Con l’ultima giornata della fase a gironi il Mondiale entra nella sua fase più delicata visto che verranno stabiliti i primi verdetti della competizione. Con le partite di ieri, infatti, è iniziata praticamente la fase ad eliminazione diretta, visto che molte compagini si giocano il dentro o fuori dai Mondiali.

Spesso proprio dalla fase a gironi arrivano verdetti sorprendenti con squadre blasonate che escono anzitempo e altre meno quotate che attirano su di sé le simpatie dei tifosi per essere riuscite a superare il primo scoglio della manifestazione. Sorprese che non sono però arrivate nei primi due gironi che come da copione vengono vinti da Olanda e Inghilterra (che evitano così lo scontro agli ottavi) con Senegal e Stati Uniti che strappano il pass come seconde classificate.
Ampiamente pronosticato alla vigilia, l’Olanda vince il proprio girone anche se resta più di un dubbio sulla forza degli Orange. Fin qui la squadra di Van Gaal non ha convinto a pieno nonostante i sette punti portati a casa e la testa del girone guadagnata senza troppa difficoltà. Nonostante le parole del C.T. che ha indicato la propria squadra come candidata alla vittoria finale definendola più forte di quella che lui guidò in Brasile fino al terzo posto finale, restano tanti infatti i dubbi sia dal punto di vista della proposizione di gioco (che spesso ha caratterizzato la storia dell’Olanda) sia dal punto di vista dei singoli.
Pur facendo i conti con una qualità minore rispetto al passato, l’Olanda è arrivata in Qatar con l’obiettivo di dimenticare la mancata qualificazione al Mondiale di Russia e riscattare l’ultimo Europeo concluso agli ottavi di finale dopo la netta sconfitta (non tanto nel risultato quanto nel gioco) rimediata contro la Repubblica Ceca. Proprio per l’idea di far dimenticare il recente passato la federazione olandese ha scelto di richiamare alla guida della Nazionale il buon Van Gaal ritenuto in patria un vero maestro di calcio e amato a tal punto da accettare la difesa a tre al posto dello storico 4-3-3 che (è proprio il caso di dirlo) ha fatto la storia dell’Olanda.
Come detto, nonostante il passaggio del turno restano tante perplessità sia sul gioco che fin qui ha latitato sia dal punto di vista dei singoli dove sia De Jong che Depay pagano una situazione di scarso stato di forma (e probabilmente anche di fiducia) visto il loro inizio di stagione più che complicato in quel di Barcellona.
Non solo, però, manca la classe di chi può vantare doti tecniche importanti ma manca anche un’ulteriore step di crescita da parte di alcuni elementi che hanno dalla loro mezzi tecnici importanti come De Ligt partito titolare per poi diventare riserva con Timber bravo e soprattutto celere nel prendere il posto del compagno. Anche il rebus portiere non aiuta con Van Gaal che ha scelto soltanto alla vigilia del torneo di puntare su Noppert (visto in Italia con la maglia del Foggia) mai visto prima dei Mondiali tra i pali olandesi. Di positivo, però, c’è il grande stato di forma di Gakpo capocannoniere con tre gol e capace di far passare quasi inosservate le prestazioni sottotono dei propri compagni di reparto.

Oltre agli Orange, a staccare il pass per gli ottavi è il Senegal che vendica l’eliminazione di quattro anni fa (dove furono i cartellini a fare la differenza con il Giappone che si qualificò agli ottavi) battendo per 2-1 l’Ecuador nello scontro diretto per il passaggio del turno. Nonostante l’assenza pesante di Manè il Senegal ha fin qui ben impressionato soprattutto dal punto di vista tattico grazie ad un 4-3-3 (o 4-2-3-1) solido dove ogni giocatore rispetta quasi in maniera maniacale gli ordini impartiti dall’allenatore. Bene la fase offensiva (ottimo lo stato di forma di Dia che prosegue dopo l’ottimo avvio di stagione con la maglia della Salernitana) mentre è un po' più confusionaria la fase difensiva con Koulibaly (autore comunque del gol vittoria contro i sudamericani) e il portiere Mendy che pagano lo scarso minutaggio al Chelsea.
Niente da fare quindi per l’Ecuador al quale resta l’acquolina in bocca vista sia la vittoria nel match inaugurale del torneo che il bel pareggio imposto all’Olanda dove forse avrebbe addirittura meritato qualcosa in più.

Fuori anche i padroni di casa del Qatar, che visti i tanti anni di preparazione al torneo entrano di diritto tra le delusioni mondiali. Al di là delle polemiche politiche e sociali era lecito aspettarsi molto di più dai padroni di casa visto che a differenza delle altre Nazionali hanno avuto tempo a disposizione per preparare l’evento. Certo la povertà tecnica era lecita aspettarsela (anche perché nessun giocatore gioca al di là dei confini nazionali) ma un livello così basso da una Nazionale comunque campione d’Asia nel 2019 non era certo preventivabile.

Nessun problema nel girone b per l’Inghilterra, che conquista senza troppa fatica il primo posto e che ora dovrà vedersela contro il Senegal agli ottavi (avversario da non sottovalutare). Nonostante un gioco nella norma la squadra di Southgate continua ad essere una delle favorite è a differenza del Mondiale in Russia e dell’ultimo Europeo può contare sia su un modulo che esalta i propri interpreti (il 4-2-3-1) sia sull’ottimo momento di forma di Rashford (ben tre gol messi a segno fin qui) che di Bellingham passato da riserva all’Europeo a titolare ai Mondiali nel giro di pochi mesi.

Se gli inglesi troveranno il Senegal nel prossimo step, toccherà l’Olanda agli Stati Uniti, che grazie alla vittoria sull’Iran si qualificano agli ottavi. Buon biglietto da visita per gli statunitensi soprattutto in vista del prossimo Mondiale casalingo dove saranno chiamati ad alzare l’asticella rispetto al risultato che otterranno in Qatar. A differenza del passato gli Stati Uniti possono contare su una squadra di tutto rispetto con alcuni elementi che giocano in top team europei come Turner,Dest,McKennie,Pulisic e Weah e sulla gioventù che lascia ben sperare soprattutto per il futuro della Nazionale. Fin qui,poi,gli Usa hanno saputo coniugare una buona proprietà di palleggio con un’ottima tenuta difensiva come dimostra il solo gol incassato (per altro su rigore) fin qui.

Niente da fare quindi per l’Iran con Queiroz che fallisce anche al terzo tentativo l’approdo agli ottavi e per il Galles che chiude mestamente all’ultimo posto con un solo punto conquistato il proprio ritorno ai Mondiali dopo ben sessantaquattro anni di assenza.