Quattro vittorie in sette partite non sono state sufficienti a Davide Ballardini per evitare l'esonero dalla panchina del Genoa. Il presidente Preziosi, a sorpresa, ha deciso di sollevare dal suo incarico il tecnico romagnolo che lascia il Genoa in una buona posizione di classifica. Al suo posto è stato richiamato, per la terza volta in due anni, il croato Ivan Juric che esordirà tra dieci giorni a Torino contro la Juventus.

Enrico Preziosi, così come altri suoi illustri colleghi, Zamparini e Cellino su tutti, è un mangia-allenatori. Si pensi che nelle presidenze Preziosi sono stati effettuati complessivamente 22 esoneri tra Saronno, Como e Genoa. Illustri allenatori come Fascetti, Beretta, Cosmi, Donadoni, Guidolin, Malesani, Delneri e De Canio sono stati destituiti dalle loro rispettive panchine sotto la presidenza Preziosi. 

E Preziosi, rispetto a Zamparini e Cellino, è il presidente mangia-allenatori più clemente! Infatti, Zamparini nelle sue presidenze ha ordinato ben 53 esoneri mentre Cellino 29. Anche quest'anno, giusto per non perdere l'abitudine, Zamparini a Palermo ha già mandato via Tedino per richiamare Stellone, mentre a Brescia Cellino ha licenziato Suazo per affidarsi a Corini

Nel calcio italiano, purtroppo, non c'è pazienza, soprattutto da parte dei presidenti nei confronti degli allenatori. Se una squadra vuole crescere ha bisogno di tempo e soprattutto progettazione a medio-lungo termine. Se si esonera un allenatore dopo poche partite, a maggior ragione se, come nel caso del Genoa, si sta disputando un buon campionato, significa che alla base non c'è alcun progetto serio e ambizioso. Si vive troppo sull'euforia del momento, dimenticandosi che per raggiungere risultati importanti occorre tempo, pazienza e costanza. 

La patologia dei "mangia-allenatori" è uno dei mali del nostro calcio. Esonerare un allenatore vuol dire, quasi sempre, gettare nello sconforto e nella confusione uno spogliatoio che per mesi ha lavorato con un tecnico e che ad un tratto si ritrova a dover ricominciare da zero, perché si sa, ogni allenatore non solo ha una sua personalità ma soprattutto un modo diverso di lavorare e per entrare in sintonia, molto spesso, c'è bisogno di tempo.

Da parte nostra ci auguriamo che il Genoa possa continuare a disputare un buon campionato come ha fatto sino ad adesso ma sinceramente facciamo fatica a comprendere i motivi di questo esonero. A Ballardini, che stava lavorando davvero bene, il nostro in bocca al lupo per il suo prossimo incarico che, ci auguriamo, sarà alle dipendenze di un presidente meno umorale e meno "affamato".