Il Manchester City in questo momento è la miglior squadra d’Europa. L’inarrestabile Bayer Monaco visto lo scorso anno sta inciampando più del previsto. Real Madrid e Barcellona sembrano lontane anni luce dalle squadre che fino a poco tempo fa spadroneggiavano indisturbate in tutta Europa. Il Liverpool sta pagando i numerosi infortuni che hanno coinvolto quasi tutto il reparto difensivo, la Juventus sta vivendo un cambio generazionale e quindi i Citizens anche grazie alle loro 18 vittorie consecutive sembrano essere la squadra più temuta del vecchio continente.
In queste 18 vittorie il City non solo ha vinto, ha anche mostrato un tipo di gioco spumeggiante e apparentemente inarrestabile.
Il City è una squadra dove tutto funziona. Il rapporto tra i giocatori è consolidato, il sistema di gioco sembra essere cucito per le caratteristiche degli interpreti; in più c’è una forte autostima nella mente di ogni singolo componente che è pienamente consapevole dell’importanza delle sue qualità e sa come metterle in atto. Quando si guardano le ultime prestazioni del City si rimane scioccati, ci si ritrova davanti ad uno scenario surreale che sembra troppo perfetto per essere vero. Ogni movimento, ogni passaggio è un movimento preciso studiato e interpretato con una dedizione quasi ossessiva. 

Il segreto di questo city è senza dubbio la sinergia.

Come spieghiamo un concetto complesso come quello della sinergia nel mondo del calcio?
Il lavoro di Guardiola ci aiuta molto in questo.
Il maggior merito del tecnico catalano è quello di aver dato la priorità alle funzioni e non alle posizioni.
Cosa vuol dire?
In parole semplici vuol dire che la questione del ruolo è stata marginalizzata. Un giocatore non occupa una posizione in campo bensì deve occuparsi di una funzione. Non importa dove sta, importa cosa fa.
In questo modo ogni calciatore in qualsiasi zona di campo si ritrovi sa cosa fare e come farlo in base alle proprie caratteristiche. In questo modo si attenuano notevolmente le situazioni di disagio dove un giocatore potrebbe trovarsi in difficoltà. Ogni giocatore in qualsiasi zona di campo ha disposizione una quantità sconfinata di soluzioni di gioco. C’è una connessione talmente profonda tra tecnico e squadra che sono in grado di influenzarsi a vicenda grazie a continui stimoli. Tecnici da un lato e tattici dall’altro. Ovviamente tutto questo genera entusiasmo e disponibilità che a loro volta generano energia. La somma di tutte queste energie produce una sinergia di squadra che abbinata ad uno scenario tattico straordinario sta facendo emergere le qualità dei Citizens.

Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le chiavi tattiche che stanno permettendo al City di vincere agevolmente contro chiunque:

  • SUPERIORITA’ NUMERICA A CENTROCAMPO

Il City porta fino a 5 uomini in mezzo al campo per garantire sempre una linea di passaggio accessibile al portatore di palla

  • LINEE DI RICEZIONE POSIZIONATE AD ALTEZZE DIVERSE RISPETTO ALLA LINEA DI PRESSIONE AVVERSARIA

Queste linee di ricezione, nonostante siano molto vicine, sono meticolosamente posizionate tutte in verticale, in modo che l’appoggio al compagno risulti facile ma riesca anche a ritagliare spazie e guadagnare metri.

  • AMPIEZZA

In questo tipo di gioco l’ampiezza è un fattore fondamentale. Costringe l’avversario a staccarsi e di conseguenza a creare dove gli attaccanti o i centrocampisti cercano continuamente di infilarsi, Rispetto alle vecchie squadre di Guardiola, quest’anno il lancio lungo e improvviso a pescare l’attaccante o l’inserimento del centrocampista è una soluzione che sta portando parecchi benefici in fase realizzativa.

  • MARCATURE PREVENTIVE

Una volta perso il possesso attraverso il gioco funzionale e non posizionale, l’intera squadra sa come muoversi per recuperare il pallone il più velocemente possibile senza lasciare del tempo per riflettere e impostare il contropiede agli avversari.

Il City è un macchinario perfetto che si muove in automatico ormai. La squadra esegue una determinata azione in base ad uno stimolo ben preciso, proprio come un robot.
Sembra paradossale una descrizione del genere per la squadra inglese. Quando si vede una partita del City l’idea che lascia corrisponde più ad un continuo flusso creativo, un flusso libero di esprimersi come meglio crede. In realtà è l’opposto. Ogni movimento viene studiato nel minimo dettaglio, anche quello apparentemente più inutile in realtà è una rotella fondamentale per il funzionamento dell’intero ingranaggio.
Bisogna sottolineare che questa catena di montaggio così perfetta ha funzionato senza Kevin De Bruyne impegnato a smaltire le fatiche di un infortunio…
Chissà cosa potrebbe fare Pep con il suo miglior giocatore a disposizione…
Visto l’anno di appannamento delle Big europee, potrebbe essere l’anno giusto per portare la tanto agognata Champions League a Manchester?