata dall'elevatissimo numero di partite con una stagione iniziata ai preliminari di Europa League, peggiorata dalla serie infinita di infortuni muscolari e ricadute e infine falcidiata dalla pandemia ha nel 2021 avuto un impatto importante sul risultato sportivo. Il Milan "titolare" non è mai potuto scendere in campo a ranghi completi e sicuramente i sostituti, inclusi quelli arrivati nel mercato di riparazione con la sola eccezione di Fikaio Tomori, non si sono dimostrati all'altezza degli obiettivi stagionali. 

Vorrei però qui sottolineare un aspetto poco commentato, l'abitudine alla vittoria, ovvero la resilienza mentale di una squadra che è confidente dei propri mezzi ma che è consapevole del fatto che gli obiettivi si raggiungono solo alla fine delle competizioni. Al Milan manca questa caratteristica, gli scontri diretti del 2021 dimostrano che la squadra non è ancora matura mentalmente per affrontare i momenti chiave della stagione. Mi riferisco alla tante e troppe apparizioni sui social media, ad esempio il sig. Hernandez che dopo un paio di partite eccezionali ha pensato di essere il terzino sinistro più forte del mondo con relativi post; alle distrazioni contrattuali dei signori Canhanoglu, Romagnoli e Dommarumma spariti dalle nomination di man of the match; all'espozione mediatica del sig. Ibrahimovic che forse poteva risparmiarci la pena di Sanremo e rimanere più vicino alla squadra; e potrei continuare con altri esempi dell'undici titolare ma credo di aver spiegato il punto. A veder bene, solo i giocatori rimasti umili (Calabria, Kessie, Kjaer, Tonali, Rebic, Saelemakers) pur condizionati dalla stanchezza e con problemi di infortuni, hanno mantenuto un livello accettabile di prestazioni sportive anche nel 2021. Perchè queste grandi differenze nello stesso spogliatoio, nello stesso gruppo di lavoro?

Azzardo una risposta: secondo me è mancato totalmente lo stile Milan, ovvero la serietà professionale dei leader carismatici che riuscivano a coinvolgere e tenere motivate le nuove generazioni forgiando il carattere della squadra. Leader, non solo giocatori. Mi riferisco direttamente al nostro allenatore totalmente assente ed in confusione in questo momento delicato della stagione calcistica. Non si dimosta leadership sfogandosi con l'allenatore vincente nell'area delle interviste televisive! La storia calcistica da allenatore di Pioli è però abbastanza chiara. Il miglior piazzamento ottenuto è stato il terzo posto alla guida della Lazio nella stagione 2014-2015 con il 57,8% di vittorie, troppo poco per poter dire di avere una mentalità vincente. La mediocrità del gioco, la mancanza di polso con una squadra giovane (non abbiamo fatto nemmeno un giorno di ritiro per preparare questa fase della stagione), l'incapacità di essere decisivo nei cambi durante le partite, stanno appannando tutto quanto fatto di buono nel 2020. Pioli è evidentemente un tecnico in grado di risollevare una squadra, ma forse non è la persona più indicata per vincere o raggiungere un traguardo sfidante. Sarebbe la prima volta con il Milan in oltre vent'anni di carriera da allenatore.

Il risultato? Il Milan scivolerà tra il quarto ed il quinto posto in campionato e fino all'ultima giornata non sapremo il destino della squadra nella prossima stagione. Questo pregiudicherà la programmazione del mercato. Senza la qualificazione alla Champions, Donnarumma non rinnoverà, e le avventure di Ibrahimovic, Mandzukic, Calhanoglu e Romagnoli arriveranno probabilmente alla fine. La squadra verrà nuovamente rinnovata con Pioli ancora al comando per una stagione dal momento che il suo contratto scadrà alla fine del 2022. Con quali risultati? E alla società va bene questo tipo di prestazioni?