Oggi è l’allenatore rivelazione della Serie B, quello della Spal dei miracoli. Ma Leonardo Semplici da Firenze, classe 1967 ed ex difensore, ha dovuto convivere con un’etichetta scomoda, di quelle che la categoria degli allenatori difficilmente ti perdonano.
Semplici prima di conquistare la promozione in Serie A con la Spal è stato il tecnico simbolo di Calciatori - Giovani speranze, un docu-reality incentrato sulla squadra Primavera della Fiorentina, andato in onda su Mtv nel 2012 e nel 2013.
Un format in cui Semplici non è mai andato oltre le righe dimostrandosi un allenatore integerrimo con i suoi calciatori, ma, nonostante questo, ha dovuto faticare un po’ di più prima di arrivare ad allenare nel calcio che conta.
Oggi, con due promozioni alla Spal, non è più una giovane speranza come trainer. Forse non lo è mai stato, visto che in passato ha allenato giovani che oggi sono dei big in Serie A.

Quell’esperienza, con tanto di telecamere al seguito e ragazzine impazzite che seguivano le sorti dei suoi ragazzi su Mtv, Semplici la ricorda con affetto. “E’ stata un’esperienza importante, ricca di soddisfazioni. Mi ha fatto crescere davvero molto dal punto di vista professionale”, ha detto Semplici in una recente intervista a Gianluca Di Marzio.

Ha lasciato Firenze nel 2014, ma quei giovani viola gli sono rimasti nel cuore. Due in particolare: Federico Bernardeschi e Khouma Babacar.
Semplici li conosce bene. Li ha allenati e soprattutto li ha fatti crescere nella Primavera della Fiorentina. Pensare che con il primo, all’inizio, non c’era tanto feeling. “Con Federico ho avuto un rapporto di ‘amore e odio’, diciamo così. Il primo anno lo avevo fatto giocare poco. Veniva da sei mesi di inattività ed era chiuso da giocatori più esperti come ad esempio Acosty e Matos. Così al termine di quella stagione mi chiese un confronto, pensava che lui non rientrasse nei miei piani di gioco. Invece non era assolutamente così. Gli serviva solo tempo per trovare soprattutto la giusta collocazione tattica. Da trequartista lo adattai attaccante esterno, gli diedi fiducia. Beh, i risultati furono eccezionali. Quell’anno fece 22 gol. Ha qualità tecniche uniche e un sinistro importante. E’uno dei giovani italiani più forti in circolazione, tant’è che al tempo attirò le attenzioni anche di diverse big. Federico è molto testardo, si vede che vuole arrivare. Ci sentiamo ancora, è un grande ragazzo”, ha raccontato a Di Marzio.