Lucas Paquetá sa molto bene cosa significa crescere in tempi record. Da adolescente, in tre anni è passato da 1,53 cm agli attuali 1,82 escludendo la possibilità di essere scartato dal Flamengo. Nel 2017 è stato soprattutto il suo calcio a crescere finendo la stagione da titolare e come uno dei punti di forza della squadra di Reinaldo Rueda, segnando gol nelle finali della Coppa Brasile e Sud America.

Paquetá nasce nell'omonimo quartiere di Rio de Janeiro, alcuni isolotti minori situati nella parte settentrionale della Baia di Guanabara, ed è lì che da i primi calci a un pallone, sulle spiagge in riva al mare e nel club municipale. Poi 17 chilometri in barca attraverso la baia di Guanabara, quasi un'ora di viaggio, così Lucas già dagli otto anni si recava ogni giorno con il defunto nonno Mirão e il fratello maggiore Matheus agli allenamenti nel Nest of the Urubu, per realizzare il sogno di indossare la camiseta Rubro-Negro del Flamengo. Tornava con l'ultima barca, a mezzanotte, stanco, quindi riposava per il giorno successivo per essere di nuovo lì.

C'è stato un momento in cui si pensava non potesse farcela, Lucas infatti non cresceva fisicamente, non si sviluppava. I Mengão decisero allora di allontanarlo dalle giovanili per un periodo, facendogli intraprendere un progetto terapeutico (che in passato ha aiutato diversi giocatori tra cui Bebeto e Zico) che curava perlappunto giocatori con problemi fisici, perché nonostante tecnicamente fosse al di sopra della media, mancava di forza.

Reintegrato a tutti gli effetti, Paquetá debuttò al Campeonato Carioca nel 2017 contro il Bangu, dove il Flamengo vinse per 3 a 1, successivamente ha segnato il suo primo gol contro Madureira il 19 febbraio, e che gol, un tiro da 34 metri. Da li divenne titolare fisso giocandole praticamente tutte. Nel 2018 è stato in ballottaggio per una maglia alla Coppa del Mondo 2018, ed è ora uno dei nomi più importanti su cui puntare nelle Olimpiadi del 2020 in Giappone e nella Coppa del Mondo in Qatar nel 2022.

Ora che è una celebrità, Paquetá non si scorda comunque da dove viene, facendo visita, appena possibile, alla sua Isola, dove non dimentica i suoi amici d'infanzia, che ora formano una squadra amatoriale che proprio Lucas allena.

Ecco quindi arrivare il grande salto nel calcio che conta, o meglio che paga, in Europa, precisamente in Italia, a Milano nel Milan, che per lui ha sborsato una cifra vicina ai 35 milioni totali. Ad aspettarlo già a Dicembre, quando il Brasilerao terminerà, ci sarà Gattuso e compagni, il mister rossonero sta già studiando come schierarlo in campo, visto che la grande tecnica del brasiliano consente più opzioni e ruoli di utilizzo. Lucas infatti è stato fino ad ora impiegato nel Mais querido do Brasil sia da mezzala(in un atipico 4-1-4-1), che da trequartista, ala e seconda punta, trovando la sua dimensione ideale dietro l'unica punta in un 4-2-3-1, collocazione dove ha segnato più goal e fatto più assist (rispettivamente 11 e 5 nella stagione in corso). Gattuso sfrutterà al meglio le sue principali caratteristiche fatte di fantasia ed estro, lasciandolo relativamente libero da compiti difensivi, per concentrarsi più nella fase di costruzione e d'attacco, quindi verosimilmente come seconda punta arretrata o ala nell'attuale 4-4-2. Qualche consiglio arriverà sicuramente da Leonardo, che meglio di tutti in via Aldo Rossi ne conosce le effettive qualità e che è stato sicuramente il primo promotore della trattativa poi conclusasi.

Si sprecano i paragoni, da Kakà a Ronaldinho a Neymar, ma in patria, i brasiliani, vedono semplicemente Paquetà, il futuro verdeoro.

Nel Video del 2011 un piccolo Lucas cantava "Bonde Do Mengão Sem Freio" canzone del Flamengo, dopo un allenamento... Nel 2019 i colori non cambieranno, cambierà sicuramente l'ambiente, starà a Lucas adattarsi sia in campo che fuori, saudade permettendo.