Rinnovo i complimenti a Giovanni per il suo pezzo che è ricco di approfondimenti ed è molto piacevole alla lettura. Non sono in disaccordo con la griglia stilata, che sicuramente si avvicinerà molto alla realtà, piuttosto con qualche motivazione.
Mi focalizzerò solo sulla parte alta della classifica, cercherò di eseguire un’analisi sulle 7 sorelle che dominano la nostra Serie A.
Partiamo dal basso.

ROMA:
Le perplessità di Giovanni sono dettate da Mourinho e dalla completezza della rosa. Su Mourinho le titubanze possono essere lecite visti i risultati ottenuti con il Manchester United e il Tottenham. Bisogna ricordare però che Mourinho ha accettato queste due sfide quando i club erano in un periodo di rifondazione totale e la differenza delle rose con le altre rivali erano abissali. Nonostante tutto ciò, Mourinho ha portato una Europa League dalle parti di Old Trafford e aveva raggiunto una finale di coppa di lega con gli Spurs che non ha potuto giocare.
Mourinho è l’allenatore che Roma necessitava. Più sul piano comunicativo che tattico. L’ambiente è complicato e serve una figura in grado di assumersi tutte le responsabilità quando le cose vanno male e ripartire adeguatamente gli elogi quando il vento soffia in poppa. Sotto il punto di vista del carisma la piazza non poteva chiedere di meglio. Per quanto riguarda la completezza della rosa mi trovo in disaccordo con la frase “sono 11 contati”. La compagine capitolina è stata la squadra che ha investito di più in questo mercato. Il problema portiere è stato risolto con un profilo esperto, l’infortunio di Spinazzola avrebbe destabilizzato chiunque ma è stato risolto con il terzino titolare dell’Uruguay, campione in carica della Libertadores. Inoltre, c’è un giovane in rampa di lancio come Calafiori a disposizione per quella fascia. La batteria dei centrali è composta dai due titolari, Mancini e Ibanez, che in queste prime 4 uscite stagionali hanno dimostrato una buona tenuta, a disposizione ci sono Smalling e Kumbulla. L’inglese ha dimostrato di poter far bene in Italia e il giovane albanese è uno dei prospetti più interessanti del campionato. Il terzino destro è uno dei punti deboli. Karsdorp si è dimostrato un ottimo terzino ma Reynolds,il sostituto, sembra ancora acerbo. L’investimento però è stato importante e la concorrenza di top club come la Juventus rende l’idea del potenziale del calciatore.
Nella mediana a 2 del centrocampo c’è un campione d’Europa come Bryan Cristante e uno dei migliori centrocampisti della serie A: Veretout. A rotazione c’è Diawara e un prospetto interessante come Villar, oltre a giovanissimi affamati di minutaggio come Darboe e Bove (sul quale Mancini ha già puntato l’occhio).
La Trequarti e l’attacco sono i reparti dove c’è più abbondanza. Oltre ai 4 titolari che ha già citato Giovanni, ci sono El Sharawy che vuole rigiocarsi le sue carte per tornare a far parte del circolo della nazionale, Carles Perez che ha iniziato benissimo, Shomurodov che può svariare su tutti fronti della trequarti e dell’attacco e Mayoral che l’anno scorso ha siglato ben 17 goal.
Inoltre, volevo precisare che Abraham l’anno scorso è stato il miglior marcatore dei blues con 12 reti, il minutaggio c’è stato.
Kean, per esempio, ha fatto qualche goal, ma in Ligue 1. A Liverpool, sponda Everton, ha faticato molto.
Quindi perché per Kean può essere l’anno buono per il salto di qualità e Abraham semplicemente “non è Dzeko”?

Napoli:
Il valore aggiunto di questo Napoli è senz’altro Spalletti.
Credo che ogni reparto possa beneficiare delle sue attenzioni e in particolare la difesa.
Mario Rui è un giocatore che a Spalletti piace da sempre e sa come valorizzarlo. La coppia centrale con la cura e l’attenzione che il Toscano ripone nella fase difensiva potrebbe diventare un muro. Il valore di Di Lorenzo è indiscutibile e abbiamo potuto apprezzarlo tutti durante l’Europeo.
Il centrocampo con Spalletti viene sempre esaltato grazie agli schemi che permettono gli inserimenti. Un Zielenski incursore può essere devastante insieme ad un Fabian che ha più libertà in fase di non possesso.
L’attacco è pieno di soluzioni ed è indiscutibile. Non credo che possa essere un male far girare la squadra intorno ad un talento come Oshimen. Il tecnico di Certaldo valorizza sempre i propri centravanti.

Milan:
Credo che il valore aggiunto di questo Milan sia proprio Pioli. Ha dato un gioco e un’identità ad un Milan che ormai sembrava perso da anni. Ha valorizzato giocatori che prima del suo arrivo sembravano destinati a non esplodere mai ed ha coeso un gruppo che prima era sfilacciato.
Con intelligenza ha affidato le responsabilità di una squadra giovane sulle spalle di Ibra, ma sa anche come gestirlo e soprattutto sa come far giocare la squadra anche in sua assenza.
Le prime due uscite sono state due vittorie con due squadre abbastanza toste e quadrate. La trasferta di Genova con la Samp non è mai semplice, il Cagliari è un ostacolo sempre fastidioso.

Lazio:
Il gioco di Sarri entusiasma ed è innegabile. Mi sembra doveroso però ricordare che le prime due partite sono state disputate al Castellani di Empoli e all’Olimpico contro lo Spezia.
Il centrocampo e l’attacco sono micidiali, ma per una difesa che da anni gioca a 3 con dei meccanismi ben consolidat,i il salto a 4 alla lunga potrebbe far fuoriuscire qualche lacuna. A Empoli i biancoazzurri hanno rischiato più di una volta. I legni li hanno salvato per ben due volte, un salvataggio sulla linea e tanta generosità da parte dell’attacco toscano.

Atalanta:
Mi trovo perfettamente d’accordo con tutto quel che detto Giovanni.

Juve:
Un top club come la Juve non può permettersi di prescindere da un giocatore di 37 anni. La difesa grazie ad Allegri verrà senza dubbio risanata ma questi due passi falsi in un campionato così cinico potrebbero essere letali. L’attacco mi sembra ottimo anche se con la partenza di Ronaldo perde inevitabilmente qualcosa. Il problema credo sia il centrocampo; Allegri ha basato i suoi successi su questo reparto. Locatelli-Bentancur-Mckennie non è di certo Pirlo-Pogba-Vidal. Non vedo la stessa qualità e tantomeno la stessa quantità.

Inter:
A Parer mio i campioni in carica restano sempre i favoriti, l’Inter ha perso due pedine fondamentali per il proprio scacchiere, ma secondo me le ha sostituite con intelligenza. Lautaro può finalmente dedicarsi alla finalizzazione con un centravanti più propenso al gioco come Dzeko e Correa sotto la gestione di Inzaghi può essere devastante. Il centrocampo è uno dei migliori, (se non il migliore) in Italia. L’inserto Chalanogolu potrebbe fare la differenza. Un prospetto fisico come Dumfries può garantire continuità sulla fascia.
La Difesa è forte e indiscutibile, Inzaghi ama la difesa a 3 e le caratteristiche dei suoi difensori sono perfette, non dimentichiamo che il perno, che è De Vrij, conosce già tutti i movimenti.

Ci tengo ancora ad elogiare l’articolo di Giovanni che è scritto molto bene e a ringraziarlo per l’ispirazione di questo pezzo che non è altro che una risposta alla sua griglia.