E' stato respinto il ricorso della società rossonera per la squalifica di tre giornate ad Andrea Conti, in merito ai fatti di Chievo-Milan, match del campionato Primavera che ha visto proprio il giocatore di Lecco tornare a calcare i campi di gioco, dopo esser stato fermo per un anno e mezzo a causa del grave infortunio con successiva ricaduta, al ginocchio sinistro, costatogli un duplice intervento chirurgico.

Per lui vengono confermati i 3 turni di squalifica, inflittigli dal giudice sportivo per aver, al termine della partita, contestato il suo operato con grida al poco eloquenti, ed aver addirittura preso a pugni la porta del suo camerino.

Accolto invece parzialmente il ricorso per quanto riguarda Paolo Maldini, che era stato inizialmente inibito fino al prossimo 15 novembre, pena commutata in una sanzione di € 1.000,00, per avere, sempre al termine della gara, fatto ingresso nello spogliatoio del direttore di gara, sebbene non autorizzato dal medesimo, e rivolto allo stesso un'espressione offensiva.

Netta la presa di posizione della società rossonera, che tramite comunicato fa sapere, che con tutta probabilità adirà per via legali:

La squalifica per tre turni inflitta ad Andrea Conti impone al Milan di fare chiarezza. Si tratta di un provvedimento severo che impatta sulla reputazione di un nostro atleta, Andrea, il cui comportamento dentro e fuori dal campo è sempre stato inappuntabile, un esempio per compagni e avversari, in linea con i valori di rispetto e correttezza che fanno parte del Milan da sempre“, scrive AC Milan sul proprio sito ufficiale, aggiungendo che:  “Vogliamo evitare che questo caso venga chiuso attraverso una semplice sentenza, senza valutarlo nel suo contesto facendo chiarezza su tutto. Il Milan lo reputa un atto dovuto, non solo per rispetto verso chi ha subito le conseguenze di questo spiacevole episodio, ma anche verso i giovani e i tanti appassionati di calcio che amano questo sport non solo per l’aspetto sportivo, ma anche per il suo valore sociale e educativo“.

Ci si chiede però, ok i comportamenti ingiustificati, di calciatore e dirigente rossoneri, che si assumeranno sicuramente le loro responsabilità, ma se le ricostruzioni che circolano in merito al perché, Conti e Maldini, abbiamo così perso improvvisamente la testa, fossero confermate, come le frasi che l’arbitro avrebbe rivolto al figlio di Maldini,  Daniel "sei ancora più scarso di tuo fratello(Christian)"  e  “A me non interessa di chi è tuo padre”, o a Bellanova "ma davvero giochi così male?" o squallidi riferimenti che sfiorano il bullismo, come "sei grasso" o riferimenti per un apparecchio portato da altri due giocatori rossoneri, ci si chiede, chi espellerà l'arbitro Colombo?

E' incomprensibile questo potere autoritario che manifestano alcuni arbitri, già nel calcio dei grandi, figuriamoci con dei ragazzi, qui non parliamo di rispetto per una divisa,  ma per uno sport. Arbitri che non dovrebbero neanche parlare a parole, se non esclusivamente con il capitano, che si prendono la briga di sfottere e provocare addirittura gli uomini in campo come degli esaltati sarebbe davvero troppo. Ok tutelare il fischietto ma viceversa.

Insomma come da invito del club di via Aldo Rossi, adesso, ci si augura che l'organo di controllo e disciplina del collegio arbitrale, provveda perlomeno ad indagare e approfondire la vicenda, e nel caso a prendere drastici provvedimenti, da una sospensione a medio lungo termine, fino, se ritenuto opportuno, alla radiazione definitiva.