Ivan Gazidis sarà il nuovo amministratore delegato del Milan: era già ufficioso, ora è praticamente ufficiale, il tempo di giungere Italia ed essere operativo dal primo dicembre sistemando gli ultimi dettagli burocratici. 

E' stato voluto sin da subito, a tutti i costi (si parla addirittura di un compenso di 3 milioni all’anno per convincerlo) da Paul e il figlio Gordon Singer , simpatizzanti proprio dell’Arsenal e vicini alle vicende londinesi, perché ritenuto l'uomo giusto per risollevare il club rossonero e soprattutto portarlo alla tanto agognata rivalutazione del club, raddoppiando il valore del marchio, raggiungendo una cifra vicina, se non superiore, al miliardo di euro, quando poi, probabilmente, il matrimonio tra Elliott e AC Milan giungerà al divorzio e quest'ultimo verrà rivenduto al miglior offerente.

Chi è e cosa ha fatto? Ivan Gazidis, nacque a Johannesburg in Sudafrica nel 1964, quando suo padre era in prigione per aver protestato contro lo stato repressivo. La sua famiglia si trasferì nel Regno Unito nel 1969 per sfuggire alla persecuzione politica e visse nelle proprietà del Consiglio di Edimburgo e Portsmouth, prima che Ivan e sua madre, optarono poi per Manchester. Studiò giurisprudenza all'Università di Oxford ed è stato membro del team di gestione fondatori della Major League Soccer negli Stati Uniti, diventando poi Vice Commissario.

Quindi "il salto" all'Arsenal, dove Gazidis divenne Chief Executive nel 2009, succedendo a Keith Edeln e assumendo gran parte del carico di lavoro precedentemente gestito dall'ex vicepresidente David Dein, aderendo dal suo ruolo nella MLS, dove aveva nel mentre lavorato per 14 anni, e voluto in Inghilterra per la sua particolare attenzione sui contratti dei giocatore. Risultato, il fatturato dell'Arsenal è salito di quasi il 90%, con un boom commerciale da 80 milioni all'anno, riportando il club nell'élite del calcio europeo, sia pur quest'ultimo non abbia quasi mai vinto, sul campo, alcun titolo. Importante, inoltre, a livello di figura istituzionale del calcio, la sua presenza in molti altri organi direttivi, tra cui la European Club Association, il footbal stakeholders commitee della Fifa ed comitato esecutivo della Uefa.

Ed ecco quindi per lui una nuova sfida, quando la società calcistica del quartiere di Holloway comunicò che Gazidis avrebbe lasciato il club londinese proprio per il Milan, era il 18 settembre, con le sue dimissioni ufficiali, a livello d’incarico, che son avvenute a tutti gli effetti, come sempre preannunciato, lo scorso 31 ottobre.

Porterà con se, con molta probabilità, un suo uomo di fiducia, Gilles Grimandi, ex calciatore e capo osservatore dei Gunners e molto attento in particolare alla scena francese. Indizi confermati dal fatto che il Milan, in queste ore, starebbe sondando proprio alcuni giocatori accostati in precedenza proprio all'Arsenal.
Pista Wenger come allenatore non confermata. Come circolato nelle ultime ore, Gazidis non porterà sicuramente con se Arsène Wenger, storico allenatore dei Gunners, attualmente in pensione,  con cui non intercorrerebbero più ottimi rapporti.

Conosciamolo meglio proprio dalle sue dichiarazioni rilasciate sul sito ufficiale ai fan, successive al suo fine rapporto: 
"Negli ultimi 10 anni ho avuto il privilegio di dedicarmi a questo grande club, l'Arsenal sta entrando in un nuovo capitolo e ho fatto tutto il possibile per garantire che sia fortemente posizionato per affrontare questa sfida. Questo include strutture di livello mondiale e leader eccezionali in ogni settore che portano i valori del Club, tra cui, naturalmente, Unai Emery, Raul Sanllehi e vinai Ibba in cui ho fede enorme."
 "Abbiamo ricostruito la capacità off-Field del Club, necessaria per il successo prolungato nel calcio moderno, abbiamo recentemente concluso nuove offerte di partenariato primario che, insieme con i nuovi accordi di trasmissione della Premier League, garantisce il futuro finanziario a medio termine. Abbiamo aggiornato il nostro stadio (guarda tema d'attualità anche in casa Milan) e ricostruito le nostre strutture di formazione in modo che siano ora di classe mondiale e abbiamo la transizione ad una nuova struttura di calcio che è in grado di gestire il club con fiducia nel futuro. Sono orgoglioso di dire che abbiamo fatto questo, mentre la costruzione di valori sociali progressisti, che porta la strada sul gioco delle donne (guarda caso il Milan da quest'anno ha anche una squadra femminile) così come la diversità e l'inclusione e la creazione della Fondazione Arsenal, che supporta questi valori in tutto il mondo in luoghi difficili come l'Iraq e la Giordania completando il nostro lavoro straordinario nella comunità locale. Questo rimarrà fondamentale per la filosofia del club."
"Data questa piattaforma, so che molti penseranno che è un momento strano per lasciare, ma credo che sia il momento giusto per me e per il club stesso. Il cambiamento e la successione non è solo inevitabile per l'Arsenal, è necessario per muoversi continuamente in avanti. Una delle mie responsabilità primarie, come capo esecutivo, è stata di assicurarsi che ci sia buona pianificazione di successione in ogni ruolo della società, compreso il mio".
"Anche se è molto difficile, la decisione più difficile della mia vita-credo che, dopo 10 anni, è il momento giusto per me di farsi da parte per consentire nuova leadership, energia e idee, in questa nuova era eccitante. Credo nella forza positiva del cambiamento, sia per me che per il Club. Anche se questo è il corso più difficile e impegnativo per me, sono entusiasta di vedere cosa riserva il futuro per questo grande club."
"Dopo tanti anni a Major League Soccer e Arsenal, ora sono ansioso di entrare in uno degli altri grandi club del mondo, AC Milan, e lavorando per ripristinare al suo posto giusto nel calcio. Fino ad allora, continuerò a dedicare assolutamente tutta la mia energia fino al mio ultimo giorno per garantire una transizione ordinata a vantaggio di Arsenal Football Club."

Insomma un "catalizzatore del cambiamento", quello puramente aziendalista, a pochi intenditori poche parole.