NESSUNO HA ANCORA CAPITO, FINO AD OGGI, IL GRANDE, MESCHINO, AVIDO ERRORE DI DONNARUMMA.  

Che nessun giornalista abbia sottolineato che un ragazzo cresciuto per tanti anni in una società calcistica debba in qualche modo sdebitarsi, mi perplime parecchio. Ed invece è l’unica cosa che mi fa arrabbiare, perché l’amore per una società si esprime anche attraverso la gratitudine.

Un ragazzo che cresce nelle giovanili del Milan e che entra in prima squadra a 17 anni e a 18 (grazie ad un ricatto del suo procuratore – la cifra corretta del primo contratto sarebbe stata di circa 3 milioni) stipula un contratto da 6 milioni dovrebbe ringraziare Dio, la società Milan e purtroppo anche il suo procuratore. E fin qui tutto bene. Ma se negli anni successivi non ti sdebiti con il tuo club (che ti ha cresciuto oltre a farti studiare e diventare uomo) con la vendita del tuo cartellino e te ne vai a costo zero per far guadagnare in maniera immorale il tuo procuratore, tuo padre e aumentare a dismisura il tuo stipendio, allora bisogna dire che “non siamo tutti uguali” (veramente ho pensato un’altra cosa ma non l’ho scritta per non cadere nel triviale).

Perché signori, il ragazzo ha già guadagnato 18 milioni in tre anni. Inoltre nessuno pretendeva che non rincorresse club prestigiosi e super-stipendi, ma con la priorità di sdebitarsi con il suo club. E c’erano due maniere di farlo.

1) hai diciotto anni e vieni promosso in prima squadra: ti accontenti e per tre anni stipuli un contratto di 3 - 4 milioni e poi a fine contratto vieni venduto ai Top-Club europei che possano accontentare economicamente il tuo procuratore, te, tuo padre la tua famiglia e chi più ne ha più ne metta. In questa maniera ti sdebiti con la società e  fai la figura della persona matura e affidabile, anziché del pidocchio.

2) hai diciotto anni e vieni promosso in prima squadra, con un ricatto riesci a spillare un contratto da 6 milioni a stagione più uno per il tuo fratello inutile. Ma alla fine del contratto, lasci che il tuo club venda il tuo cartellino al miglior offerente, facendo guadagnare te e il tuo procuratore e ti sdebiti “degnamente” con la società calcistica che ti ha accudito per tanti anni.

Chi dice: “il ragazzo non può rifiutare 12 milioni; non può rifiutare l’aiuto di Raiola, probabilmente neppure conosce il senso di rispetto e gratitudine che ogni giovane atleta e ogni procuratore dovrebbero avere nei confronti delle loro società che crescono questi ragazzi. Perché il Milan, a Donnarumma non ha rubato nulla e mai ha tentato di approfittare del ragazzo. Ma così non si può dire di Raiola, che in barba a regole non scritte dettate da rispetto, reciprocità, gratitudine, ha rinnegato ogni “riconoscimento” all’AC MILAN.

Quindi caro Gigio, tutto questo affetto per la società è stato spazzato via dall’ingordigia e dalla avidità? Ciò non fa molto onore ad un ragazzo che in tre anni ha già guadagnato oltre 18 milioni e che, grazie anche all’AC Milan, ha davanti a sé una carriera decennale.

Presto diventerai stra-ricco ma certamente non sarai mai un esempio e non verrai ricordato per la tua positiva immagine iconica, ne diverrai l’uomo di cui la gente possa fidarsi, perché caro Donnarumma i procuratori ad un certo punto -soprattutto quando distruggono la tua immagine- si possono licenziare. Sappi ad ogni modo che ti stanno tenendo al collare e ti stanno facendo fare una figura di MMMMM! Sarebbe ora di ribellarsi. Lo dico solo per te perchè ormai non si può tornare indietro e la questione Milan è chiusa. Ma oltre alla carriera contano anche reputazione e stima, soprattutto per un giovane ricco uomo che si affaccia prepotentemente alla vita

Ma ti capiamo caro Gigio, del resto classe, signorilità e consapevolezza non sono per tutti!