19 luglio 2009, Bolivia, il Club Aurora di Cochabamba affronta il La Paz Fútbol Club nella prima di campionato di Clausura della Liga del Fútbol Profesional Boliviano.
Voi direte: una partita normale, cosa c'entra il titolo? Che significato ha questo articolo? 

Julio César Baldivieso, calciatore della Nazionale boliviana degli anni novanta, nonché l'allenatore del club aurora durante il Match descritto in precedenza negli ultimi 10 minuti di partita decide di fare un cambio.
Tutto normale se non fosse che il giocatore pronto a solcare il manto erboso lo sta facendo per la prima volta nella sua "carriera". Il giovane ha stabilito un primato per la sua giovane età d'esordio nel calcio professionistico: nessuno in Sud America prima di lui, a 13 anni non ancora compiuti, aveva giocato in una partita della massima serie.
Entra sotto il nome di Ronald Rodriguez, ma subisce un fallo che lo costringe a stare fuori dal campo per diversi minuti. A causa di quanto accaduto la società solleva il padre dall'incarico e a causa di ciò anche il giovane figlio segue le orme del padre.

È chiaro che sia un singolo episodio, ma è anche chiaro che è un singolo episodio il fatto che la società abbia preso determinate precauzioni, forse per la tenera età, per lo scandalo mediatico provocato.
Ma il calcio è solo una sfumatura più semplice e colorata di una società mondiale che fa capire che il così detto "nepotismo" non smette di espandersi, determinando cosi la perdita da parte di un bambino la voglia di sognare, vivere e credere nel calcio.
Quel sogno poteva essere di un altro, anche di quel "ragazzo"entrato negli ultimi 10 minuti, purché i tempi, i sacrifici e soprattutto il lavoro, il sudore e la meritocrazia siano pari merito rispetto a quelli di un bambino che nasce e cresce allenandosi e sognando.