Sono trascorsi i primi novanta minuti della Serie A 2019/20, con due risultati clamorosi che spiccano su tutti: il rocambolesco pareggio per 3 a 3 del Genoa all'Olimpico di Roma e la sconfitta del Milan alla Dacia Arena di Udine.
Il dato più preoccupante emerso da questa prima uscita del Milan targato Giampaolo, segna uno zero sulla casella dei tiri, sintomo che i nuovi acquisti ancora non si sono integrati all'interno degli schemi che il nuovo modulo prevede, il che rappresenta un netto passo indietro rispetto a quanto fatto vedere nelle amichevoli del precampionato. 

I problemi principali da risolvere al momento sono rappresentati da un Piatek troppo avulso dal gioco, spesso servito in modo inefficace da Suso apparso anch'egli non a suo agio nel ruolo di trequartista che il mister gli ha cucito addosso e da Chalanoglu, che da playmaker davanti la difesa ha fornito poco apporto alla fase difensiva durante la partita di domenica e soprattutto non ha quasi mai impostato l'azione, compito che ha lasciato spesso ad uno dei centrali.

Contro il Brescia sabato 31 agosto alle 18, Giampaolo valuta un cambiamento di modulo con conseguente dietrofront del mister svizzero riguardo alle sue idee: infatti dal suo classico 4312 l'ex Sampdoria starebbe pensando di passare al 433, ma personalmente darei un'altra chance al trequartista e opterei per un 4231 di ancelottiana memoria con Chalanoglu riportato ad un ruolo più congeniale alle proprie caratteristiche (quello di esterno sinistro) Suso a destra, dove se in giornata lo spagnolo ex Liverpool ti può svoltare le partite in maniera decisiva e Paquetà a ridosso di Piatek, nel tentativo di dare maggiore imprevedibilità alla manovra rossonera, manovra che domenica scorsa è apparsa raffazzonata e priva  di idee efficace.