Finalmente il campo, finalmente il pallone, finalmente quella fascia destra la tua.

Dopo il grave infortunio al legamento crociato, all’inizio della scorsa stagione, la ricaduta di Febbraio, quando finalmente sembrava reintegrato a pieno regime nelle sedute di allenamento con i suoi compagni, e conseguente seconda operazione al ginocchio sinistro, dopo lo sconforto e la paura di non potercela fare che lo attanagliava, Andrea Conti è finalmente tornato in campo, lo fa con la primavera di Luppi e con la sua maglia, la numero 2.

Era stato preannunciato proprio qualche settimana dal suo agente: “disputerà i prossimi 15 giorni con la primavera, ma non deve avere fretta”; e confermato poi dall’allenatore rossonero Gattuso nei giorni scorsi: “Venerdì prossimo Andrea si aggregherà con la primavera, è un giocatore importantissimo per noi, ogni volta che in allenamento gli entravano duro, tremo, ho ancora in mente l’infortunio in allenamento

Nove mesi questavolta, per non correre rischi, senza bruciare i tempi di recupero, durante i quali lui ha sofferto a bordo campo, seguendo la prima squadra, lanciando quei messaggi di chi non molla mai: "Torno e spacco il mondo", esternava sui social questa frase dopo la prima operazione, "Sto tornando più forte", muovendo i primi passi di riabilitazione in un video a metà dello scorso Novembre, "L'anno prossimo sarà il mio anno migliore" infine dopo la seconda operazione.

In molti, sostengono che sia difficile tornare ad essere quello di prima dopo un doppio simile infortunio, i più scettici addirittura lo davano come "finito", per ora un test per rincominciare a mettere minuti nelle gambe, null'altro, nessuna fretta, un passo alla volta, recuperando gradualmente. Perchè Conti , che è un ragazzo deciso e determinato, sicurissimo dei propri mezzi e con un carattere forte, ancora giovane, classe 94, ancora una carriera davanti, si è allenato anche per tutta l'estate, in silenzio. Il Milan ha bisogno di lui, lui ha bisogno del Milan, Abate e Calabria hanno nel mentre tamponato la sua assenza nel ruolo, altra storia sarebbe stata con Andrea Conti, quell'elemento completo, capace da solo di spostare gli equilibri e che al Milan mancava da anni, quello che si prenderà la fascia destra rossonera e con tutta probabilità della nazionale per anni, molti anni! 

La sua partita

Chiaramente fuori forma, qualche sovrapposizione, due sgroppate, passaggi precisi, un appoggio di tacco in attacco, si vede che non vuole spingere più di tanto, e probabilmente così gli è stato espressamente richiesto, soprattutto di non “mettere il piede”, nessuna scivolata, l'apprensione è ovviamente tanta, ma tutti i suoi 58 minuti li disputata e solo così pian piano i fantasmi spariranno. “Ringrazio il mister per le belle parole, ho sofferto moltissimo” le sue parole a fine primo tempo, questa volta in campo! Poco rilevante la prestazione, come poco lo è il risultato che ha visto il Chievo imporsi per  2 a zero, oggi a vincere è stato lui, perchè l’importante è che Andrea is back.