Definita la cessione di Cutrone al Wolverhampton per 23 milioni di sterline (cioè 25 milioni di euro), la dirigenza rossonera sta piazzando due colpi di prospettiva: Rafael Leao del Lille e Leo Duarte del Flamengo. I due giocatori di 20 e 23 anni, sono considerati funzionali agli schemi di mister Giampaolo, allenatore abile a valorizzare tutti gli elementi della rosa e capace di trasformare giocatori poco conosciuti in calciatori molto famosi e rinomati, come già successo con Torreira e Skriniar, oggi considerati fra gli interpreti più talentuosi dei rispettivi ruoli.

Rafael Leao è un attaccante che fa della rapidità una delle sue caratteristiche principali: cresce nelle giovanili dello Sporting (fucina di molti talenti che hanno lasciato la loro impronta nel calcio mondiale, come Figo o Ronaldo), dove si mette subito in mostra evidenziando un senso del gol fuori dal comune. Infatti nel corso dei suoi anni a Lisbona, Leao è divenuto uno dei punti fermi delle giovanili del club lusitano arrivando ad essere presto convocato in prima squadra, con cui debutta nella Liga NOS portoghese l'undici febbraio del 2018, subentrando al costaricense Bryan Ruiz in occasione della vittoria contro la Feirense per 2 a 0. Al termine della stagione e dopo 5 gol in campionato (fra cui una doppietta al Porto), il portoghese rescinde con lo Sporting a causa dei problemi finanziari del club portoghese. Passa a parametro zero ai francesi del Lille, dove il portoghese riesce a trovare la propria dimensione, rivelandosi una delle sorprese della Ligue 1 appena conclusasi, mettendo a segno 8 gol (4 dei quali consecutivamente fra il 16 dicembre 2018 e il 18 gennaio 2019).

Leo Duarte è invece un centrale brasiliano molto fisico e dotato di un senso della posizione molto spiccato. Con i rubronegros, si impone sin dal 2016 (anno della sua promozione dalle giovanili del club brasiliano), come un titolare di sicuro affidamento e con il Mengao riesce a vincere 2 campionati Carioca.

Personalmente ritengo Leao e Duarte due buonissimi acquisti, specialmente il portoghese che però dovrà abituarsi a coabitare con un'altra punta, dato che nel 4231 del Lille di Galtier giocava come unico punto di riferimento alternandosi con Pèpè. Per quanto riguarda Duarte invece, acquistare dal Brasile comporta sempre un minimo di rischio, ma se il centrale si adatterà rapidamente ai ritmi del calcio italiano come accaduto con Paquetà, allora possiamo dormire sonni tranquilli.